Una storia che parla dell'impatto che una vita possa avere su un'altra. Le conseguenze di un'amore calpestato e lasciato nel passato.
Swami Foster è un'adolescente che cerca di vedere e apprezzare il meglio nelle piccole cose.
Abita insieme ai suoi...
«Non voglio creare un profilo falso» dico sbigottita lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi. Serro le dita sullo schermo con maggiore forza quando Samantha si sposta in avanti con l'intento di afferrarmi il telefono.
«Samantha!» la rimprovero dandole uno schiaffo leggero sulla mano. La mia amica ridacchia e ritira indietro il braccio.
«Come vuoi» fa la spallucce e chiude il proprio armadietto, «Era solo un consiglio in modo tale che non veda in modo esplicito quanto sei ossessionata da lui»
«Ossessionata? Ma di che stai parlando?»
«Swami ti ho parlato di quello che è successo alla festa di Thiago tempo fa e di come Ares abbia preso a pugni un ragazzo. Poi vengo a sapere che eri tu la ragazza per cui si è battuto il suo amore» si posa due mani sul cuore e il suo sguardo si addolcisce. Capisco che lo sta facendo apposta per innervosirmi.
«È successo tanto tempo fa. Smettila con quella storia»
Inizia a parlare di quanto sia stato un gesto eroico e io sto iniziano a perdere la pazienza. Sammy sembra notarlo e dopo aver preso i suoi libro dall'armadietto, corre via.
«Dio, vai via» strillo esasperata lanciandole dietro una penna, ma non riesco a colpirla perché lei si è già allontanata con passo svelto. Alzo gli occhi al cielo e in quell'istante la campanella suona, sancendo l'inizio della ricreazione. Gli studenti iniziano a uscire dalle proprie aule e il chiacchiericcio aumenta in un baleno.
«No Swami» mormoro affondando i denti nel mio labbro inferiore. Mi guardo intorno e sospiro sconfitta quando sblocco il telefono e apro Instagram. «È solo per curiosità» mi convinco.
Inserisco delle credenziali false e indugio un po' di tempo per trovare un nome. Cerco l'utente di Ares e quando lo trovo mi pento amaramente di avergli inviato la richiesta.
Resto da sola, con in mano un frullato alla fragola, a riflettere di quanto stupida possa essere quest'idea. No. È stupido e infantile, basta. Riaccendo il telefono in fretta e impreco quando non riesco ad inserire nel modo corretto la password. Mi pulisco i polpastrelli appiccicosi a causa del frullato che sto bevendo.
«Porca merda» sbarro gli occhi di colpo e non riesco a frenare il mio dito dallo scorrere le foto pubblicate da Ares nel suo account.
Questo ragazzo ha una bellezza che é fuori dal comune. Qualcosa in lui attrae ma allo stesso tempo ti mette in allerta. Ha quel genere di viso che la maggior parte delle volte ti porta a dimenticare cosa stavi per dire o per fare, chi sei, dove sei.
Passano dieci minuti interi dove guardo le sue storie e le foto che ha pubblicato. Il post più recente risale a ieri: ritrae lui a casa sua, in piedi mentre posa allo specchio.
AresWright
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