4. Il ragazzo più dolce del mondo

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Jillian:

Appena apro la porta di casa annuncio la mia presenza. «Sono tornata.»
Nell'aria sento profumo di cibo, segno che Tyron ha preparato la cena, cosa che mi fa sentire un peso al petto.
L'aver visto Jamie mi ha provocato delle sensazioni che avrei voluto non provare e adesso che sono qui con lui, dolce e protettivo nei miei confronti, mi sento dannatamente in colpa per il mio cuore che non vuole sapere di dimenticare il passato.

Dopo il pranzo e quel mezzo discorso che abbiamo avuto, non abbiamo più parlato per il resto del pomeriggio. Arrivata l'ora di andar via si è alzato, mi ha rivolto uno sguardo fulmineo, della durata di due secondi netti, poi è uscito dall'ufficio senza salutarmi, né tanto meno voltarsi indietro. Quando io poi sono uscita, qualche minuto dopo, era già sparito dalla circolazione.
Forse in questo momento è a casa anche lui, non ne ho idea.
La cosa strana è avere qualcuno nel mio appartamento, non è mai capitato avere ospiti. Siamo sempre stati io e lui, basta.
Appoggio la borsetta sull'appendiabiti e subito dopo mi ritrovo le braccia di Tyron che mi avvolgono da dietro, in un abbraccio che non mi aspetto e sussulto, un po' sorpresa.
«Ehi, tesoro, bentornata» sussurra al mio orecchio, dolcemente. «Come è andata la giornata?»

«T...tutto bene» balbetto, facendo un mezzo sorriso, a disagio. «Il lavoro è andato bene» cerco di sfuggirgli, perché non voglio affrontare l'argomento "Jamie" che so per certo, mi chiederà da un momento a un altro. «Devo andare in bagno, scusami» ridacchio e finalmente le sue braccia mi lasciano andare, dandomi una sensazione di libertà.
Adoro come si comporta con me, come mi fa capire di tenerci, solo che in questo momento ho bisogno del mio spazio.
Non sono esattamente di buonumore, mi sento triste e il motivo è colui che abita proprio sotto di me.

Faccio solo qualche passo però, prima di essere bloccata dalla sua voce che mi immobilizza.
«Hai incontrato il tuo ex, per caso?»
Sembra una domanda innocente, detta in tono tranquillo, eppure so che lo chiede perché non vede l'ora di sapere che cosa è successo.
Chiudo le palpebre lentamente, le riapro e mi giro verso di lui seria in viso, ma anche un po' in imbarazzo.
Volevo evitare tutto questo, ma sapevo di non poterla scampare.
«Sì, l'ho incontrato. Mio padre...»
Come faccio a dirgli che saremo sempre nella stessa stanza d'ora in poi?
Che lavoreremo fianco a fianco?

Faccio un bel respiro, prendendo coraggio. Merita la verità. «Mio padre ci ha fatto lavorare nello stesso ufficio. Sono stata tutto il giorno con lui, ma...» e questo ci tengo a precisarlo. «Non è successo niente. Abbiamo solo parlato qualche secondo.»
Il viso di Tyron diventa un po' pallido, posiziona una mano dietro la nuca e la passa tra i suoi capelli, agitato.
Finora non l'ho mai visto arrabbiato, ma adesso so che c'è decisamente qualcosa che non va.
Ovvio. Cosa mi aspettavo?
Se fossi stata nei suoi panni mi sarei sentita allo stesso identico modo.
Un po' come se fossi stata tradita, pur non essendolo.

«Mmh... Okay. E cosa vi siete detti? Posso saperlo?»
Chiede, posizionando le sue braccia conserte, atteggiamento che fa notare ancora di più il suo nervosismo.
Deglutisco la poca saliva che mi rimane in circolazione e arrossisco. Senza volerlo continuo a pensare a tutti quegli sguardi che ci siamo scambiati, come se a parole dicessimo una cosa e con la mente tutt'altro.
Scuoto la testa, convincendomi che sia stato solo un caso. Non c'è più niente tra noi, non ci amiamo più.
È finito tutto, punto. Io adesso ho un altro ragazzo, un'altra vita.

«Niente, Tyron. Abbiamo solo discusso. Lui mi odia per essermene andata, io per quello che è successo. Ci sono state cose che mi ha nascosto e che ho scoperto per puro caso. Mi ha fatto stare male e ho preferito lasciarlo. Ci sono stati problemi già da prima e, mischiato a quello, stava diventando troppo pesante da sopportare. Ma ormai è il passato, ora sono qui, ma questo non vuol dire niente. Con Jamie è finita mesi fa.»
Sospiro, stanca e afflitta.

Io, tu e un lavoro. (Vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora