Sessantesimo giorno. (2)

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Sessantesimo giorno - parte seconda.

capitolo ventitré.





Davanti a me una sola porta.

Davanti a me il mio nemico e con lui i miei amici.

Varco la soglia prima di poterci ripensare, trovandomi davanti a tre ragazzi armati che puntano la loro pistola verso un unico uomo al centro della stanza: Claudius Grey.

I suoi occhi sono immediatamente su di me, ma non sembra sorpreso. Sento montarmi la rabbia dentro, che a quanto pare non è svanita neanche dopo due mesi in cui non l'ho più visto.

"Jade!", è l'esclamazione spontanea di Justin, il più vicino all'ingresso, non appena mi vede.

"Entra, idiota!"

Rachel mi trascina dentro afferrandomi per un braccio, mentre continua a lanciare occhiate a Grey e a tenere la pistola puntata contro di lui.

"Justin, vai fuori, controlla che non arrivi nessuno", ordina Jared.

"Non la lascio qui dentro con lui", ribatte Justin. Grey ride.

"Cosa potrei mai farle con tre pistole puntate addosso, ragazzino?"

"Zitto!", lo ammonisce Rachel.

"D'accordo, d'accordo. Sono qui fuori."

Justin abbassa la pistola e apre con cautela la porta dell'ufficio. Prima di uscire e richiudersi la porta alle spalle mi lancia un'occhiata preoccupata, come se volesse mettermi in guardia, come se volesse maledirmi per aver cambiato il piano. Un attimo dopo è fuori e Rachel non perde tempo per dirmi di tirare fuori la pistola e puntargliela contro. Io faccio come mi dice, cercando di mascherare il tremore alle mani.

"Allora, dove eravamo rimasti, Grey?", dice Jared.

"Mi stavate gentilmente chiedendo se preferisco confessare i miei crimini davanti a un tribunale oppure farlo dopo aver preso una pallottola nel petto."

"Mh, sì, hai centrato il punto."

"Beh, ragazzi miei, se pensate di cavarvela con le sole vostre forze contro di me, vi sbagliate di grosso. Ma quanti anni avete? Dovreste essere a scuola, non qui a minacciarmi."

"Forse è per colpa tua che siamo in questa situazione, figlio di puttana!"

Jared gli si avvicina pericolosamente, puntandogli la pistola contro la tempia. Spero che tutto questo finisca presto, perché non so cosa aspettarmi. Non mi sarei dovuta intromettere, sarei dovuta rimanere al primo piano come mi aveva detto mio padre. Eppure non mi passa nemmeno nell'anticamera del cervello di lasciare qui con Grey Justin, Jared e Rachel.

Ma cosa potresti fare per aiutarli, Jade?, mi ripete una vocina interiore. Sono più bassa e più magra di tutti loro, non importa quanto mi sia allenata nelle ultime settimane, non li eguaglierò mai. Non sono dotata di particolare coraggio o di astuzia. Non ho niente che potrebbe aiutarli. Cerco di non dare a vedere la mia frustrazione e preoccupazione, non voglio cedere. La pistola brucia tra le mie mani, quasi come se mi chiedesse di far partire il colpo.

In fondo lo meriterebbe, di nuovo quella voce che mi confonde le idee. Resta lucida, coraggio Jade.

Trovo una via d'uscita dal blocco emotivo degli ultimi secondi.

"Cosa volevi da mia madre, Claudius? Hai rovinato i miei amici per arrivare in alto, per il potere. Mi rifiuto di pensare che tu fossi pronto ad uccidere un uomo per una donna. Dimmi la verità, dimmela, ho sentito troppe bugie."

Lennox - 0127Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora