Cap 34

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Proprio mentre Helgr cominciava a riprendersi e a riorganizzare le idee, controllando la situazione all'interno del crepaccio, per rendere comunque sicura l'escursione di un plotone di recupero, risuonò il suono caldo e tranquillizzante della voce della trappistiana, all'interno della sala controllo della nostra nave: "Smirth in collegamento!",

Sentii il mio cuore accellerare. "Smirth, amica mia, devo chiederti un favore..." iniziai spicciola, cercando di sprecare il meno tempo possibile.

"Jewel, avete notizie della squadra d'assalto? Sono ancora vivi?" volle sapere quell'essere meraviglioso, che si preoccupava sempre per noi umili, insignificanti terrestri.

"Non abbiamo notizie, ma stiamo organizzando una squadra di recupero..." cercai di riprendere il discorso, ma Smirth mi interruppe di nuovo: "Jewel, sei impazzita? Tra poco quel bunker sarà invaso dalla lava: sono tutti morti oramai!" La sua solita voce pacata aveva improvvisamente un accento agitato.

"Sì, ne sono consapevole, a meno che..." cercai di spiegarle, rendendomi io stessa conto di quanto il suono della mia voce risultasse fermo e sereno.

"Niente a meno che, Jewel, chi ti ha dato il permesso di portare dei Ryut a morire così inutilmente?" si inalberò e io la immaginai come una signora di mezza età, attraente e vestita impeccabilmente, che sbatteva un piede a terra, con i pugni sui fianchi... O forse mi stavo confondendo con mia madre...

"Dicevo... a meno che... tu non voglia essere così gentile da fermare la lava..." Ero stranamente calma, mentre esponevo a Smirth, e al resto degli ufficiali della nave, la verità su cosa avevo intenzione di fare.

Ci fu un attimo di sconcerto, come se quell'idea fosse talmente lontano dalla realtà che nessuno in quella stanza, Ryut, Segnalato o trappistiano, aveva neanche lontanamente preso in considerazione un'ipotesi così fantasiosa. Vidi la testa di Helgr voltarsi scioccata verso di me, le labbra leggermente aperte. Così come quasi tutti in quella sala, a parte Ain't che mi fissava con sguardo preoccupato, forse già con in testa l'idea che stessi impazzendo.

La risposta di Smirth fu proprio quella che mi ero aspettata: "Non mi è permesso, Jewel, lo sai"

"Lo so, amica mia, per questo ti chiedo di fare un'eccezione: Iliakòs è lì sotto e non posso permettere che venga assassinato in questo modo, quindi ti supplico..." sentii la voce diventare rauca, ma decisi che non era quello il momento di lasciarmi sopraffare dal panico; "Non lasciarlo lì Smir't, ti prego! Sappiamo entrambi che un tuo battito di ciglia potrebbe essere sufficiente per salvarli tutti, quindi da chi devi nasconderti? Qui siamo tutti amici..." Mi resi vagamente conto di come non tremassi neanche un po', il mio corpo martoriato sembrava divenuto possente all'improvviso, ora che avevo un piano da seguire. Poi però un dubbio passò veloce tra le mie sinapsi: "Vero?" aggiunsi, perché non potevo mai dare per scontate le infinite variabili di cui Smir't poteva essere a conoscenza e all'insaputa di tutti.

"Jewel, solo l'imperatore o un membro della casa reale può autorizzare l'uso dei miei poteri, è la legge, e sicuramente non in presenza di umani! Altrimenti, sia io che Tuen saremmo in grave pericolo." la sua voce era incerta, spaventata, piena di un dolore che non avevo previsto. Aveva paura che il loro segreto venisse scoperto dagli SdR, che non si sarebbero fatti remore a cercare un modo per sfruttare tutte le loro infinite potenzialità, esclusivamente per i loro scopi militari. Certo, avrei dovuto prevederlo. Nessun componente del popolo Ryut avrebbe mai consegnato spontaneamente agli umani, tantomeno agli SdR, quelli che potevano benissimo essere paragonati ai loro dei, pur sapendo benissimo da dove arrivavano. La capivo, ma non mi sarei arresa.

"Perdonami Smir't, ma non posso lasciarli lì..." iniziai, consapevole che il nostro rapporto non sarebbe più stato lo stesso. Lentamente, sollevai la manica della divisa mimetica, alzai il braccio e pronunciai le parole che cambiarono il mio posto nel mondo: "Io sono Jewel Lightree, moglie di Iliakòs, figlio dell'mperatore Livsledare C'stm'g III e ti ordino, in nome del bene comune di questo pianeta, di fermare quel fiume di lava!".

Come artigli sul vetroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora