CAPITOLO XX.

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- Come ti senti?- chiese Eijiro, voltandosi verso il ragazzo biondo che, seduto sul letto al suo fianco, stava divorando la colazione che gli avevano portato.

- Questi stronzi saranno anche odiosi, ma sanno cucinare bene- mugugnó Katsuki, facendo ridere il rosso.

Era felice che si stesse riprendendo; come previsto, aveva passato la notte a svegliarsi in preda agli incubi.

Incubi sui suoi genitori, su interrogatori estenuanti, su tutti che lo abbandonavano... E Kirishima era certo che non sarebbero finiti molto in fretta.

Ma come promesso, ogni volta che Bakugou si era agitato o svegliato per colpa degli incubi, Kirishima era stato lì, al suo fianco, a stringerlo e rassicurarlo per farlo riaddormentare.

Alla fine, il biondo era riuscito a riposare quel tanto che bastava da affrontare quella giornata... O almeno, così sperava.

Finirono la colazione, dopodiché si alzarono; tennero fuori i vestiti per la giornata e decisero entrambi di farsi una doccia prima di riunirsi con gli altri.

- Dammi qua, ci penso io a fare la lavatrice, tu butteresti dentro tutti insieme- sbuffò Katsuki, afferrando la valigia e dirigendosi verso il bagno, che ovviamente era dotato di ogni comfort e anche di più... Era pure collegata a un balcone con una vasca idromassaggio.

- Perché, non si fa così?- chiese Eijiro, confuso.

- Certo che no idiota! Non hai mai fatto una lavatrice in vita tua vero?-.

Kirishima si portò una mano dietro la nuca, leggermente imbarazzato.

- Dopo che stavo per lanciare i bianchi con i neri, Jack e Pinky mi hanno impedito di avvicinarmi di nuovo a una lavatrice...- ammise.

- Come immaginavo- Katsuki alzò gli occhi al cielo, divertito - infilati in doccia capelli di merda, ti raggiungo appena ho finito-.

- Questa prospettiva mi piace!- esclamò Eijiro, dirigendosi verso la doccia.

Bakugou scosse la testa, divertito: quel ragazzo riusciva ad alleggerire ogni situazione...

Si diresse verso la lavatrice, che si trovava vicino alla porta della stanza, mentre la doccia e la vasca si trovavano dall'altra parte, per cui il biondo poté osservare da lontano il rosso che si spogliava fin troppo lentamente.

Fece scorrere lo sguardo sulla sua schiena, scendendo poi alle sue natiche quando furono libere dai vestiti; si leccò le labbra: presto, forse sarebbe riuscito ad affrontare anche quello.

Mise velocemente i vestiti in lavatrice e la fece partire, dopodiché lasciò la valigia di fianco all'oggetto e si voltò.

Trovò Kirishima, in piedi sotto il getto d'acqua, intento a fissarlo con un lieve sorriso in volto.

- Non sfidarmi, capelli di merda: sei tu che non riesci a trattenerti- mentre si toglieva i vestiti che ormai da settimane usava come pigiama, il biondo si avvicinò alla doccia.

Lasciò cadere i vestiti a terra, dopodiché aprì la porta del box doccia e vi entrò.

Si avvicinò a Kirishima, ancora sotto il getto, che lo strinse appena a sé mentre univa le loro labbra.

Nonostante la situazione, sapevano entrambi che non era il momento giusto; Kirishima voleva solo che il biondo si calmasse, sapeva bene quanto stesse cercando di non farsi prendere dal panico, e intendeva aiutarlo.

Bakugou gliene fu grato, aveva bisogno di un attimo di distrazione, e quella situazione gli aveva appannato la mente abbastanza da distrarlo con tutta la dolcezza che il rosso sapeva dimostrargli.

KIRIBAKU-POSSO DIRTI IL MIO NOME?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora