CAPITOLO XVII.

110 11 4
                                    

- Scusatemi ragazzi, ho fatto tardi-. Bakugou sbuffò mentre al ragazzino di fianco a lui si illuminavano gli occhi nel vedere l'amico avvicinarsi.

- Nessun problema!- esclamò il verde.

- Potevi anche non venire- borbottó Katsuki.

- Kacchan! Sii gentile, ci sta dando una mano!- lo riprese l'amico.

- Tsk, non me ne frega niente della sua mani- sbuffò Katsuki, guardando male il ragazzo che era appena arrivato.

Non si fidava di lui: era ricco, e lui non si fidava dei ricchi... Erano tutti stronzi orribili, che volevano solo sapere il nome delle persone intorno a loro per sfruttarle al meglio, prima di lasciarle a morire per strada e cercare qualcun altro da torturare.

Quel ragazzo sicuramente non faceva eccezione; anzi, si chiedeva come facesse il suo migliore amico, dopo anni che cercavano in tutti i modi di scappare dai ricchi, a fidarsi senza problemi...

Per questo doveva tenere lui la guardia alta per entrambi: doveva proteggere anche quel bambino, non solo sé stesso.

- Lui che ci fa qui?- chiese, alzando lo sguardo sul ragazzo a poca distanza da loro.

- Papà non voleva farmi uscire da solo e mio fratello si è proposto per accompagnarmi- il ragazzino lanciò uno sguardo pieno di gratitudine al fratello.

Il moro sorrise: un sorriso che a Bakugou non piacque per niente.

- È un onore... Conoscere gli amici di mio fratello. Sono certo che anche noi diventeremo ottimi amici-.


- Chi cazzo era quella? Parla!- urlò Katsuki, stringendo con forza la maglietta del moro di fronte a lui.

- Andiamo, stava solo giocando- rispose lui, divertito.

- Giocando?! Ha quasi tagliato Deku con un fottutissimo coltello! E tu, invece di stare lì a piangere dal tuo nuovo amico, vieni qui! Te l'avevo detto che non possiamo fidarci di loro!- Katsuki si voltò verso l'amico, che stava piangendo abbracciato al bicolore.

Come faceva a fidarsi ancora? Era colpa loro se si era ritrovato in quella situazione! Era quasi morto, e ancora si fidava... Perché? Come poteva essere così stupido?

Lui, sicuramente, non si sarebbe mai fidato di nessuno.


- Vieni via con me! Non ti rendi conto che qui è pericoloso?- ringhiò Katsuki.

- Kacchan, sono anni che scappiamo... E anni che loro ci aiutano. Prova a fidarti: rimaniamo con lui- provò a convincerlo il verde, senza accennare ad uscire dall'uscio di casa.

- Ma ti senti come parli?! Abbiamo passato anni a proteggere i nostri nomi, e adesso dovremmo rivelarli a un riccone solo perché è stato gentile con noi, e ritrovarci a fargli da schiavi?!- urlò.

- Kacchan...-.

- Sai che ti dico? Fai quel cazzo che vuoi Deku: ho provato a tenerti al sicuro, ma a quanto pare non ci tieni alla tua vita. Vai pure a fare il bravo bambino che si fida degli altri, ma quando ti troverai a rimpiangerlo non venire a cercarmi!- il biondo non lo lasciò rispondere, perché si voltò e si allontanò velocemente.

Doveva andarsene: gli attacchi in città erano sempre più frequenti, se non voleva morire, o peggio, ritrovarsi schiavizzato, doveva andarsene subito.

- Te ne vai? E lasci qui il tuo amichetto? Pensavo avessi passato la vita a proteggerlo-.

Bakugou si fermò e si voltò mentre il moro andava verso di lui.

KIRIBAKU-POSSO DIRTI IL MIO NOME?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora