CAPITOLO XVIII.

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Kirishima continuò a fare vagare lo sguardo da Bakugou a Hawks; non aveva idea di cosa stesse succedendo, e non riusciva a decifrare lo sguardo del suo capo, ma da quello del ragazzo capí che non poteva permettersi di abbassare la guardia.

Bakugou non sembrava incazzato e preoccupato come quando aveva incontrato Dabi, pareva più... Impaurito, e stanco.

Quell'aria non gli si addiceva per niente; Kirishima si fidava di Hawks, era grazie a lui se stava riuscendo a fare qualcosa, senza il suo appoggio non sarebbe riuscito ad aiutare così tante persone.

Ma ormai lo sapeva, Bakugou veniva prima, e l'avrebbe protetto a ogni costo.

- Hakws-san, non so quale rapporto ci sia tra lei e Dynamite, ma ha appena avuto una serata stancante ed è spossato... Se ha bisogno di parlare con lui, potrebbe ripassare domani?- chiese.

- Lascia perdere Red: i poliziotti come lui non aspettano come stiano le altre persone, gli interessa solo ottenere le informazioni che vogliono. O inventarsele, dipende- affermò Katsuki.

- Un giudizio severo... Vedo che non sei cambiato in questi anni- commentò Hakws.

Kirishima fissò Bakugou, mentre altre mille domanda passavano nella sua mente: come conosceva una persona come Hawks? Perché provava tutto quell'astio per lui? Che rapporto c'era tra loro?

Sembrava che la vita del suo ragazzo fosse ancora più complicata di quanto avesse pensato...

- Riot, immagino che tu sia preoccupato per lui. Ma come sai, non c'è tempo di aspettare i comodi di tutti: e non pensare che non sappia che hai messo questo ragazzo al corrente di tutto e l'hai fatto entrare in squadra alle mie spalle. Preferisco risolvere la questione adesso in modo pacifico, che avere complicazioni in futuro- dichiarò Hawks.

Kirishima si voltò nuovamente verso Bakugou.

- A te va bene?- gli chiese.

- Tsk- rispose solamente il biondo, dirigendosi verso il tavolo della cucina e lasciandosi cadere su una sedia.

- È un si- affermò Eijiro, scostandosi per fare entrare Hawks.

- Con permesso- il maggiore entrò e si diresse anche lui verso il tavolo; Kirishima si affrettò a richiudere la porta e raggiungerli, sedendosi di fianco a Bakugou.

Da sotto il tavolo, allungò la mano e la intrecciò con quella del biondo.

Bakugou lo lasciò fare: dopo l'incontro con Dabi e aver parlato del suo passato, l'ultima cosa che voleva fare era rivivere altri traumi della sua infanzia.

Ma pareva che, per rimanere con Kirishima, dovesse affrontare molte più prove di quanto pensasse.

- Posso sapere come vi conoscete?- chiese Eijiro.

- Sono il detective che si occupava del caso della morte dei suoi genitori- affermò Hawks.

- In poche parole, è il bastardo che è andato da un bambino che aveva appena visto i suoi genitori morire davanti ai suoi occhi per riempirlo di domande e insinuare che loro appartenessero a qualche associazione idiota tipo quelle a cui voi date la caccia- sbuffò Katsuki.

- La tua famiglia non aveva avuto problemi per anni, anzi eravate stranamente tranquilli per essere poveri. Poi, i tuoi vennero improvvisamente licenziati...-.

- Facevano gli scienziati, un errore e rischi parecchio, non lo sa?- sbuffò Katsuki.

Anche se li aveva persi da tempo, ricordava bene come fossero: sua madre aveva un carattere molto simile al suo, infatti non facevano che insultarsi e litigare, ma allo stesso tempo quando succedeva qualcosa lei era sempre la prima a sostenerlo e aiutarlo ad affrontare il mondo, e sapeva che gli voleva molto bene; suo padre era un uomo decisamente più tranquillo, Bakugou aveva sempre ammirato la calma con cui sopportava lui e sua madre, e tutti i buoni consigli con cui interveniva dopo le loro litigate.

KIRIBAKU-POSSO DIRTI IL MIO NOME?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora