«Jack ma che cazzo fai! Ma che cazzo combini, che cazz-» Isabelle era infuriata con Jack, per l'ennesima volta l'avevano allontanata dal suo amore. Era una cosa buona o no? Il suo cervello diceva di si ma il suo cuore un gigantesco NO.
«Belle! Stiamo provando a costruire un qualcosa insieme quindi non penso sia scorretto dire che stiamo insieme, comunque perché ti importa tanto, chi era quello?» dopo quella orribile serata Isabelle decise di andare a dormire da Jack perché di sicuro non voleva stare da sola, ma quel ragazzo l'aveva fatta arrabbiare davvero.
«Me lo ha presentato.. la signora Bernard.» mentì; nessuno doveva sapere del suo passato. «Tzè.. americano di merda.» borbottò Jack buttando la cicca dal finestrino.
Regnò il silenzio in macchina, Isabelle ancora non poteva credere a quello che era successo quella sera... Thomas Willows a Milano, nel locale dove lavorava lei, era il fato? Chi poteva dirlo..
«Siamo arrivati»***
«Non vuoi dormire con me?» Isabelle aveva richiesto gentilmente la stanza degli ospiti perché non aveva voglia di condividere il letto con nessun uomo.
«No, voglio stare sola» disse Isabelle con nonchalance.
Una volta arrivata nella stanza; molto semplice con le pareti neri, il pavimento in piastrelle color ambra, un piccolo armadio e un letto al baldacchino si buttò sul letto.
Chiuse gli occhi e tutto gli tornò in mente.Thomas lì a Milano, dopo un anno le faceva lo stesso effetto, era rimasto dannatamente sensuale. Il Natale, il compleanno passato lì a Milano da sola era stato bruttissimo. Le mancava come l'ossigeno.
Ad un tratto il suo cellulare iniziò a squillare: era Franca Bernard.
«Pronto Mrs.Bernard»
«Oh cara come va?»
«Benissimo signora Bernard»
«Bene. Volevo complimentarmi per la festa, sei stata bravissima!»
«La ringrazio signora.»
«E per questo, domani volevo invitarti da me per pranzo. Ho chiesto al tuo capo e ti da il giorno libero.»
«Ah grazie mille! Con molto piacere!»
«Bene! Allora ci vediamo domani alle dodici all'Hotel Tiempo chichiwey!»
«Si ma dov-» aveva attaccato.Isabelle sbuffò e si alzò dal letto, non la capiva molto quella donna, a partire da quei "Chichiwey".. Era per caso un saluto tutto suo? Era abbastanza strana come cosa.
Andò nel bagno che era interno alla stanza e si fece una doccia, fortunatamente c'erano asciugamani puliti perché lei non li aveva. Si accarezzò la pelle ricordando le mani di Thomas, l'odore del suo bagnoschiuma le aleggiava ancora sotto il naso.
Uscita dal bagno indossò i panni di Jack e si accasciò sul letto stanca morta.***
«Buongiorno fiorellino» Isabelle non aprì gli occhi ma sentiva una pressione sul materasso e quell'odore di colonia, era Jack.
«Lasciami dormire» borbottò rigirandosi dall'altra parte.
«Ma sono le undici!» esclamò Jack.
Ma certo, aveva ancora un po' di ore, due... tre...
«Cazzo! Ho un pranzo a mezzogiorno!» urlò Isabelle saltando fuori dal letto.
«Ma che-» aggrottò la fronte Jack. «Dove sono i miei vestiti?» mormorò Isabelle facendo su e giù nella stanza.
«Ma cosa devi fare?» chiese Jack seguendo Isabelle con la testa. «Ho. Un. Pranzo. Con. La. Signora. Bernard» disse Isabelle raccogliendosi i capelli.
«Ciao!» disse Isabelle uscendo dalla stanza. «Ma hai il pigiama addosso»
«Fa niente. Poi ti riporto i vestiti. Ciao» disse Isabelle uscendo velocemente. Salì in macchina e si avviò verso casa.
Si fece una doccia, lavandosi i capelli; uscita indossò un vestito nero che le arrivava alle ginocchia e una giacca leggera color panna accompagnata da un paio di tacchi neri. Passò l'eye-liner e un po' di lucida labbra.
Guardò l'orario sul telefono erano le dodici meno dieci.
Andò su Google e cercò il none dell'Hotel e dopo averlo trovato corse in macchina.
Il traffico delle dodici. Imprecò più di dieci volte e dopo cinque minuti di ritardo arrivò ad un maestoso hotel di lusso a cinque, sei, sette stelle.«Salve, benvenuta all' Hotel Tiempo come posso aiutarla?» chiese un uomo suppergiù quarantenne con i capelli castani e gli occhi verdi come Thomas.
«Si, ho un appuntamento con la signora Franca Bernard»
«Un attimo... si! Sisko!» Carlo, il receptionist o almeno così fece capire la sua targhetta al petto, urlò e gesticolò ad un ragazzo in divisa di avvicinarsi e questo correndo si avvicinò. «Dimmi capo» disse il ragazzo. «Porta questa bella signorina al ristorante. Franca Bernard» disse Carlo sorridendo ad Isabelle.
Attraversarono un lungo corridoio bellissimo e si ritrovarono davanti un portone di legno. Sisko, il facchino aprì la porta e ad Isabelle cadde la mascella.
Era un mondo quel posto. Tavoli di vetro, posate pregiate, buffet invitante e musica di sottofondo. Sisko entrò e si avviò verso una zona un po' più appartata e la ragazza lo seguì, c'era un separè che divideva un tavolo dagli altri e quando arrivarono lì, il facchino invitò Isabelle a prendere posto perché la signora Franca era in ritardo. Ciò le fece tirare un sospiro di sollievo.
Ne approfittò per mandare un messaggio a Jake.Da: Isabelle Johnson
A: Jack LombardiJ oggi non lavoro ci vediamo domani al locale.
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La risposta arrivò poco dopo.
Da: Jack Lombardi
A: Isabelle JohnsonOk ma dove sei? Con chi sei? Cosa stai facendo? Mi manchi...
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Il cervello le scoppio nella cassa cranica, non le piacevano affatto gli uomini così. Troppo accollosi quasi bimbi; decise di nom rispondergli.
«Signorina Johnson! Scusa il ritardo... la massaggiatrice era così lenta..» disse Franca prendendo posto davanti alla ragazza, Isabelle abbassò lo sguardo sul tavolo. C'erano quattro posti apparecchiati, perché?
«Abbiamo ospiti?» chiese Isabelle sorridendo «Oh si, saranno qui a momenti» rispose la signora con nonchalance.
«Insomma.. sei stata bravissima, era tutto perfetto! Potrei chiamarti per altri eventi... complimenti!» la elogiò la signora Bernard.
«Grazie mille» rispose arrossendo.«Scusate il ritardo, avevo una riunione...» disse il signor Bernard prendendo posto vicino la moglie, mancava solo una persona che si doveva mettere vicino a lei "chissà chi sarà" pensò la ragazza.
«Dai giovincello!» esortò il signor William e dinanzi a loro si prostrò quel maledetto bastardo.*suspance*

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Everlasting(2)||Love Trilogy||
ChickLit"Non ti meravigliare se siamo ancora qua, abbiamo detto fino alla fine e fino alla fine sarà" Questo è il sequel di Everlasting||Love Trilogy|| Isabelle Ginevra Johnson, ventiquattrenne originaria di Sidney trasferitasi a Manhattan (New York) si è i...