"Graffiami le guance, baciami poi strappami le labbra con un morso"
-Mostro«Mr. Willows, mancano cinque minuti all'atterraggio» erano nel jet privato della Willows Enterprise di ritorno dalla Romania.
Isabelle stava sempre peggio, rigettava sempre e aveva dei forti crampi allo stomaco ma non disse niente a Thomas. Era ansiosa per il ritorno, quella città le aveva lasciato tanti ricordi, sia negativi che positivi.
Mancava pochissimo e avrebbe rivissuto l'orrore di un anno prima.
Esattamente sei minuti dopo, atterrarono, si sentiva l'America nell'area, forse per il caldo o forse per i tanti Fast Food lì intorno...
Il cuore cessò di battere quando rivide il volto di Patrick Flau. Era cambiato, era più raffinato e emanava ricchezza da tutti i pori. «Isabelle, bentornata!» Patrick l'abbracciò e in un primo momento la ragazza rimase senza parole, troppo scossa ma poi si lasciò andare e ricambiò l'abbraccio.
Salirono nella limousine nera di una volta, sedili in pelle, odore di pino e musica classica di sottofondo.
Thomas e Patrick erano impegnati a parlare mentre Isabelle era impegnata a capire un po' di cose. Patrick non era più l'autista, c'era il bodyguard di un tempo, forse si chiama Vincent o Victor.
Arrivati alla villa di Thomas, Isabelle notò la tristezza di quel posto, nulla era come prima. Tutto trascurato, cartacce ovunque, documenti, bottiglie vuote, mobili rotti.. niente era in ordine. «Thomas cosa è successo?» sussurrò preoccupata Isabelle, il ragazzo abbassò lo sguardo. «Quando te ne sei andata è totalmente cambiato. Non ci veniva quasi mai qui e se ci finiva, distruggeva qualcosa. Ha dato un mese di vacanze alla servitù, è per questo che è tutto in disordine» disse Patrick. Era per colpa sua.. a quel pensiero lo stomaco le si contorse e senti un conato di vomito salirle su ma cerco di ributtarlo giù. Thomas scappò via e Isabelle rimase lì con le lacrime agli occhi ma cercò di trattenersi. «Solo tu puoi salvarlo. Ti prego, abbiamo bisogno di te.» disse Patrick poggiandole una mano sulla spalla, Isabelle annuì e andò a cercarlo. Era tornata perché gli aveva giurato amore eterno e non se ne sarebbe mai più andata.
Lo cercò ovunque, era nella camera da letto vicino alla finestra.
«Tom» quando Thomas sentì la sua voce si girò per guardarla: aveva paura. Solo in quel momento si rese conto che Isabelle realmente era tornata ma se in un futuro decidesse di andarsene? Di nuovo? Si sarebbe ammazzato veramente. «Ho paura.» fu l'unica che il ragazzo riuscì a dire.
Isabelle gli si avvicinò e prese il suo viso te le mani e lo guardò negli occhi «Thomas, te lo giurò su tutto quello che ho di caro al mondo, nonostante tutto io non me ne andrò mai più. Ti amo più di ogni altra cosa, sono tua. Oggi, domani e per sempre.» Thomas posò le sue labbra su quelle dell'amata e la trasportò in un altro mondo. Aveva tanto bisogno di quelle certezze e dopo averle avute si sentiva sereno. Senza accorgersene, bruciarono il loro amore in quella stanza e vennero urlando i loro rispettivi nomi. «Ti amo Isabelle». Si addormentarono nudi e abbracciati.Isabelle si svegliò rilassata, il suo uomo dormiva beatamente. Restò un bel po' a guardarlo, era bellissimo. Le sue ciglia lunghe, la sua barba, i capelli ricci e l'odore da uomo che aveva...
Si guardò intorno, la casa faceva davvero pena, era ora di ricominciare a vivere. Si alzò si senti la pancia brontolare come mai.
La sera prima non aveva mangiato, andò in cucina alla ricerca di qualcosa da mangiare ma niente: era tutto vuoto. Sbuffò rumorosamente e tornò in camera, si guardò intorno, quel pomeriggio avrebbe fatto compere con Thomas per la casa.«Isabelle!» Thomas si svegliò urlando il nome della sua amata, era tutto sudato, il suo petto faceva su e giù continuamente. Isabelle corse da lui e lo abbraccio creando cerchi immaginari sulla sua schiena. «È tutt'okay. Era solo un sogno» la ragazza gli ripeteva queste parole e lentamente Thomas riprese a respirare. Posò le sue labbra su quelle dell'amata e la baciò con veemenza. Aveva bisogno di quel contatto, ogni secondo. Voleva sentire la morbidezza delle sue labbra sulle sue, la sua pelle nuda sul palmo delle mani, avere il suo profumo addosso. Si diedero a quasi un'ora di pura passione costituiti da: morsi, gemiti, graffi e infine il mescolamento di semi. Era il paradiso per loro.
«Thomas ho fame» Isabelle risentì il suo stomaco brontolare «Si dai prepariamoci, ti porto fuori»
Si prepararono e l'autista li porto da Starbucks per richiesta della ragazza.
Le mancava tanto quel locale dato che in Italia non esisteva. Rivedere quella città le tirò su il morale infondo era una città che portava nel cuore.
Il traffico, il sole di fine giugno, il menefreghismo della gente, i taxi gialli le mancavano nonostante quello che tempo prima era successo.
Arrivarono al locale e Isabelle ordinò di tutto e di più. Rimase sorpreso anche Thomas, sembrava stesse mangiando per due.
«Tom, dobbiamo fare qualcosa per quella casa. Oggi andremo a comprare i mobili nuovi e fai tornare Consuelo e Sarah» era pronta per la rivoluzione.
«Okay.. hai ragione, ho seriamente bisogno di loro» si limitò a rispondere Thomas ponderando su quello che avrebbe dovuto fare per rendere la vita della sua dama migliore.
La Willows Enterprise era arrivata al massimo del suo splendore, guadagnavano così tanti soldi che potevano permettersi qualsiasi cosa. Dopo anni di fatica sono riusciti ad aprire un'altra società in Romania e avevano in mente di aprire un'altra azienda a Pechino quindi per il momento poteva prendersi cura del suo diamante. A proposito di diamante... «Ora che ci penso, perché quei tatuaggi?» chiese leggermente arrabbiato. Non amava l'inchiostro sul corpo femminile. «Quando sono arrivata per cambiare un po' me li sono fatti fare... tre.» replico con nonchalance la ragazza. «Cosa rappresentano?» chiese curioso Thomas.
«Il diamante dietro al collo è per come un giorno Barbara mi aveva chiamato ovvero: Il diamante di Willows. La S con la data che ho sul fianco sono in onore di Shannon.. e i die cigni siamo noi.» Thomas le carezzò la mano e le sorrise.
Ad un tratto Isabelle sentì tutto il caffellatte risalirle così con permesso corse in bagno e rigettò tutta la colazione. Sentì l'acido in gola così si sciacquo la bocca. Non capiva cosa le prendeva, pensava fosse il cambio di clima perché in Italia non faceva caldo come a New York.
«Cos'hai?» le chiese preoccupato Thomas. «Niente, mal... di pancia!» mentì perché era più che sicura che se avesse detto a Thomas che vomitava da tre giorni, si sarebbe allarmato.
Uscirono dal locale ed andarono al Big Market, ordinarono diversi mobili: tavolo da pranzo, scrivania dell'ufficio etc.
Poco a poco la casa tornò normale e anche la servitù era tornata. Isabelle noto una Consuelo carica e felice «signorina Belle! Mi sei mancata, mio Dio, sei cambiata, stai bene? Ti vedo più magra!» la governante era preoccupata perché Isabelle era pallida e la pelle più scarna.
«Si Consi, sto benissimo» la ragazza finse un sorriso e abbracciò la governante. «Signorina Johnson, bentornata!» la tanto fredda Sarah, quando vide Isabelle l'abbracciò e una lacrimuccia le scese.
Trascorsero il pomeriggio tutti insieme a casa a chiacchierare, quell'atmosfera era mancata a tutti.N/A
Cosa ne pensate di Isabelle in questo stato?
Commentate!CAPITOLO REVISIONATO
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Everlasting(2)||Love Trilogy||
ChickLit"Non ti meravigliare se siamo ancora qua, abbiamo detto fino alla fine e fino alla fine sarà" Questo è il sequel di Everlasting||Love Trilogy|| Isabelle Ginevra Johnson, ventiquattrenne originaria di Sidney trasferitasi a Manhattan (New York) si è i...