12.

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"Il futuro mi fa paura solo perché il passato ha fatto male"

Si fermarono in una piazzola ad ammirare il panorama della cittá dall'alto.
«Isabelle dobbiamo parlare» disse Thomas carezzandole la guancia.
«Io tra meno di due giorni tornerò alla mia vita normale. So che hai ancora paura di me, che non ti fidi, ma io voglio tornare a casa con te. Voglio tornare a vivere con te, voglio tornare a lavorare con te, io ho bisogno di te» Isabelle cominciò a piangere di nuovo come una stupida ragazzina. Aveva paura, le si accapponava la pelle solo al pensiero. Sì, voleva tornare negli Stati Uniti con Thomas, ma aveva paura, che altro doveva patire?
«T-Thomas, i-io ho paura..» mormorò Isabelle affondando la testa sul petto di Thomas.
«Amore mio, io sono cambiato per te. Ci sono io, non temere» quelle parole cullarono Isabelle, doveva solo fidarsi.
«Tom, e se crollassi?» quella domanda non aveva senso o forse sì ma comunque Thomas aveva una risposta «Non crollerò, con te vicino mai. Lo giuro però tu ti prego giura di non scappare mai più. Te ne prego» disse Thomas ad occhi chiusi pensando a tutto ciò che aveva passato senza di lei. «Thomas te lo giuro»
«Allora andiamo a prendere la tua roba, tu vieni con me» disse il ragazzo senza attendere una sua risposta e si diressero verso la macchina.

Arrivarono all'appartamento e Thomas insistette a salire, Isabelle sperò che non ci fosse nessuno e infatti...
Mentre Isabelle era occupata a fare le valigie, Thomas spulciò in giro.
Quando tornò nella stanza di Isabelle, le si avvicinò e le poso le mani suoi fianchi e la attirò a se. Isabelle sobbalzò e arrossì, le mancava tantissimo quel tipo di contatto intimo. Thomas la girò e la bacio delicatamente le labbra, poi gli angoli della bocca, il naso, l'orecchio, glie lo morse poi scese di nuovo alle labbra ma stavolta la baciò con foga. Le loro lingue si rincorsero, Thomas scese fino all'incavatura del collo e la leccò, sentì un gemito fuoriuscire dalle labbra dell'amata e le sbottonò la camicia. Le baciò il seno poi la prese e l'adagiò sul letto «Mi sei mancata» disse baciandole le labbra e con l'altra mano stuzzicandole il capezzolo. «Thomas.. qui?» chiese sconvolta Isabelle.
«Si, non resisto più, voglio entrarti dentro e rifarti mia» disse passando ai pantaloni ma ad un tratto si fermò «Isabelle ho bisogno di saperlo, qualcuno si è preso qualcosa di mio? Jack ti ha toccata?» ringhiò a denti stretti, non ci voleva pensare. «No te lo giuro» era la verità, le si leggeva negli occhi. Ciò rincuorò il giovane ed aumentò il fuoco. La tornò a baciare ovunque, scese fino al basso ventre e con le mani massaggiava le cosce della ragazza. Delicatamente scese fino alla sua intimità e le donò piacere stuzzicandole il clitoride. I lamenti che fuoriuscivano dalle labbra di lei erano come musica per le sue orecchie, si tolse i pantaloni e delicatamente la penetrò. Quel contatto mando degli spasmi al cervello di Isabelle, le era mancato così tanto. «Isabelle, ancora usi la pillola vero?» grugnì Thomas ancora dentro di lei e la ragazza si limitò ad annuire. La penetrò ancora più forte, sempre più forte, Isabelle gli conficcò le unghie nella schiena e Thomas le morse la spalla facendo godere ancora di più Isabelle. I loro gemiti erano come acqua e vento che formano una tempesta pronti a scuotere tutti e tutto e urlando i loro nomi vennero.
Thomas distrutto si accasciò accanto a lei, Isabelle chiuse gli occhi e cercò di calmarsi. Stava tremando ma non sapeva perché, Thomas notandolo l'abbracciò e le accarezzò i capelli delicatamente. «Ti amo» queste due parole, calmarono la ragazza che cadde in un sonno sereno, il suo primo sonno sereno.

Dei solletichi sul collo svegliarono Isabelle dal sonno e la prima cosa che vede era il volto bellissimo del suo uomo. Aveva la barba corta e curata e gli occhi erano ancora più verdi, era perfetto..
«Buongiorno fiorellino» le sussurrò sulle labbra prima di baciarla.
«Isabelle!» sentirono urlare da fuori, era Jack. La balzò in piedi e si rivestì dicendo a Thomas di nascondersi sotto al letto.
«Eccomi!» Isabelle corse fuori e trovo Il Ribelle in divisa «Com'é non c'eri a lavoro?» chiese aggrottando la fronte il ragazzo. «N-non c-ci lavoro più...»
«Cosa? Perché?» Isabelle lesse preoccupazione negli occhi di quel ragazzo. «Ehm.. torno a casa.» «Con Thomas» disse la ragazza a testa bassa. Jack batté il pugno sul muro e girò i tacchi. Calde lacrime cominciarono a caderle sulle guancie, doveva andarsene subito.
Prese un foglio dal cassetto in salone e scrisse una lettera di arrivederci a Jack.

Caro Jack,

È andata così.. mi dispiace tantissimo. Io ti voglio un mondo di bene, ho provato ad amarti ma il mio cuore appartiene ad un altro. Questo anno é stato bellissimo con te, Francesca ed Amedeo, mi avete fatta sentire speciale e vi ringrazio.
Ti ringrazio per avermi accolta, ti ringrazio per esserci sempre stato, sei importante. Ti voglio bene Jack Il Ribelle.
Questo non é un addio, è semplicemente un arrivederci, alla prossima.

Isabelle.

Dopo aver scritto la lettera tornò in camera e trovò Thomas seduto sul letto che quando la vide con le lacrime agli occhi l'abbracciò subito coccolandola e rassicurandola.
Passarono la sera e la notte così in quella stanza a fare niente. Solo coccole e parole dolci, non c'era neanche bisogno di cibo, si nutrivano di quello.

N/A

Che carini.. Ma quanto durerà tutto questo?😈
Ah! Volete l'identity card di qualcun altro?
CAPITOLO REVISIONATO

Everlasting(2)||Love Trilogy|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora