My (a)-normal class

capitolo 39 - playing with fire

Felix's pov:

Il braccio mi fa ancora male.

Non è che brucia, mi fa male e basta.
Un po' mi appesantisce il pensiero che ho comprato un altro accendino, e l'ho lasciato nella tasca della felpa, dove Hyunjin non l'avrebbe trovato. Ho infranto la promessa.
Però dopo la sua sospensione ne avevo bisogno. Sentivo di dovermi sfogare.

Però ora ho troppi sensi di colpa.
E ho voglia di farlo di nuovo.

È un po' così quando ti bruci dopo tanto tempo: hai mantenuto la promessa, ed ora senti di doverla infrangere. Di mandare tutto a puttane. Di distruggere ciò che avevi costruito con il duro lavoro. Un po' perché senti che non te la meriti la felicità di esserci riuscito.
Un po' perché ti va.

Però alla fine, basta non farsi scoprire. È tutto un ciclo, prima lo fai per sfogarti, poi diventi ancora più stressato perché devi nasconderti e quindi lo fai per distrarti. Un ciclo infernale.

Mi stringo nella mia felpa verde. Ormai portano tutti le maniche corte.

"Oh no, è che sono freddoloso" che scusa inutile.

Scendo le scale della scuola con la cartella sulle spalle. L'aria è pulita, fresca, il mio periodo preferito dell'anno: fa caldo, ma non è un caldo afoso come quello estivo.
Ascolto le foglie degli alberi che si muovono al ritmo della brezza estiva, e torno a casa stanco.

Apro la porta, e subito vedo Hyunjin sulla sedia. Non sembra di buon umore.
Che mi abbia scoperto? No, no, non è possibile.

"Hey Jin! Come va?"

"Bene"

Il suo non è un tono da uno che sta bene

"Sicuro?"

"Si"

Risponde con lo stesso tono. Faccio spallucce e mi avvio verso la mia camera, per posare la cartella su una sedia.

La stanza è perfettamente in ordine.
I libri sono infilati negli scaffali in ordine di numero, i quaderni non hanno fogli strappati, non ci sono vestiti sulla sedia.

È tutto troppo perfettamente in ordine.

Immagino che Hyunjin abbia pulito stamattina.

Per un momento sono tranquillo, tutto in ordine, ordine = calma, no?

Poi realizzo. Se Hyunjin ha messo in ordine... mi alzo immediatamente dalla sedia, e salto sul letto, per arrivare meglio alla mensola dove avevo lasciato la felpa stropicciata. Apro, e...
Ogni cosa è al suo posto, tutto carino ed armonioso. La mia felpa è piegata sopra ad una pila di vestiti, l'ultima della pila.

La prendo. Sto tremando tutto. Se Hyunjin ha trovato l'accendino... cosa succederà? Avevo promesso di non farlo più. Ho tradito la sua fiducia. Non avrei dovuto farlo. Davvero non avrei dovuto.

Stringo gli occhi mentre raggiungo la tasca destra. Infilo la mano lentamente e...

"Che succede?"

I.N entra nella stanza facendomi sobbalzare. Fingo di star ripiegando la felpa nera e scendo dal letto.

"Niente, Jeongin."

"Volevo solo farti sapere ecco, sono tornato"

Sorride, e chiude la porta.

Mi siedo sul letto. Voglio davvero saperlo? Voglio davvero sapere se Hyunjin ha trovato l'accendino? Voglio davvero mettere una mano in quella tasca e tirare fuori il peggio di me? Voglio davvero scoprirlo?

Si. Torno sulla mensola e tiro fuori un accendino dalla tasca destra.

È ancora lì. Sembra che Hyunjin non l'abbia visto.

Giro la rotella per far scattare la fiamma.
Non voglio bruciarmi, ho solo voglia di vedere la fiamma.

Però non esce niente.

L'accendino fa si e no la scintilla.

Non si accende.

È... finito?
Ma se lo avevo comprato l'altro ieri.
E poi l'ho usato solo una volta... No, non è possibile.

Penso, e mentre penso tutto si collega.

Hyunjin entra in camera.

Mi sbrigo a nascondere l'oggettino di plastica e faccio finta di guardare qualcosa sul telefono.

Poi appena si avvicina faccio la mia mossa.

Mi alzo in piedi e scopro la mia manica.

"Ecco. L'ho fatto ok. Non dovevo farlo. Cosa ti devo dire? Scusa? Ecco scusa. Mi dispiace Hyunjin. Non posso farne a meno."

Mi afferra il braccio.

Sta tremando. Sta piangendo.

Non voleva questo.

"Non è colpa tua"

Gli sussurro.

Penso che adesso piangerà un altro po', poi si calmerà e andrà via, no?

No. Alza la testa china sul mio braccio per vedermi negli occhi, e poi si scopre prima il braccio destro, poi il sinistro, poi la caviglia destra.

"Si Felix. È colpa mia."

Sono tutte piene di bruciature. Alcune sono così scure da far paura.

Non reggo più. Mi butto sulle ginocchia. Lui mi afferra un attimo prima della caduta.

"Scusa"

Singhiozza.

Voglio solo sparire in questo momento. Sparire.

🌻 Spazio autrice 🌻

Il titolo abbastanza a caso però dai ci sta

🌻🌻🌻