21. Fear has never been so scary

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S W A M I

🦋

Avete presente la paura? Il panico? Il puro terrore?

Come quando arrivi a scuola e ti ricordi del compito che si sarebbe svolto da lì a breve, di cui ovviamente non hai studiato niente. Ecco, questo messo a confronto allo sguardo truce di Ares, non è proprio un bel niente.

«Ares...» cerco di dire il suo nome ma mi esce come un sussurro. Mi alzo in piedi mantenendomi a un passo da lui. La mascella è tesissima e i suoi pugni si serrano, accartocciando leggermente la carta del biglietto.

«Swami cazzo, parla!» urla e io indietreggio per la sorpresa. I suoi occhi sono diventati così tanto scuri che faccio fatica a distinguerne la pupilla. Il viso è rosso e corrucciato dalla rabbia. Osservo le vene sulla fronte e sul collo pulsare.

«Non urlare» rispondo seria ma questo sembra aumentare la sua ira. Jared e Thomas accorrono subito in salotto, entrambi confusi e chiedendosi da dove provenisse e per quale motivo si fosse creato tutto quel trambusto.

"Non andare nel posto in cui guarisci, piuttosto curati da sola e arriverai ai piani più alti»

Questo era scritto nel biglietto che avevo ricevuto alla festa del falò. Ho le parole stampate nella mia testa da quel giorno. Ci ho rimuginato così tanto la notte che, a forza di pensarci, le ho imparate a memoria. Sospiro quando le sento essere pronunciate dalle labbra di Ares.

Avevo fatto di tutto per nascondergli la lettera, ma mi sono dimenticata di sfilarla dalla borsa prima della festa di ieri. Aspettavo un giusto momento per rivelargli la verità, ma ultimamente ogni giorno succede qualcosa di cui preoccuparsi.

«Swami» sibila e io deglutisco, «Perché non me l'hai detto? Avevi tantissime occasioni per farlo. Quando e chi te l'ha data?» una scintilla di consapevolezza lampeggia negli occhi, «È il tizio che ti ha mandato quegli strani messaggi, vero?» solleva con uno scatto il pezzo di carta e a forza di indietreggiare, il mio fondoschiena urta contro il divano.

Non riesco a provare paura perché so che lui non mi aggredirebbe o farebbe mai del male. Scarto immediatamente quell'opzione. Eppure mi sento irrequieta e turbata nel vedere l'espressione rabbiosa sul suo viso.

«Ti ho detto di non alzare la voce con me» ribadisco sollevando il mento e incontrando il suo sguardo. I suoi occhi si dilatano sorpresi e dopo qualche attimo di silenzio, Jared compie un passo in avanti.

«Così la spaventi» dice con fermezza afferrandogli il biglietto. Legge il contenuto e non mi sfugge la sorpresa che gli attraversa il volto. Si ricompone immediatamente, si mostra neutro, come se la cosa non lo toccasse minimamente e lo porge anche a Thomas.

«Non dovete farne un'affare di stato» dico scocciata quando anche il moro legge il contenuto in modo apatico, «Ridatemelo»

«Tu non capisci la gravità della situazione» interviene Ares con tono pacato e pieno di disappunto. Si infila il pezzo di carta in tasca e io lo osservo sbigottita.

«Allora esponila tu dato che sei più responsabile e, a quanto pare, più esperto di me» faccio un passo avanti irritata e puntandogli il dito contro.

«Cazzo ma tu ti rendi conti che potresti essere in grave pericolo?» urla avvicinandosi e io sgrano gli occhi per la sorpresa. Infatti Ares, notando la mia reazione, chiude gli occhi e prende un grosso respiro per calmarsi. Si volta per appoggiare la fronte contro il muro e borbotta rabbiosamente qualcosa a fior di labbra.

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