Venti - A cosa servono gli amici?

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«Va bene», Draco sospirò pesantemente e cedette alle suppliche di Harry. Avrebbe lasciato che interrogasse suo padre, il temibile Lucius Malfoy, perché il tempo stringeva e non potevano sapere se i loro figli fossero in pericolo. Ogni minuto era prezioso e loro ne stavano perdendo fin troppi.

«Grazie» sussurrò il corvino alzandosi dal letto per andargli incontro. «Può essere un tassello fondamentale in tutto questo».

«Non lo sarà ma mi rendo conto possa essere d'aiuto. Fai quello che devi».

Harry non rispose, si limitò ad afferrargli il braccio e tirarlo verso di sé. Gli circondò le spalle con le braccia e lo strinse a sé. Draco non ci pensò due volte, si strinse a lui e lasciò che lo abbracciasse e gli togliesse ogni briciolo di respiro. Harry era in grado di rassicurarlo anche quando tutto andava male.

«Stanno bene, Draco» sussurrò il corvino più per convincere se stesso che il biondo. «Li troveremo».

«Non voglio mi portino via anche lui. Hanno già ucciso Astoria, lui è tutto ciò che mi resta» soffiò ad un passo dallo scoppiare a piangere. Lui che non piangeva mai. Che era sempre stato cinico e ferreo, stava per piangere perché non aveva la più pallida idea di che fine avesse fatto suo figlio, sangue del suo sangue.

E Harry stava rischiando di fare lo stesso, lui che aveva smesso di piangere, che aveva chiuso il suo cuore al mondo pur di proteggersi, pur di non stare più male. Ma in quella situazione, dove di mezzo c'era la vita di suo figlio, non poteva trattenersi più di tanto.

Quel momento fu interrotto dallo squillo del telefono di Harry che sospirò staccandosi dall'abbraccio. Quando afferrò il telefono notò che a chiamarlo era Ron.

«Esco un attimo per rispondere. Chiama tuo padre e avvertilo. Domani lo voglio in ufficio per interrogarlo» gli disse prima di lasciargli una leggera carezza sulla guancia. Uscì dalla stanza e rispose alla chiamata. La voce di Ron rimbombò nel suo orecchio in modo immediato.

«Ron?»

«Ciao, Harry» rispose. «Ginny mi ha detto di Albus. Come stai?»

Il corvino sospirò. «Sto cercando di capirci qualcosa. Tu e Hermione come state?»

«Hermione è preoccupata e lo sono anche io. Rose quando ha saputo di Scorpius è scoppiata in lacrime e ha inviato una lettera chilometrica a Hermione. Sembra si stessero frequentando».

«Sì. Me lo ha detto James la sera prima della partenza» disse. «Ora sta bene?»

«Affatto. La McGranitt ci ha inviato una lettera dove ci ha scritto tutto lo stato d'animo di Rose. È passato qualche giorno eppure sembra passata un'eternità per lei. Spero solo stiano bene entrambi, Albus è come un figlio per noi».

«Lo stiamo sperando anche noi, Ron».

«Ginny mi ha detto di voi» dirottò il discorso. «Le hai chiesto il divorzio?»

Harry sospirò pesantemente. Sapeva sarebbe arrivato quel momento prima o poi e sembrava fosse arrivato molto prima di quanto si sarebbe aspettato.

«Sì» confermò.

«Harry... sei sicuro sia la cosa giusta? Magari è solo il momento, la situazione...».

«No, Ron. Sono sicuro. Ne ho abbastanza».

«C'entra Malfoy?» chiese.

«No. Draco non c'entra niente in tutto questo».

«Però casualità glie lo chiedi proprio ora che lui è tornato...»

«Le cose sono peggiorate ultimamente. È la cosa giusta per entrambi».

«Harry, lo so che una volta che avrai ottenuto quel divorzio, ti butterai fra le braccia di Malfoy. Lo sappiamo tutti e due... anzi, tutti e tre».

«Io non volevo lasciare Ginny ma le cose vanno male da un po', me lo ha detto anche James, se n'è accorto persino lui e voglio che tutto questo finisca prima che sia troppo tardi» spiegò. «E riguardo Draco... lo sai che sono innamorato di lui da una vita. Sono passati vent'anni Ron, eppure ogni volta che lo guardo mi sento esattamente come mi sentivo quando avevo quindici anni. Dovresti vedermi... sembro uno stupido, rido come un deficiente. E Ginny non si merita questo».

«Non avresti dovuto sposarla se sapevi di essere ancora innamorato di lui» rispose duramente.

«Io ero innamorato di lei e lo sono stato fino a poco tempo fa ma a volte l'amore non basta. Io e Ginny ci siamo amati, abbiamo condiviso tanto e ci siamo salvati a vicenda ma siamo alla deriva. Ci siamo innamorati di altre persone, non siamo mai stati destinati a stare insieme».

«Lei ti ama ancora, Harry» insistette il rosso dall'altro capo del telefono.

«No» scosse la testa. «Ti assicuro Ron, ha smesso di amarmi prima che smettessi di farlo io».

Il rosso sospirò. «Non giudicherò le vostre scelte, spero solo siano quelle giuste» rispose chiudendo finalmente quel discorso. «Riguardo Albus... ti serve una mano? È mio nipote, voglio aiutarti».

«Mi serve una mano anche per quanto riguarda il caso di Astoria. Non ho abbastanza testa per cavarmela da solo ora come ora, finché non ritroverò Albus non riuscirò a dare il mio cento per cento al lavoro».

«Puoi contare su di me, Harry. Risolveremo questo caso e ritroveremo Albus».

Harry annuì leggermente consapevole che Ron non avrebbe potuto vederlo. Si asciugò velocemente una lacrima che cadde salata lungo la guancia e tirò su con il naso.

«Grazie, Ron. È importante per me tutto questo».

«Lo so, Harry. Ti vedo».

«Se mi raggiungi ti aggiorno. Domani ho un interrogatorio con Lucius Malfoy, un suo capello era sulla scena del crimine».

«Lucius Malfoy? Il padre di Draco?» sbottò sconvolto. «Non l'avrà mica uccisa lui?»

«Non lo so, è quello che sto cercando di capire ma ho bisogno del tuo aiuto. Lo sai che tipo è, mi ci vorrà una buona dose di stabilità mentale per non urlargli addosso».

«Sì, lo immagino» sospirò. «Senti, preparati. Alle otto ti vengo a prendere e andiamo a cena così mi aggiorni. Domani non affronterai quell'interrogatorio da solo, hai capito?»

Harry dovette trattenere un sorriso. Era infinitamente grato per tutto quello, per avere degli amici così presenti che erano pronti ad aiutarlo in qualsiasi momento, ogni volta che ne avesse avuto bisogno.

«Ho capito» rispose. «Te ne sono infinitamente grato».

«Non esserlo. A cosa servono gli amici, sennò?»

Il corvino sorrise e sentì improvvisamente di riuscire ad affrontare tutto. La forza dell'amicizia, dell'amore, suscitavano in lui una strana energia vitale che se fosse servito lo avrebbe anche spinto a spaccare l'universo. Si sentiva incredibilmente forte, potente, capace di tenere il mondo stretto in un pugno.

Per la prima volta si sentiva invincibile. E avrebbe davvero risolto quel caso, così come avrebbe ritrovato suo figlio.

Ad ogni costo.

IG: @acciodanjel 🦋

In un'altra vita - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora