«Dai, papà alzati! Faremo tardi».
«Cinque minuti» borbottò in risposta l'ormai uomo.
Il bambino roteò gli occhi al cielo e borbottò qualcosa anche lui prima di salire sul letto e iniziare a saltare.
«Vieni anche tu, James!» urlò Albus continuando a saltare.
In poco tempo lo raggiunse anche il fratello e solo a quel punto Harry si alzò dal letto esausto.
«Okay, mi avete convinto! Non ci saranno nessuni cinque minuti» rispose passandosi le mani sul viso. Albus e James scoppiarono a ridere e, soddisfatti, scesero dal letto.
Alcuni istanti dopo a raggiungerli fu Lily, la più piccola della famiglia, che si buttò fra le braccia del padre.
«Oh amore, buongiorno» sorrise felice l'uomo prendendola in braccio.
«Ciao papà» lo salutò la bambina stringendosi a lui. «La mamma vi aspetta per fare colazione».
Harry sorrise e le accarezzò la testa dolcemente prima di scendere le scale seguito dai suoi tre figli. Appena misero piede in salotto, un odorino invitare invase le loro narici facendogli quasi girare la testa. James avrebbe riconosciuto quell'odore anche se si fosse trovato a miglia di distanza.
«Pancake!» urlò battendo le mani felice. Raggiunse in fretta il tavolo e si mise seduto prima degli altri, agguantò il suo pancake e ci versò sopra una generosa quantità di sciroppo d'acero. Albus e Harry ridacchiarono mentre Lily e Ginny rotearono gli occhi al cielo alla vista. Era sempre il solito.
«Ehi voi! Che avete da ridere?» borbottò con la bocca strapiena James.
«James! Non si parla a bocca piena!» lo sgridò la donna incrociando le braccia al petto.
Il bambino posò lo sguardo sul padre e sul fratello che si impegnarono a trattenere le risate. Harry alzò le mani in segno di resa e innocenza mentre Albus si limitò a imitarlo facendogli roteare gli occhi al cielo.
Solo dopo quel breve momento di divertimento, i quattro si misero a tavola e iniziarono a fare colazione fra un sorriso divertito e un altro. James ne approfittò per raccontare qualche aneddoto successo l'anno prima a Hogwarts, mentre Albus e Lily ascoltavano attentamente ammaliati. Quell'anno sarebbe stato il terzo per James, il primogenito, mentre per Albus sarebbe stato il primo, Lily invece sarebbe entrata l'anno a seguire.
Harry e Ginny erano al settimo cielo, vedere i loro bambini crescere giorno dopo giorno gli faceva riempire il cuore di gioia e gli faceva credere che stessero facendo un buon lavoro... come genitori non erano poi così male.*
L'Hogwarts Express partì alle undici in punto dal binario nove e tre quarti. Ginny dovette asciugarsi una lacrima seguita da Hermione mentre Harry si dedicò un mezzo sorriso con Ron. Nonostante gli anni, quei tre erano rimasti amici più che mai tanto che la maggior parte delle tempo e delle feste le passavano insieme. Era capitato anche svariate volte che si organizzassero per riunirsi a pranzo o a cena così da non passare troppo tempo separati. Ron e Hermione avevano una famiglia ormai così come ce l'aveva Harry ma non era mia stato un problema: i loro figli erano ottimi amici e trovavano sempre il modo di riunirsi anche se c'erano loro.
Il corvino circondò la vita dell'ormai moglie come per rassicurarla mentre Lily si strinse al papà che le accarezzò il viso. Per quanto i due fossero ormai abituati a lasciar andare James a Hogwarts, quell'anno lasciar andare via anche Albus fu un duro colpo e il pensiero che l'anno dopo li avrebbe seguiti anche Lily, spezzò un po' i loro cuori. Presto si sarebbero ritrovati a fare i conti con quella casa deserta, senza i loro figli che la rendevano viva ma andava bene così. Si sarebbero beati della loro presenza durante le vacanze di Natale e i tre mesi estivi prima del rientro. Sarebbe stato difficile stare senza ma ci avrebbero fatto l'abitudine, ne erano certi.
I cinque uscirono dal binario e raggiunsero l'uscita di King's Cross. Si salutarono con la promessa di rivedersi presto e Harry, Ginny e Lily fecero ritorno a casa.
Lily si chiuse in camera a fare i suoi compiti, Ginny si dedicò alle faccende e Harry si limitò ad afferrare la sua ventiquattrore dal suo ufficio. Il lavoro lo attendeva, non avrebbe potuto aspettare un minuto in più.«Buon lavoro, tesoro» sorrise la donna rubandogli un bacio a stampo che il corvino ricambiò felice.
«Grazie, piccola» rispose. «Ci vediamo per pranzo» le passò una mano sulla guancia accarezzandogliela prima di dedicargli un altro sorriso e sparire da dietro la porta.
Harry ormai era un Auror e lavorava al Ministero affiancato dal suo migliore amico, Ron, anche lui Auror. Svolgevano la maggior parte delle indagini insieme e finora ad ogni caso avevano trovato una soluzione. Sapevano farci, eccome.
Harry ormai aveva una vita, una famiglia e un'indipendenza tutta sua e non avrebbe mai potuto immaginare che la sua quiete sarebbe stata interrotta pochi mesi dopo da una chiamata.
Non avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe bastata una chiamata a distruggere tutto, ogni cosa.
Non avrebbe mai potuto immaginare che Draco Malfoy sarebbe tornato a fottergli la vita...
... o forse a stravolgergliela?
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In un'altra vita - Drarry
FanfictionSEQUEL "ECLISSI DI LUNA". Sono passati diciannove anni da quando Harry e Draco hanno messo fine alla loro travagliata storia d'amore. Harry è ormai un Auror e ha una famiglia composta da sua moglie e i suoi tre figli. Draco invece ha solo Scorpius...