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Mi svegliai alle 4:47 scesi dal letto fissando Georg sul mio letto e Tom per terra, lo presi con non so quale forza e lo misi sul letto. Andai in bagno con un mal di testa atroce e mi misi a guardare il cellulare seduta per terra.

5:30
Avevo la fronte bollente, presi dalla mia bustina dei farmaci il termometro, mi misurai la febbre
Ad: quaranta e due, cazzo
Sussurrai tremando dal freddo. Posai il termometro, presi facendo silenzio dei jeans lunghi, una maglia oversize, polsini, una fascia e lo skate, tornai in bagno e mi cambiai. Ero uscita dall'hotel e stavo vagando per la città in skate, avevo una canna in mezzo alle dita alle 6 e la febbre a quaranta.
Andai in un centro commerciale che aveva aperto da dieci minuti, ero la prima ad entrare ma non mi importava.

Tom

T: MA DOVE CAZZO È, RISULTA IRRAGGIUNGIBILE
Stavo delirando contro Georg, dove cazzo era finita Adalia? Non è mai uscita senza avvertire Georg ma non capivo perché tanta rabbia? Mi ero svegliato sul letto con lo sguardo stranito di Georg addosso, na scena da incubo. Presi una macchina in affitto e la ceraci per tutto il paese, entrai in un centro commerciale, l'unico posto rimasto e la cercai in lungo e in largo.

Adalia

Nel centro commerciale ho incontrato un tizio che si chiamava Jenson. Parlammo ed era molto simpatico, ci scambiammo il numero e facemmo compere assieme e lui pagò i miei vestiti al mio posto. Mi sentivo un po' come una principessina, seguita dal principe azzurro come fosse imperdibile un'occasione così. Mi sentii una mano sulla mia, mi girai di scatto e vidi Tom gli sorrisi
Ad: hey tutto bene? Sembri un po' fatto.
Aveva i capelli non raccolti senza fascia ne nulla. Mi prese per il polso e io salutai con una mano Je che mi guardava stranito.
T: posso capire perché sei scappata dall'hotel? Sono le 8 e tu sei in giro da almeno le sei.
Ridacchiai e lo abbracciai, si era preoccupato per me non ce n'era bisogno.
Ad: in realtà dalle 5 e mezza, ma grazie comunque per esserti preoccupato per me zuccherino. Gli lasciai un bacio sulla guancia.
T:torniamo all'hotel ho preso in affitto na macchina.
Mi prese per il polso e mi aprì la portiera come un gentil'uomo. Entrai nell'auto posando disordinatamente le buste e lo skate in mezzo ai miei piedi.
Ad: dai tommi stai calmo non mi hanno mica mangiato eh
Si sedette accanto a me e partì con la macchina, poggió la mano sulla mia coscia e iniziai a scrivermi con Jeson.

leak - Tom Kaulitz & Bill Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora