CAPITOLO XXVII.

99 11 13
                                    

- Quindi... Cos'è successo a nostro figlio? È sempre stato un bambino agitato, ma svenire così all'improvviso non è da lui...-.

Bakugou aprì leggermente gli occhi nel sentire la voce di suo padre.

Dove si trovava? Non lo sapeva... Ricordava solo di avere incontrato dei bambini al parco, che ovviamente avevano provato a convincirlo a dirgli il suo nome.

Aveva, come sempre, reagito a pugni, ma per qualche motivo si era sentito male...

Ah, ora ricordava: il suo ordine doveva essere entrato in circolo, forse aveva avvertito un pericolo più grande dei precedenti, visto quanto erano grossi quei bambini.

- Ho scoperto qualcosa di... Inimmaginabile-.

Bakugou non conosceva quella voce, ma non gli ci volle molto per notare sdraiato che era su un letto d'ospedale.

La tenda che lo separava dal resto della stanza era leggermente aperta, per cui potè vedere i suoi genitori, seduti su due sedie, intenti a parlare con una vecchietta dai capelli grigi con indosso un camice.

- Nostro figlio sta bene, Recovery Girl?-.

Bakugou non aveva mai sentito sua madre così preoccupata...

- Si, sta bene. Quello che vi dirò è strettamente confidenziale, posso contare sulla vostra segretezza?- chiese Recovery.

La coppia annuì e la donna afferrò una cartelletta, per poi tirare fuori dei fogli.

Bakugou si sarebbe voluto alzare, ma sapeva che se avessero scoperto che era sveglio il discorso si sarebbe interrotto, per cui rimase immobile.

Anche perché, si sentiva parecchio stordito.

- Durante la risonanza, ho trovato questi nel cervello di vostro figlio. Sembrano pezzi di qualcosa... Di un chip più precisamente. Ho fatto delle ricerche: è talmente piccolo che a malapena si vede, per cui nessuno l'aveva mai notato prima. È collegato alla parte del cervello che comanda le azioni del nostro corpo... E si attiva quando qualcuno dice il nostro nome- spiegò la donna.

- Quindi, questo improvviso potete dei nomi viene da qui...- mormoró Mitsuki.

- Perché a nostro figlio si è rotto? Porterà delle conseguenze?-.

Bakugou cercò di rimanere sveglio per sentire la risposta alla domanda di suo padre, ma si sentiva sempre più stordito.

- Se si è spaccato, probabilmente è perché ha ricevuto qualche ordine che è entrato troppo in contrasto con l'altra parte del cervello, quella che governa le emozioni. Non dev'essere la prima volta che accade una cosa simile, a furia di accumulare rifiuti e problemi il chip si è spezzato; non temete, ora è completamente innuocuo-.

Un ordine? Tranne quello dei suoi genitori, Bakugou era certo di non aver mai ricevuto nessun ordine... Tranne che da sé stesso.

Ricordava bene cosa si era detto, non appena era stato abbastanza grande per capire cosa comprendesse quel potere: "non lasciare mai che nessuno ti comandi".

Dopodiché, l'anestetico fece di nuovo effetto e Bakugou chiuse gli occhi, addormentandosi nuovamente.

- Tsuki...- mormoró Eijiro, mentre Shigaraki andava verso il biondo; aveva rivelato il suo nome... L'aveva fatto per salvarlo...

- Bakugou Katsuki, ti ordino di non muoverti- affermò Shigaraki, mentre si chinava per slacciare le corde che tenevano imprigionato il ragazzo.

Kirishima sentì una stretta al cuore nel vedere il biondo rimanere immobile, la testa bassa; non riusciva neanche a vedere la sua espressione, e ciò lo preoccupava parecchio.

KIRIBAKU-POSSO DIRTI IL MIO NOME?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora