Cinquantaquattresimo giorno.

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Cinquantaquattresimo giorno.

Capitolo quattordici.




"Te lo ripeto per l'ultima volta, Lennox", Wade è in piedi, di fronte a me, con lo sguardo minaccioso che ormai riconoscerei ovunque. "Dimmichi fornisce a Bieber le informazioni. Dimmelo e ti lascerò una settimana di licenza per uscire di qui."

Non mi aspettavo questa proposta, Grey mi prende in contropiede, ma nonostante ciò, non prendo neanche in considerazione ciò che mi ha appena detto.

"Non lo dice neanche a me, Wade, come faccio a dirlo a lei? La sua settimana se la può tenere, preferisco marcire qui senza più vedere il sole che assaporare un briciolo di libertà per poi ripiombare nel buio."

Mi afferra il mento con la mano destra, obbligandomi a guardarlo in faccia.

"Dimmi la verità, Jade"

"E' questa la verità, zietto."

Mi spinge verso lo schienale della sedia con così tanta rabbia che sbatto la testa contro di esso, facendo una smorfia di dolore.

"Non ti permettere mai più, ragazzina, non ti permettere."

"Sennò che succede? All'inferno ci sono già!"

"Tu non hai idea di cosa sia l'inferno."

Gli sputo in faccia, augurandogli di passare la metà di ciò che ho passato io a causa sua e di suo fratello. Lo vedo pulirsi il viso e preparare un colpo diretto al mio volto, ma decido di subire più, perciò mi scanso prima che possa colpirmi e mi alzo dalla sedia, raggiungendo la porta della stanza.

"Cosa credi di fare?!" tuona lui, venendomi incontro e afferrandomi un braccio.

Mi spinge verso il centro della stanza, io cerco di rimanere in piedi, ma lui è troppo veloce, perciò mi raggiunge prima che possa ristabilirmi. Mi butta a terra e mi sferra un calcio nello stomaco. E ancora uno. E un altro. Cerco di trattenere i gemiti di dolore ad ogni colpo inflitto, ma è sempre più difficile.

"Basta..."

"Zitta, stai zitta."

E poi un telefono suona, al di là della porta. Un secondo dopo essa si apre, e la figura di una guardia robusta fa capolino oltre la soglia.

"M-mi scusi, direttore...suo fratello in linea." E' insicuro mentre parla, ha capito che ha scelto il momento sbagliato per entrare. Grey si ferma e mi lancia un'occhiata di fuoco, mentre si allontana da me e si avvicina alla guardia.

"Dammi qua." Gli strappa il telefono dalle mani e inizia a parlare, ancora furente. Io guardo la scena da terra, troppo dolorante per alzarmi o per provare a uscire da qui.

La conversazione va avanti per meno di due minuti, mentre io cerco disperatamente di non chiudere gli occhi. A un certo punto non capisco neanche più cosa si stiano dicendo, ma recupero la concentrazione verso la fine.

"Mi dai l'autorizzazione, Claudius? No, ancora niente, te l'ho detto. Dice di non saperlo, Bieber non si confida. No, Claudius...stai tranquillo, l'ho già segnato per questo mese. Basta dirlo e avrai una preoccupazione in meno di cui occuparti. D'accordo, lo farò. A presto."

Attacca e passa il telefono alla guardia, rimasta immobile sulla soglia, lanciandomi occhiate furtive. Wade si gira di nuovo verso di me, questa volta con più calma.

"Sarai contenta di sapere che farai compagnia al tuo amico, Jade Lennox."

Non ho la forza di rispondere, un rivolo di sangue mi bagna le labbra, inondandomi la bocca del sapore metallico e salato del sangue.

Lennox - 0127Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora