Giorno trentatreesimo.
capitolo 10.
N.B. non accetto recensioni critiche solo per ripicca a delle mie recensioni non positive. Non indugio di certo a segnalarvi. Se mi criticate fatelo per un motivo, non per avere una "vendetta".
Durante le seguenti settimane, Jade continua a frequentare assiduamente la minuscola palestra dell'istituto, guadagnandosi occhiate storte da parte di molte guardie, che ora la guardano anche con sospetto. Il giorno dopo il...fatto, non c'è stato modo di incontrare di nuovo lo sguardo di Justin, né di parlarci e tanto meno di discutere dell'accaduto.
Non che ci fosse molto di cui parlare: un bacio dopo un litigio, interpretato come sfogo, come liberazione da quella prigione, probabilmente era stato solo quello per Justin.
Jade vuole credere la stessa cosa, ma qualcosa, dentro di lei, la spinge ad essere ostile nei confronti di Justin. D'accordo, era stato solo un bacio, ma questo non gli dava l'autorizzazione di ignorarla e di non rivolgerle più la parola.
Quel ragazzo non solo è strano e tremendamente irritante, ma è anche un insieme di mistero e di infelicità che, nonostante Jade provi a ignorare, la attraggono inevitabilmente.
E così va in palestra ogni volta che può, mattina e pomeriggio, cercando ovviamente di non incrociare Justin e di stare sempre il meno possibile insieme a lui.
È inutile che si lasci andare a fantasie: deve uscire da lì e di certo non può distrarsi nel pensare a un ragazzino sgarbato durante una "crisi adolescenziale".
Preferisce chiamarla così, anche se sa perfettamente che quella definizione non arriva minimamente a sfiorare la realtà.
Ora resiste di più ad ogni esercizio, anche se è ancora decisamente gracile per affrontare una cosa pericolosa come la fuga dall'istituto.
Non ha più rivisto Jared e Rachel per diversi giorni, poi un rapido incontro nella SR con quest'ultima e nient'altro per le restanti settimane. La cosa la preoccupa, dato che ogni volta che è di ritorno dalla palestra, Justin non è nella stanza. Inizia a pensare che la stiano escludendo dai loro piani e che, quando vorranno scappare, non la coinvolgeranno.
Che sia per la sua corporatura minuta? Per il suo carattere? Jade non lo sa, ma è decisa a non restare per molto nel dubbio che la tormenta, perciò oggi, durante il suo trentatreesimo giorno di reclusione, affronterà i suoi compagni faccia a faccia.
Quando rientro nella stanza, non mi aspetto di trovarvi Justin e, infatti, non c'è ombra di lui.
Mi dirigo verso il bagno e mi faccio una doccia veloce, legandomi i capelli per non bagnarli.
Una volta uscita, indosso la seconda divisa a noi concessa, quella bianca. Perdo tempo nel guardarmi allo specchio nel bagno, guardando con occhi malinconici i capelli biondi che una volta usavo arricciare, ormai afflosciati sulle mie spalle, appena mossi, gli occhi cerchiati dalle occhiaie e le labbra screpolate. Sono estremamente pallida, più di quanto lo sia mai stata fuori di qui...forse è perché, oltre ad uscire solo per mezz'ora al giorno alla luce del sole, la prigionia mi sta logorando.
Lascio perdere questi stupidi pensieri non appena sento la porta aprirsi e richiudersi nel giro di pochi secondi.
Esco dal bagno e raggiungo il centro della stanza, piazzandomi davanti a Justin.
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Lennox - 0127
Fanfiction"Come posso vivere non sapendo se un giorno uscirò da questa pseudo prigione? Come posso vivere sapendo che tutti mi credono mentalmente instabile? Mi chiamo Jade Lennox, per l'istituto 0127." Arrestata e poi rinchiusa al S.T. Institute per disagiat...