Dodicesimo giorno (2).
Capitolo otto.
"Lo sapevo", bisbiglio, cercando di concentrarmi sull'esercizio. Non appena lo dico, però, sento gli occhi di Justin su di me.
"Lo sapevi? E quando pensavi di dirmelo?" sbotta.
"Non voglio litigi tra coppiette" risponde prima di me Rachel, "l'unica cosa che voglio è starmene qui a ciondolare su questo pallone gigante per la prossima ora"
Io la ignoro, guardandola saltellare pigramente sul pallone gonfiabile su cui è seduta.
"Abbiamo per caso un contratto nel quale si esplicita il mio obbligo nel riferirti qualunque cosa tu ritenga interessante?" mi volto verso Justin, guardandolo male.
"Stiamo o no cercando di andarcene da qui, Jade?! È meglio che collabori se non vuoi marcire qui"
"Ci sono le telecamere, furbone" dice Rachel ridacchiando.
"Scommetto che non c'è nessun microfono, grazie per l'interessamento" le dice lui, lanciandole una fugace occhiata.
"Sentite" esordisco io, cercando di allentare la tensione, "ognuno continuerà a cercare di scappare per i fatti propri, nessuno darà fastidio all'altro e io mi impegnerò a farti sapere tutto ciò che ritengo utile dirti" mi volto verso di lui, "d'accordo?"
"Stai ingigantendo la faccenda, ragazzina"
"Perché, tu quanti anni credi di avere? Ottanta, grande saggia? Lasciaci in pace, piromane" le sputo addosso, dimenticando di mantenere la calma.
"Io almeno ero quasi fuori di qui" dice lei, indifferente.
"Io lo ero già" dico guardando davanti a me, serrando le labbra.
"Sì, Jade, saresti sicuramente fuori dall'istituto se non ti avessi trascinata per tutto l'edificio e se non avessi aperto la porta d'ingresso" ribatte Justin.
"Il tuo sembrava un piano suicida"
"Sei tu a non capire i miei piani"
"Se ti fossi degnato di dirmelo!"
"Non c'era tempo!"
"Aspetta, siete usciti dall'ingresso?" interviene Rachel, con una punta di interesse nella voce, questa volta.
"Mh-mh" asserisce Justin, attento a non guardarmi. Sbuffo sonoramente, quel ragazzo è incomprensibile.
"Come avete fatto con i codici di sblocco?" Rachel smette di dondolarsi e saltellare sul pallone.
"Tutto qui dentro" risponde Justin indicandosi il capo con un dito. Alzo gli occhi al cielo, cercando di non mettermi le mani nei capelli per l'esasperazione.
"No, sul serio"
"Sto parlando sul serio"
"D'accordo" Rachel si alza in piedi e ci raggiunge, "ho capito di che pasta sei fatto" mi sta dando le spalle, come se fosse invisibile. Poi, improvvisamente, si gira verso di me.
"Spero conosciate Jared. Gli ultimi due tentativi li abbiamo fatti insieme"
"Lo conosco" diciamo insieme io e Justin. Lui mi scocca un'occhiata di traverso, rimanendo però in silenzio.
"Bene, se siete interessati a qualcosa di più..." gesticola un po', cercando le parole giuste, "concreto, potete dirlo a me o a lui. Troveremo il modo di metterci in contatto con entrambi"
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Lennox - 0127
Fanfiction"Come posso vivere non sapendo se un giorno uscirò da questa pseudo prigione? Come posso vivere sapendo che tutti mi credono mentalmente instabile? Mi chiamo Jade Lennox, per l'istituto 0127." Arrestata e poi rinchiusa al S.T. Institute per disagiat...