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Mi rigiro dandogli le spalle per evitare la scomoda situazione che si era andata a creare. Sento il suo respiro sul collo.
G: "hai già visto dov'è la famiglia di Annika?" Gli chiedo cercando di distrarmi.
M: "ci sono soltanto i due fratelli e il padre, mancano il nonno, la mamma e la zia. Ci staranno cercando."
G: "ok allora andiamo." Ma prima che io possa spostarmi di un millimetro mi afferra per il braccio destro e mi costringe a stare ferma.
Volto leggermente la testa verso sinistra abbastanza per vederlo con la coda dell'occhio.
G: "lasciami anda-" non riesco a concludere perché mi mette una mano sulla bocca per zittirmi.
Passano due ragazzi armati.
In un frammento di secondo Mitch sparisce da dietro alle mie spalle e me lo ritrovo davanti, precisamente dietro i dietro i due ragazzi. Con due colpi di pistola silenziata elimina entrambi i fratelli. Poco prima che si giri verso la mia direzione io scappo a cercare l'ultimo rimasto qui dentro: il padre di Annika.
I corridoi sono semibui e le stanze completamente prive di luce, tranne l'ultima. Mi dirigo lentamente con prudenza in quest'ultima e trovo un uomo seduto su una poltrona che sta palesemente dormendo. Brutta idea dormire in queste situazioni. Prendo la pistola e sparo un colpo secco che rimbomba in tutta la stanza. Alle mie spalle percepisco una presenza, Mitch.
G: "semplice come togliere un lecca lecca a un bambino." Affermo prima di girarmi e trovarmi a pochi passi da lui.
G: "Sai dove potrebbero trovarsi gli ultimi familiari?" Gli domando, almeno togliamo tutti di mezzo ora e poi possiamo stare un minimo tranquilli.
Nemmeno il tempo di pensarci che sentiamo delle urla femminili molto strazianti e poi un uomo spunta sull'uscio della porta. In un secondo Mitch si gira e sgancia un colpo di pistola che colpisce in pieno petto l'uomo che cade a terra agonizzante. Corriamo verso la stanza da cui continuano a provenire quelle urla strazianti e troviamo due donne piegate sui cadaveri dei due fratelli.
Le donne ci pregano di non premere il grilletto, ma il pensiero di tutto quel che Annika e gli altri hanno fatto non fa altro che spingerci a  non fermarci: spariamo insieme.
Ora sono presenti sei cadaveri sparsi per tutta la struttura.
G: "non c'è nessun altro da uccidere, giusto?" Dico rivolgendomi a Mitch mentre mi dirigo verso l'uscita.
M: "non c'è più nessuno, sono morti tutti." Afferma seguendomi.
Nonostante tutto sono ancora arrabbiata con lui e molto infatti durante tutto il tragitto per ritornare alla base non ascolto nemmeno una parola di tutto quel che mi dice.
M: "Vuoi ascoltarmi cazzo?" Questa volta ascolto. All'interno della struttura mi ferma e blocca sul muro della cucina.
G: "togliti Mitch se non ti dispiace vorrei andare a lavarmi e poi a dormire." Dico seccata.
M: "Senti lo sai che mi dispiace non averti detto nulla, ma cercavo di non metterti in pericolo."
G: "ma che stracazzo dici?! E io che cappero ci faccio qui , una vacanza!?" Sbotto mentre mi dirigo in doccia con il cambio che ho preso nel frattempo.
M: "hai ragione...scusa." mi dice rimane sull'uscio del bagno.
Vado verso di lui per chiedere la porta, anzi letteralmente sbattergliela in faccia, ma lui precede le mie mosse fermando la porta.
La spalanca, avanza di qualche passo verso di me e stampa un bacio sulle mie labbra.

Help me Mitch! ~Dylan O'brien~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora