CAPITOLO IV.

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- Mi farà impazzire- sospirò Eijiro, poggiando i gomiti sul bancone del bar.

Si guardò intorno: come sempre, quel posto era pieno... Ragazzi e ragazze ricchi, che si allontanavano dalla protezione delle loro famiglie per poter vivere il brivido della notte, che si divertivano a veder ragazzi e ragazze povere ballare mezzi nudi davanti a loro...

Kirishima serrò le labbra: non gli piaceva quel posto, non perché avesse qualcosa contro chi faceva quel lavoro, ma perché sapeva che la maggior parte delle persone vi era obbligata.

Almeno però, pagava in modo decente... E lui aveva pochi contatti con quei ricconi.

La maggior parte si facevano servire direttamente al tavolo, per cui lui doveva solo preparare i drink e lasciarli ai camerieri.

Il che era una fortuna, dato quanto quella divisa era attillata, ci stava a malapena... Però, vedendo come si comportavano certi clienti, a volte avrebbe voluto fare cambio con i camerieri per lasciarli riposare un pochino.

Non che a lui piacesse essere toccato, ma almeno sapeva come farsi rispettare: erano ricchi, ma senza sapere il suo nome legalmente non potevano fargli niente.

Solo che non era stato lui a scegliere quale posizione avere, quel lavoro gli era stato dato, e non poteva certo lamentarsi; l'avevano scelto per un motivo, e per quanto gli desse fastidio sapeva che era la cosa migliore.

- Perché è irritante o perché è un figo?- chiese Mina, seduta sul bancone di fianco a lui, intenta a riprendere fiato prima del suo prossimo spettacolo.

Kirishima le lanciò un'occhiata, capendo perché Sero, quando tornava dal lavoro, teneva comunque da parte abbastanza energie per fare tremare il muro della casa.

Mina aveva un fisico da urlo, e sicuramente il fatto che indossasse una gonna corta viola e un top dello stesso colore che a malapena si poteva definire tale non aiutava il suo ragazzo a stare calmo.

A Kirishima non interessavano le ragazze, e ancora meno la sua migliore amica, ma sapeva bene anche lui che era una bella ragazza, e anche sexy.

E soprattutto, era una delle poche a cui piaceva davvero il suo lavoro: nella vita avrebbe voluto fare la ballerina, e aveva abbastanza sicurezza in sé stessa da fregarsene se centinaia di uomini e donne la vedevano mezza nuda attaccata ad un palo.

Anzi, si divertiva, e soprattutto sapeva rimettere a posto eventuali scocciatori: non era sicuramente una che si faceva mettere i piedi in testa, per questo Sero era abbastanza tranquillo a lasciarla lavorare lì.

E poi, era sotto la supervisione di Kirishima, quindi si fidava.

- Per entrambe le cose. Cambia umore in cinque secondi: prima ti insulta, poi si comporta come se gli importasse di te... Insomma, nel suo modo scontroso di fare le cose, in fondo pensa anche agli altri- rispose il rosso.

E poi, c'erano certi sguardi che gli lanciava...

Kirishima era un ragazzo a cui facilmente piacevano gli altri, ma non altrettanto facilmente aveva relazioni; diceva sempre di non voler sprecare momenti importanti con qualcuno che non ci teneva davvero, e data la vita che conduceva non aveva mai incontrato qualcuno di simile, eccetto i suoi amici.

Mina aveva provato più volte a convincerlo a lanciarsi, ma lui sapeva bene che non si trattava di quello: si sarebbe lanciato tranquillamente... Con la persona giusta.

Ma con il casino presente nella sua vita, non aveva ancora avuto l'occasione di cercare la persona giusta.

- Ti piace- dichiaró Mina.

- Lo conosco appena- fece notare il rosso.

- Ti ricordo che hai deciso che Chargezuma sarebbe stato il tuo migliore amico dopo che avevate ballato insieme come due idioti senza neanche presentarvi- ribattè la ragazza.

KIRIBAKU-POSSO DIRTI IL MIO NOME?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora