"Sta soffrendo e le persone che soffrono poi diventano cattive"
Cit.«Ti ascolto»
«"Evasione dal carcere di Massima Sicurezza di Manhattan. Una donna capelli castani e occhi verdi di nome Laurel O'Connor." Era sul giornale»
«Come cazzo è possibile! Cosa vogliono dalla mia vita! Perché vogliono uccidere la donna che amo? Perché?» urlò al telefono Thomas, ormai era notte e in quella sala non c'era nessuno.
«Non lo so.. ma amico, dobbiamo intervenire ed eliminarle dalla faccia della Terra» era chiaro quello che intendeva «Patrik, sono passati anni dall'ultima volta e non ci ho dormito per mesi.»
«Preferisci vedere la tua donna morire?»
«Ovvio che no... Senti prendi un appuntamento con Shajin, rimanda a casa quelle due ragazze, potrebbero fare la fine di..»
«Tranquillo.. ci sentiamo domani mattina»
Sbuffò rumorosamente e si tirò i capelli, aveva bisogno della sua ancora. Subito si avvicinò alla stanza numero sette ovvero la stanza di Isabelle e senza farsi vedere dalle infermiere entrò. Isabelle sentì la porta aprirsi e sbarrò gli occhi «Thomas..» sussurrò debolmente «Isabelle..» il ragazzo si avvicinò a lei e le prese la mano «Ho paura» fu l'unica cosa che la ragazza riuscì a dire «Ci sono io.. non devi. Affronteremo tutto insieme..» la consolò «Portavo in grembo un bambino e non lo sapevo e ora non c'é più perché qualcuno non vede l'ora di vedermi sprofondare negli inferi» calde gocce le rigarono il volto «Tesoro ci sono io non temere. Pagheranno» ringhiò «Sono più di uno?» chiese sconvolta Isabelle «Sono Laurel e Barbara» sentì improvvisamente caldo, le vene del collo le pulsavano così fortemente che a momenti le sarebbero scoppiate. Chiuse i pugni e le nocche le diventarono bianche. «Quelle troie ancora? Hanno ucciso Shannon, il nostro bambino.. La pagheranno lo giuro» le lacrime le tempestarono il volto. Thomas si limitò ad accarezzarle la testa «Tom ti prego abbracciami» quella richiesta spezzò il cuore al ragazzo che si avvicinò a lei e l'abbracciò «Stenditi ti prego, ho bisogno di te» mugolò la ragazza stringendo a se Thomas che subito dopo si distese accanto a lei e cercò di non ferirla «Sshh.. non piangere, ci sono io» quella parole dolci calmarono la ragazza «Giura di non lasciarmi mai, giura di amarmi nonostante io non sia stata in grado di darti un bambino» lo supplicò stringendogli la mano intrecciata «Te lo giuro ma tu giura di amarmi nonostante tutto, giura di amarmi anche se ti ferirò, giura di amarmi per i miei errori, per il mio passato, amami e basta» la supplicò Thomas «Te lo giuro» Thomas le lasciò un bacio sulla mano «Ora dormi amore mio è tardi» chiusero gli occhi e si addormentarono con le dita intrecciate.Il mattino seguente Thomas si svegliò con il torcicollo e il braccio di Isabelle addosso. La guardò, era bellissima. Le baciò la tempia e si alzò dal lettino.
Prese il cellulare, erano le sei del mattino, digitò il numero di Patrik e attese che rispondesse
«Thomas, le ho trovate! Si nascondono in un vecchio palazzo del Queens, cosa facciamo?»
«Hai contattato Shajin?»
«Si, vuole quattrocentomila dollari in contanti»
«Cazzo, per fare fuori due puttane?» sbottò Thomas. «Sì.. ma senti.. veramente le vuoi far uccidere?»
«Diamine me lo stai chiedendo? Hanno ucciso due persone, una è scappata dalla prigione, hanno sparato alla mia donna, dato fuoco al suo appartamento, l'hanno minacciata e in più me l'hanno portata via per un fottuto anno. Le ucciderò io» sbraitò Thomas
«Okay, okay per quando?» domando Patrick.
«Al più presto possibile anche domani»
«Okay, organizzo tutto io, ci sentiamo più tardi»
Vide la sua ragazza svegliarsi, era bellissima «Ei'..» le sorrise «Ei'. Voglio togliere questo coso» cantilenò Isabelle toccandosi la testa «Sentiamo cosa dice il dottore»
Restarono in quella stanza fino all'ora di pranzo, Isabelle si stava riprendendo grazie alle vitamine e presto sarebbe uscita. Per rilassarsi un po' chiese a Thomas di andarle a prendere dei libri a casa e lui con controvoglia ci andò.
Ad un tratto sentì bussare alla porta e poco dopo un ragazzo dagli occhi di ghiaccio spenti entrò.
«Joshua... vieni..» il ragazzo lentamente entrò «Come stai Joshua?» chiese preoccupata la ragazza «Vedo che ti stai riprendendo, quando uscirai» cambiò argomento il ragazzo. «Josh, ti ho fatto una domanda» disse seria la ragazza e il ragazzo non rispose. Cominciò a fare avanti e indietro nella stanza.
«Mi hanno offerto una gran quantità di denaro» disse con voce tremolante «Di cosa stai parlando?» aggrottò la fronte Isabelle «Dovevo solo ucciderti ma non ci riesco.. non dopo un anno, non posso..» borbottò il ragazzo tirandosi i capelli. Isabelle trattenne il respiro, dove cavolo era Thomas. «C-cosa d-dici? Joshua che-che succede?»
«Succede che se non ti uccido, uccideranno me!» urlò il ragazzo, non si preoccupava perché la stanza era insonorizzata. Isabelle notò gocce colare dagli occhi del ragazzo «Perché devi uccidermi? Cos'ho fatto di male? Eh?» le lacrime rigarono anche il suo volto.
«Hanno detto che hai reso la loro vita un inferno e ti vogliono morta, mi hanno ricattato ieri e oggi sono qui. Ero venuto per ucciderti ma non ci riesco.. sei troppo importante e forse morire per salvare qualcun altro non è poi così male..» le ultime parole le disse con lieve sorriso in volto «No Joshua, nessuno altro morirà se non loro. Tranquillo Thomas ci aiuterà» disse determinata Isabelle «Ma come faccio? Ho solo ventiquattro ore di tempo per farti fuori o farmi fare fuori!» urlò frustato «Joshua Backster, ti fidi di me?» il ragazzo non rispose, non sapeva cosa fare ma di una cosa era certo, non voleva uccidere Isabelle e non voleva morire «Sì.» «Allora siediti aspettiamo Thomas» gli disse Isabelle calmandosi un po'.
Dopo dieci minuti la porta si aprì e un Thomas col fiatone entrò e quando si rese conto della presenza di quel verme, si irrigidì.
«Che cavolo ci fa questo verme?» chiese con disprezzo a Isabelle «Thom, calmati vieni qui» dopo aver sospirato velocemente, Thomas le si avvicinò. «J-Joshua è qui perché quelle due troie l'hanno ricattato» Thomas sbarrò gli occhi e fissò il ragazzo «O muoio io o muore lui» Thomas incendiò con lo sguardo il ragazzo «Spero prenderai la decisione giusta» disse pungente Thomas «No Thom. Non morirà nessuno! Tu devi aiutarlo e aiutarmi!» gli urlò contro la ragazza. Thomas ispirò e si avvicinò a Joshua, gli serrò un pugno sul mento e questo gemette così forte che una lacrima gli fuoriuscì dagli occhi.
«Datemi dieci minuti. Lo faccio solo per salvare la mia donna e per eliminare quelle troie dalla mia vita una volta per tutte» dopo di che Thomas uscì dalla stanza, prese il cellulare e digitò il numero di Patrick.
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Everlasting(2)||Love Trilogy||
ChickLit"Non ti meravigliare se siamo ancora qua, abbiamo detto fino alla fine e fino alla fine sarà" Questo è il sequel di Everlasting||Love Trilogy|| Isabelle Ginevra Johnson, ventiquattrenne originaria di Sidney trasferitasi a Manhattan (New York) si è i...