06.

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"E finalmente ti ho rivisto, sai quanto aspettavo questo momento? Rivedere i tuoi occhi, sentire la tua voce. C'era solo un piccolo dettaglio, non riuscivo a guardarti in faccia"

«Deve essere tutto fottutamente perfetto» era arrivato il grande giorno, Isabelle era più che stressata, la sera prima non aveva dormito.
«Tranquilla!» Francesca cercò di calmarla ma non funzionò; Isabelle era agitatissima, mancavano poche ore alla festa. I camerieri erano pronti, il palco era stato collocato, tutte era perfetto, i bodyguard stavano arrivando, il dj era pronto e il locale era immacolato.
Sì, ce l'aveva fatta, doveva solo tornare a casa e prepararsi.
«Jack torno tra un quarto d'ora, mi racconando» disse Isabelle avviandosi verso la porta. «Vai tranquilla baby» disse Il Ribelle facendole l'occhiolino e Isabelle ricambiò con un sorriso.
Da quel famoso giorno, lei e Jack erano diventati più intimi... Isabelle voleva andare avanti e forse grazie a Jack ci sarebbe riuscita, era un bravo ragazzo, bello, carismatico... non come Thomas ma...
Isabelle accese una sigaretta e salì sulla sua vettura nera, si diresse verso quel lurido motel dove risiedeva.
Salì in camera velocemente e si fece una doccia veloce veloce, indossò la sua divisa ovvero una camicia nera e dei pantaloni di jeans e un paio di tacchi neri comprati ad un mercatino.
Si legò i capelli in una coda di cavallo, si passo l'eye-liner sulle palpebre superiori e un po' di mascara.
Guardò l'orario sul cellulare che segnava le sette e mezza e frettolosamente prese le sue cose e andò a lavoro.

«Giusto in tempo, il signor John Bernard sarà qui tra dieci minuti con dieci uomini, controlla che i posti siano ordinati e col riservato sopra» disse Francesca frettolosamente.
Isabelle fece quello che gli ordinò poi andò a parlare con i budygards.

«Scusi cerco la signorina Johnson» un uomo interruppe la conversazione di Isabelle, ciò la costrinse a girarsi.
«In carne ed ossa» disse la ragazza sorridendo ad un uomo sulla sessantina dai capelli bianchi e gli occhi azzurri.
«Oh signorina Johnson, sono John Bernard» disse l'uomo porgendole la mano. «Lieta di fare la sua conoscenza, se vuole seguirmi» Isabelle fece accomodare il signor Bernard ed una sfilza di uomini al loro posto come programmato. A poco, a poco il locale cominciò a popolarsi. Il dj stava facendo un ottimo lavoro, i camerieri erano efficaci e niente stava andando storto.
«Cara! Finalmente ti ho trovato!» esclamò la signora Bernard che indossava un lungo abito nero succinto, era bellissima e sembrava più giovane della sua età.
«Signorina Bernard, è incantevole!» esclamò Isabelle. «Ah sciocchezze.. Volevo presentarti una persona molto importante ma non la trovo..» «Oh guarda è la giù! Thomas!» urlò la donna, beh non era preoccupata infondo non poteva essere quel Thomas.
«Thomas! Voglio presentarti una persona. Lei è Isabelle Johnson e mia cara, lui è Thomas Willows».
Mancò uno, due, tre, quattro, cinque, infiniti battiti. Non era vero, non poteva essere vero.
Improvvisamente la gola le si seccò e senti un nodo allo stomaco, gli occhi bruciavano tantissimo ma cercò di trattenersi.
Thomas era un blocco di marmo, l'anima piangeva di gioia, di tristezza, di dolore di felicita. La causa dei suoi incubi, la ragione della sua vita era davanti a lui; in quel posto, a Milano, dopo un anno di distanza.
«Ei' vi è caduta la lingua?» chiese ironicamente Franca.
«P-piacere Is..Is.. Isabelle J-Johnson» Isabelle tese la sua mano tremolante, dentro di se non voleva quel contatto fisico con lui ma doveva.
«Thomas Willows» il ragazzo si morse l'interno guancia e strinse la mano ad Isabelle, ci fu una scossa che trapassò dal corpo di lui a quello di lei, lo percepirono entrambi.
«Sai cara, lui è il più giovane imprenditore newyorkese, ed è anche single. Ma come fai?» Franca tutta entusiasmata parlava e parlava e parlava e Thomas mancava poco che le serrava un pugno sul volto. Isabelle era nervosa e non stava neanche ascoltando il discorso della signora Bernard, avrebbe voluto essere ovunque ma non lì, anche con Flavio a casa ma non. lì.
Non guardò negli occhi Thomas perché ci sarebbe ricaduta e avrebbe sofferto ancora di più ma a quanto pare l'unica cosa che voleva Thomas era proprio quel contatto visivo; era bravo a leggerle l'anima, voleva capire se lei provava ancora qualcosa per lui ma niente, Isabelle era intenta a fissare Franca ma il suo sguardo era assente.
Grazie al cielo era il momento del discorso e Franca doveva salire sul palco, Isabelle ne approfittò per scappare nel retro del locale.
Arrivata scoppiò in un pianto di frustrazione, paura, dolore, rabbia. Perché era tornato? Per rovinarle completamente la vita? Congratulazioni, c'era riuscito.
Dalla tasca prelevò un pacco di sigarette e ne tirò fuori una, l'accese e si concentrò ad espirare e inspirare la nicotina.

«Isabelle» avrebbe riconosciuto quella fottuta voce ovunque.
Thomas si avvicino a lei. Forse era reale, forse era un sogno o forse un incubo ormai non gli importava più e si avvicinò.
«Sei tu?» quella domanda suonò così stupida anche a lui.
«Thomas perché sei qui? Vattene» disse Isabelle buttando la sigaretta a terra e permettendo le lacrime di solcargli il volto.
«Neanche se mi puntassero un fucile contro. Ho passato un anno da fantasma, da morto ambulante. Mi manchi come l'ossigeno, mi manchi come l'aria, io senza te non so stare» Thomas si sfogò, mancava così poco che versasse una lacrima.
«Tu menti. Perché mi hai lasciato andare via?» chiese Isabelle con voce strozzata, pensò che se forse se lui avesse insistito di più, se lui glie lo avesse imposto di restare, lei sarebbe rimasta.
«Isabelle, mi sa che non conosci il proverbio che dice: Se lo ami, lascialo andare e se torna vuol dire che il suo cuore è sempre stato tuo» il suo nome uscì soavemente dalla bocca di lui, come se fosse illegale e qualcuno abbia appena violato la legge.
«Ti ho aspettato. Un mese, due, tre, sei, otto, dieci, un anno e non sei tornata» disse Thomas a malincuore perché era vero, se fosse tornata avrebbe voluto dire che era sua da sempre.
«Thomas..» Isabelle cercò di dire qualcosa ma fu interrotta da Francesca.
«Oh grazie al cielo è qui. Signor Willows! La stanno cercando, la vogliono sul palco!» disse la ragazza afferrando il braccio di Thomas. «No, io sto-» «Mr. Willows è importante» disse Francesca strattonandolo, Isabelle stava assistendo alla scena con le lacrime agli occhi a malincuore mimò un "vai" a Thomas che si arrese e seguì la ragazza.
A fine serata, tutti uno ad uno iniziarono ad andarsene e Isabelle sempre più triste ignorò tutti e iniziò ad odiare Francesca per averle strappato via Thomas.
Il giovane era intrattenuto dai signori Bernard e da Iliana. Parlavano, ridevano tutti tranne lui, era troppo distratto da Isabelle che gli vagava per la mente, doveva riaverla così con il permesso dei signori si alzò dalla poltrona in cui era seduto e andò alla ricerca di Isabelle.
La trovò a pulire alcuni tavoli e lentamente si avvicinò a lei.
«Isabelle» quel nome sulle labbra di un tesoro ormai perso le fece accapponare la pelle, Isabelle alzò la testa dai tavoli ma non lo guardò negli occhi per paura di ricascarci, era troppo rischioso per lei.
«Thomas, n-non posso.. io-io non-» «Isabelle! È da oggi pomeriggio che ti cercò dai andiamo è tardi» e per l'ennesima qualcuno li interruppe e quella volta Thomas era furibondo perché era un fottuto ragazzo che aveva poggiato la sua fottuta mano sulla guancia di Isabelle. «Scusa hai scordato le buone maniere?» chiese Thomas fulminando con lo sguardo Jack.
«Chi è questo?» chiese Il Ribelle aggrottando la fronte ad Isabelle.
«Thomas Willows, proprietario della Willows Enterprises» disse Isabelle. «Tu invece chi sei?» chiese furibondo Willows.
«Jack Lombardi, proprietario del locale e il ragazzo di Isabelle» replicò Il Ribelle tenendogli testa. «Ah ecco per.. Che stupido che sono stato.. ma certo..» borbotto Thomas affranto. Isabelle ormai aveva ricominciato una nuova vita mentre lui speranzoso era rimasto ad aspetttarla.
«Thomas.. non-» Isabelle non riuscì a finire di parlare che lui aveva già girato i tacchi verso i signori Bernard e Jack bloccò Isabelle.

N/A

Weila! Lo so, ora mi odiate..
Vi ho fatto un regalo pubblicando due capitoli in un giorno o quasi...
Finalmente questi due si sono incontrati ma non è andata benissimo... che pensate, è finita qua? Comments!

Capitolo revisionato!

Everlasting(2)||Love Trilogy|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora