14. Solo due parole

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Jamie:

Due passi avanti e tre indietro.
È questo che succede sempre con Jillian. Quando le cose stanno andando per il verso giusto, tutto precipita di nuovo. È come essere sulle montagne russe e io sono stanco. Stanco di tutto questo casino tra noi.
Forse sarebbe meglio lasciar perdere, andare avanti, non pensare più a lei.
Fanculo tutto. Fanculo l'amore, i sentimenti, ogni cosa.

Entro in casa sbattendo la porta alle spalle e passo una mano fra i capelli facendo un sospiro frustrato. Sono nervoso, tanto.
Ma non passano nemmeno dieci secondi che qualcuno bussa, facendomi scattare sull'attenti.
Sbuffo, seccato. «Chi è?!» grido nervoso e vado ad aprire a passi veloci.
Spalanco la porta in malo modo, trovandomi Jillian Smith di fronte.
Proprio lei.

«Cosa vuoi?» dico in tono davvero poco amichevole.
«Voglio sapere chi era quella donna» mi interroga con gli occhi azzurri che scintillano di rabbia. I miei non sono da meno.
«Mi hai seguito? Comunque non mi sembra siano affari tuoi. Che fai qui? Non dovresti essere con Liam a limonare da qualche parte?» dico, sarcastico.

Spalanca gli occhi e mi colpisce il braccio con un pugno.
«Sei uno stronzo, Jamie!»
«Io? Io sarei uno stronzo? Ma senti chi parla!» Alzo il tono di voce, innervosendomi il doppio.
«Cosa vuoi da me? Si può sapere?» grida, facendo un passo avanti, mentre io ne faccio uno indietro di conseguenza. «Sei uscito con un'altra donna dopo avermi baciato. E non ti sei fatto più sentire per tutti questi giorni!»

«Perché tu sì, forse? Non fare la vittima del cazzo. Siamo in due! Non sono solo io!»
Rimane senza parole, abbassando lo sguardo, segno che ho colpito in pieno. Continuo, senza freni. «Mi hai detto tu di fare le cose con calma. Cosa pretendi, adesso? Cosa vuoi?» Le rigiro la domanda a mio vantaggio.

Alza lo sguardo per incontrare i miei occhi e fulminarmi con le sue iridi. «Voglio sapere se c'è qualcosa tra te e quella donna!» replica, arrabbiata.
«Cosa ti cambierebbe saperlo, eh?» La provoco, apposta.
«Quindi ammetti che c'è qualcosa?»
«E se fosse?» ripeto, sfidandola.
«Significherebbe che non abbiamo più niente da dirci!» replica, gridando infastidita.

Si gira e procede dritta, allontanandosi da me, ma io a questo punto la seguo perché l'istinto ha la meglio. Le afferro il polso, quasi strattonandolo e procurandole un piccolo urletto. La blocco prima che salga le scale.
Si volta di scatto e io la attiro verso di me.
«Jamie!»
«Vuoi davvero sapere chi era quella donna?» abbasso il tono di voce, ma rimane duro. Lei mi guarda con il viso sollevato in alto. Siamo vicinissimi, i corpi attaccati tra loro.
«Sì» replica, in fretta.
«Era un agente immobiliare.»

Spalanca gli occhi, colta alla sprovvista. «Cosa... cosa intendi? Vuoi... trasferirti?» Le sue parole sono più che un sussurro, la sola idea che io possa lasciarla qui la distrugge e lo so. Lo so benissimo.
Respiro forte e mi allontano, lasciandole il polso.
«La conosco da un po' di tempo e l'ho contattata perché...» sospiro e poi alzo la mano in aria, nervoso.
«Oh, ma che importa? Perché dirtelo? Sono solo un idiota. Lascia perdere.»

Rientro in casa, ma i suoi passi mi seguono. «Jamie, parla! Perché parlavi con lei? Vuoi andartene?»
«Che ti importa?» ripeto, nuovamente senza voltarmi. «Ti sei rifatta una vita senza di me. È meglio se anche io inizio a farla senza di te.»
«Jamie, dannazione. Parla!» urla, afferrandomi la mano destra.
Mi blocco, ma guardo dritto di fronte a me, fissando un punto a caso fuori dalla finestra che sprigiona luce in tutta la stanza.

«Le ho chiesto se avesse un appartamento per due persone!» sputo fuori la verità.
«Due... due persone?» ripete, piano.
«Io e tu» sospiro. «Ho pensato che vivendo insieme, le cose tra noi potessero migliorare, ma è stata una pessima idea. Tu non sei innamorata di me e io dovrei dimenticarti.»

Questa idea folle mi è venuta all'improvviso e ho agito d'istinto. Vivere insieme mi è sembrata l'unica soluzione, l'unica strada per riportare le cose al giusto posto. Eppure, ora mi rendo conto che non avrei dovuto nemmeno pensarlo, tanto meno agire.
La mia voce è intrisa di dolore, col petto che si alza e si abbassa per via dello sfogo, della rabbia e della paura di perderla per sempre. Stavolta in modo definitivo.

Jillian mi lascia il polso per fare il giro e ritrovermela di fronte. I suoi occhi sono lucidi, si è commossa. Una strana emozione mi assale all'improvviso: la nostalgia. E mi viene voglia solo di scappare lontano da tutto questo.
Dall'amore. Sì. Voglio scappare e non soffrirne più.

Ma lei fa qualcosa di inaspettato, qualcosa che mi lascia senza fiato. Si alza con la punta dei piedi, e afferrandomi le guance con le sue mani mi costringe ad abbassarmi verso di lei per avere i nostri visi allineati e vicinissimi.
I suoi occhi sono tinti di diverse sfumature, quella predominante è la felicità.
Le metto le mani sui fianchi e appoggio la fronte contro la sua. Le do un bacio sulla punta del naso e la sento sorridere.

«Ti amo, Jamie. Non ho mai smesso di farlo» parla a voce bassissima, ma io la sento forte e chiaro. Così forte che le sue parole rimbombano dentro il mio cervello, accendendo tutti i sensi.
Non ho il tempo di rispondere, le sue labbra si schiantano sulle mie e mi bacia con ardore.

Schiudo le labbra e apro la bocca per accogliere la sua che con la lingua mi assale, mi divora e mi rende completo. Ci completiamo a vicenda, nel bene e nel male.
La stringo e con le mani scendo fino alle sue natiche, per poi sollevarla e prenderla in braccio. Le nostre bocche non si staccano nemmeno per un secondo e i respiri si sincronizzano a vicenda, facendosi sentire nel silenzio della stanza e creando un'atmosfera di pura passione.
Riesco a staccarmi solo un attimo per dirle una cosa che sappiamo entrambi, ma detta a voce alta rende tutto più reale. «Ti amo, Jilly» le sussurro, prima di baciarla ancora e ancora.

Inizio a camminare, fino ad arrivare alla mia camera dove poi la faccio stendere sopra il letto. Mi tolgo tutti i vestiti, lasciando che il suo sguardo non si perda nemmeno un centimetro del mio corpo. Amo come mi guarda, ma amo ancora di più quando anche io inizio a spogliarla, privandola di ogni indumento inutile.
Il suo fisico è una favola e lei è stupenda, così bella che mi sembra un sogno.

Mi attira verso di lei e mi fa stendere sul suo corpo, mettendomi le mani dietro il collo e baciandomi. Entrambi nudi, completamente. I vestiti in terra, buttati da qualche parte vicino ai miei piedi.
Un dubbio mi fa fermare.
«Se per te è troppo presto...» provo a dire, ricordandomi della famosa calma.

Lei sorride e scuote la testa. Il suo bacino, in risposta, si solleva verso la mia erezione, pregandomi in silenzio. Sorrido anche io e mi allontano qualche secondo solo per mettermi una protezione e ritornare sopra di lei, nella stessa posizione di poco fa. Le sue gambe si allacciano al mio corpo e, mentre la mia bocca finisce di nuovo sulla sua con un bacio carico di passione, entro dentro di lei, lentamente, completamente.

Jillian rilascia un respiro lunghissimo, come se attendesse questo momento da un tempo infinito. E io, lo stesso.
È una sensazione così straordinariamente bella che mentre inizio a muovermi e sentire il suo respiro sempre più concitato, mi rendo conto che non è cambiato nulla, che io e lei siamo una cosa sola e lo saremo sempre.
«Ti amo» le ripeto con voce roca, spingendo più forte, più veloce.
«Ti....» ansima. «Ti... amo» sorride e mi attira verso di lei per baciarmi. «Non fermarti. Non fermarti, ti prego» mi supplica.
«Non lo farò. Voglio stare così per sempre» le assicuro, aumentando il ritmo e godendo di ogni istante.
I nostri corpi si muovono seguendo una danza che piano piano ci porta al culmine, insieme.
Veniamo nello stesso identico momento, gridando solo due parole in contemporanea. «Ti amo.»

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Ciao ragazze. Scusate se ho tardato così tanto, però spero che il capitolo vi sia piaciuto! Finalmente è successo!
Volevo che fosse romantico, quindi ho cercato di fare del mio meglio, ma sapete che descrivere queste scene non è per niente facile 😂, quindi spero di essere riuscita nel mio intento! E ovviamente di avervi trasmesso le loro stesse emozioni.

Grazie a tutti di esserci sempre, chi da poco, chi da anni.

Un bacio enorme!

Io, tu e un lavoro. (Vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora