Ottavo giorno.

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*Nella foto è Jared Greenwood (Jamie Campbell Bower)*


30 Gennaio 2013.

Ottavo giorno.

"Allora? Vuoi entrare o no?", mi giro verso Burton, annuendo. Poi faccio qualche passo verso il ragazzo. Ancora uno, ancora un altro, ancora...sono arrivata.

Non ho il coraggio di guardarlo in faccia, perciò mi siedo di fronte a lui, prendo la prima rivista che mi capita sotto tiro e rimango immobile, fingendo di leggere e di non badare a lui.

Il mio brillante piano (rimanere impassibile fino alla sua resa) ha successo solo per pochi minuti, dato che un finto colpo di tosse mi distrae, costringendomi a sollevare lo sguardo su Bieber.

"Ciao, Jade"

Capisco che anche lui non ha parlato per diverso tempo, ma la sua voce è comunque calda e suadente. Appoggio la rivista sul tavolo consunto, coprendomi le guance con le mani e respirando profondamente. Sono improvvisamente arrossita, e per cosa? Per la voce di quel ragazzo?

Nonostante i miei dubbi e sospetti su di lui, sono comunque una ragazza.

"Stai bene?", allontano le mani dal viso, adesso viene la parte seria.

"Come conosci Claudius Gray?", rispondo io. Lo guardo studiandolo nei minimi dettagli...come se fosse un dispiacere, dati i suoi lineamenti. Lui sembra impallidire.

Evita il mio sguardo, si torce le mani e se le passa tra i capelli spettinati.

"Facciamo una partita", mi risponde. Si alza e raggiunge lo scaffale più vicino, prendendo una scacchiera.

Cosa diavolo pensa di risolvere con quella? Anche in questa occasione, però, mi permetto di guardarlo da capo a piedi, notando i numerosi tatuaggi sulle braccia muscolose: un cavaliere, un gufo, una rosa...si gira verso di me, tornando al tavolo.

Quando si risiede, gli rivolgo finalmente parola.

"Vuoi rispondermi?"

"Dama o scacchi?"

Lo guardo storto, ma lui non se ne accorge, sta fissando la scacchiera.

"Dama", rispondo irritata e con poca pazienza.

"Bianchi o neri?"

"Cosa cazzo speri di ottenere?", finalmente mi guarda e io devo cercare di non arrossire di nuovo quando i suoi occhi incontrano i miei.

"Prendi i bianchi, muovi tu per prima"

Sistemo le mie pedine sulla scacchiera, volendo assecondare ancora per poco quel ragazzo. Quando ho finito muovo una pedina a caso, sperando di aver fatto una mossa non troppo sbagliata.

"Mio padre era un suo collega di lavoro", mi confessa, rispondendo alla mia domanda.

Alla buon'ora, Bieber. Muove una pedina e io faccio altrettanto, osservando più lui che la scacchiera.

"Conosci Gregory Lennox?", chiedo, facendo un'altra mossa. Gli mangio una pedina, lui pure.

"No. Lo avrei sentito almeno nominare se avesse lavorato con mio padre e con Gray"

Trattengo un sorriso, lasciando che l'ansia e il sospetto verso di lui svaniscano. Potrebbe benissimo avermi mentito, ma sembra sincero.

Non avrei sopportato l'idea di vivere sotto lo stesso tetto di qualcuno che ha collaborato all'omicidio di mio padre. Gli mangio un'altra pedina, faccio dama.

Lennox - 0127Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora