Epilogo

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La mattina seguente, tutto era calmo. Il sole era alto in cielo e a casa Potter c'era il silenzio. Albus era seduto sul divano insieme alla madre ancora intenta ad asciugarsi le lacrime; Ron era seduto su una sedia con le mani fra i capelli e Lily era rannicchiata in un angolo con le lacrime umide sul viso.

Tutto era spento. Era silenzioso. Tranne in una stanza dove un respiro venne inalato e due occhi si aprirono rivelando il suo magnifico colore.
Una ragazza dai capelli ricci scattò in piedi e l'uomo dai capelli platino sollevò il corpo per guardare ciò che stava accadendo... Non poteva essere.

«Cazzo che luce... chiudete queste tende se volete che mi svegli» brontolò l'uomo mettendosi un braccio sopra gli occhi per coprirseli.

Sul viso del biondo si formò un sorriso enorme accompagnato da una lacrima di terrore mista a felicità. Era sveglio. Stava bene. E non avrebbe potuto chiedere di meglio.
La riccia invece, scoppiò in lacrime mentre sulle labbra si aprì un sorriso.

«Amore mio» soffiò il primo sedendosi sul lato del letto. Gli passò una mano sul viso e lentamente il corvino si tolse il braccio da davanti gli occhi in modo tale che potesse abituarsi alla luce pian piano.

«Ciao» sussurrò il risposta l'uomo dedicandogli un mezzo sorriso. «Oh ma insomma, che diavolo vi piangete. Non sono mica morto» ironizzò facendosi forza sulle braccia per tirarsi sù. Fece una smorfia di dolore e rilasciò anche un gemito ma poi riuscì ad appoggiare la schiena sulla testiera del letto.

«Non hai idea di quanto te la sei vista brutta» intervenne la sua migliore amica sedendosi dall'altro lato del letto. «La ferita era talmente profonda che i miei incantesimi curativi non hanno potuto fare nulla: ho dovuto curarla come una ferita normale, con disinfettanti, punti e cerotti» spiegò. «E non sapevamo nemmeno se ti saresti ripreso, hai perso una quantità di sangue talmente elevata che abbiamo dovuto farti una trasfusione. Fortunatamente tu e Draco avete lo stesso gruppo sanguigno... altrimenti non so cosa avremo fatto».

Harry fece un mezzo sorriso. «Grazie, davvero. Mi avete salvato».

«No, ti ha salvato» lanciò uno sguardo a Draco, la riccia. «È grazie a lui se sei qui, non guardare me».

«Touché, Granger. Così mi lusinghi» scherzò il biondo distogliendo lo sguardo imbarazzato.

I due ridacchiarono.

«Vado ad avvertire gli altri che sei sveglio. Albus era disperato» disse la riccia facendo annuire i due.

Hermione si alzò dal letto e uscì dalla stanza accostando la porta. Finalmente soli, anche se per poco.

«Non voglio rovinare l'atmosfera ma... cosa è successo con... con tua madre?»

Draco sospirò pesantemente e allungò una mano per intrecciarla a quella dell'uomo dagli occhi smeraldini. «È una lunga storia. Vorrei raccontartela con più tranquillità» rispose.

Il corvino annuì. «Almeno l'hanno presa?»

«È morta».

Harry sgranò gli occhi. «Ma t-tu... i-io non...».

«Ho dato io l'ordine. È stata una mia responsabilità. Mi prenderò le conseguenze del caso» spiegò velocemente. «Scusa».

Il corvino scosse la testa con gli occhi lucidi e allungò una mano per accarezzargli la guancia pallida e un po' umida. «Non scusarti. Hai fatto quello che ti sei sentito di fare» disse. «Mi dispiace».

Draco scosse la testa. «No, va bene così. È inutile dispiacersi per una persona che non si è dispiaciuta per te e non ci ha pensato due volte a farti del male» spiegò.

In un'altra vita - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora