Mancavano ormai poco meno di cinque giorni al trentuno dicembre, all'ultimo giorno prima dell'anno nuovo e i preparativi in casa Potter iniziavano a esserci. Non aveva fatto in tempo a finire il Natale che la famiglia di Harry e quella di Hermione già si stava organizzando per i giorni a seguire.
Da quando James e Scorpius avevano ricevuto i loro regali, non avevano fatto altro che passare la mattina seguente e il pomeriggio a giocare in giardino per vedere chi fosse più veloce ad afferrare il Boccino e per ora James aveva sempre avuto la meglio. Infondo era un Potter e non poteva sbagliare. In qualche modo ce l'aveva nel sangue.
Quel giorno la sveglia era suonata presto per Harry e Draco che erano corsi in ufficio del primo per gli interrogatori che avevano stabilito insieme. Narcissa Malfoy e Pansy Parkinson erano in piedi davanti la porta dell'ufficio del corvino e parlavano tranquillamente. La prima indossava un lungo vestito nero liscio di cotone dato il freddo esterno e sopra aveva poggiato uno scialle del medesimo colore che riprendeva anche i guanti; i capelli per metà neri e per metà platino erano raccolti in un'acconciatura leggera ed elegante. La seconda invece indossava semplicemente un paio di jeans con una felpa grigia.
Le due si girarono nell'udire i passi così vicini a loro.
«Finalmente, pensavo che avrei dovuto passare la giornata qui» borbottò Pansy incrociando le braccia al petto.
«Tesoro» parlò Narcissa avvicinandosi lentamente a Draco. «Come stai?» gli passò una mano sulla guancia.
«Bene, mamma. Non preoccuparti» le tolse piano la mano un po' intimidito. Lo trattava ancora come se fosse un bambino e non un uomo.
«E Scorpius?»
«Sta bene anche lui. Harry e la sua famiglia ci stanno aiutando molto» lanciò uno sguardo al corvino prima di ritornare con lo sguardo sulla madre.
La donna posò gli occhi su Harry e lo guardò per qualche secondo.
«Salve» la salutò Harry per cercare di smorzare la tensione.
«Dammi del tu, Harry. E mi chiamo Narcissa, Narcissa Malfoy».
Il corvino fece un mezzo sorriso come per dire che aveva colto il messaggio e si fece spazio tra le due per aprire la porta del suo ufficio.
«Appena Draco se la sentirà, farà entrare una di voi. È solo un colloquio per verificare che sia tutto sotto controllo, finirà prima di quello che pensate» cercò di tranquillizzarle Harry mentre entrava nell'ufficio. Lanciò uno sguardo a Draco e chiuse la porta nell'attesa che quella mattinata iniziasse.
*
Quei colloqui non avevano portato da nessuna parte, non che Harry si aspettasse il contrario ma almeno ci aveva sperato. Voleva aiutare Draco a capire chi fosse l'assassino di quella vicenda ma sembrava che più cercavano di stringere il campo, più non ci fosse modo di farlo perché qualcosa sfuggiva sempre al loro controllo.
Draco sospirò pesantemente e calciò un sassolino che trovò per terra, il venticello freddo di fine dicembre gli scompigliava i capelli e gli faceva arrossare le guance pallide. Sembrava non esserci una via d'uscita da tutta quella situazione.
«Draco-...».
Il biondo lo interruppe prima che potesse dire qualsiasi cosa. «Non dire niente, Harry. Non servirà a niente».
Il corvino sospirò. «Prima o poi la troveremo, Draco. Non potrà andare avanti per sempre».
«Sì e quando, mh? Quando mio figlio avrà quarant'anni e io sarò bello che morto?» sbottò serrando la mascella.
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In un'altra vita - Drarry
FanfictionSEQUEL "ECLISSI DI LUNA". Sono passati diciannove anni da quando Harry e Draco hanno messo fine alla loro travagliata storia d'amore. Harry è ormai un Auror e ha una famiglia composta da sua moglie e i suoi tre figli. Draco invece ha solo Scorpius...