Ventidue - Lasciarsi andare

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«Ti permetterò di parlare con mio padre, Harry, ma devi promettermi che terrai a bada la stronzaggine. Lo so che ce l'hai con lui per tutto ciò che è successo in passato ma qui ci sono di mezzo i nostri figli. Muoviti con cautela» lo avvertì Draco e Harry sospirò.

«Sarà difficile, lo sai questo?»

«Sì ma mi fido di te e so che saprai affrontare la situazione a testa alta» rispose. «Promettimi che saprai gestirlo».

«Ci tieni così tanto che le cose vadano bene?»

«Sì. Voglio ritrovare i nostri figli, deve andare bene».

«Te lo prometto» sussurrò.

Draco fece un mezzo sorriso. «Grazie» sussurrò a sua volta.

Harru gli sorrise.

I due stavano rientrando dopo aver affrontato l'interrogatorio con Lucius Malfoy e dire che Draco era furioso, era poco. Harry non aveva rispettato in nessun modo quella promessa, a dirla tutta non ci aveva nemmeno provato e il biondo stava aspettando di scendere dalla macchina per urlargli addosso tutto ciò che avrebbe dovuto dirgli. Avrebbe potuto passare sopra a tutto, ma non a quello che era successo. Harry non si era minimamente regolato.

Appena arrivarono, i due uomini scesero dall'auto e non fecero in tempo ad entrare nel giardino che Draco attaccò senza pensarci due volte.

«Sei felice adesso?» sbottò.

«No» rispose. «Ma mi sento meglio».

Draco fece una risatina nervosa. «Oh certo, ti senti meglio» lo provocò. «Peccato che non era questo ciò che mi avevi promesso» ringhiò.

«Hai ragione e mi dispiace. Ma hai visto anche tu come ha reagito lui».

«Sì, ma non era una scusa valida per sbatterlo in carcere. Non siamo andati lì per arrestarlo ma bensì per parlarci ma tu hai fatto tutto tranne quello!»

«Ti sei dimenticato che il suo capello era sulla scena del crimine o no?»

«Non me ne fotte un cazzo, Harry. Voi non avete prove, potrebbero anche avercelo messo per incastrarlo e addirittura potrebbe anche non essere suo! Non avete la risposta del DNA, le vostre sono solo stupide supposizioni!» urlò.

«Nessuno ha detto che è colpevole. Lo teniamo in stato di fermo perché per ora è il sospettato principale. E smettila di urlare».

«No, non la smetto neanche per il cazzo perché non era questo che mi avevi promesso! Non era questo che avresti dovuto fare!» continuò ad urlare. «Io mi fidavo di te!»

Harry fece un mezzo sorriso amaro e puntò le sue iridi prive di vita in quelle grigie del biondo. «Ora hai capito come ci sente?»

Draco rabbrividì. Non gli avrebbe permesso di aprire quella questione in quel momento. Ne aveva abbastanza.

«Smettila di parlarne. Sono passati vent'anni e abbiamo deciso di riprovarci apposta».

«Non sto parlando proprio di niente, ti sto solo facendo capire come mi sono sentito io quando è successo».

«Non puoi paragonare le due situazioni. Io ti avevo tradito sentimentalmente, tu l'hai fatto moralmente».

«E che cambia? Sempre tradimento è e sempre di fiducia stiamo parlando».

Draco scosse la testa. «Stiamo facendo una cazzata. Tu non la supererai mai, non mi perdonerai mai per quello che ho fatto. Non ti fiderai mai completamente di me».

«Come pretendi che lo faccia?»

«E allora perché hai deciso di riprovarci? Io ci sto provando davvero ad amarti come non ho fatto in passato ma tu non me lo permetti. Ogni volta che ne hai l'occasione me lo rinfacci e io non sono disposto a subire ogni volta. Pensavo che avendo deciso di darmi una seconda possibilità, avresti anche messo da parte tutta la rabbia e il rancore che avevi eppure se io lo sto facendo, tu non ci stai nemmeno provando».

In un'altra vita - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora