Quattordici - Ti brillano gli occhi

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Harry scoppiò a ridere e lasciò che Draco lo seguisse a ruota. Erano rinchiusi nella camera di Draco da qualche ora, Ginny era uscita a fare la spesa e i loro figli erano fuori a giocare in giardino per l'ultima volta. Il giorno dopo sarebbero tornati a Hogwarts e non stavano più nella pelle.

«Sei proprio uno stronzo» rise ancora il biondo mettendosi comodo sul letto.

«Ho preso dal migliore» gli fece l'occhiolino il corvino mettendosi una mano sotto la testa. Lo sguardo era puntato sul soffitto e aveva un piccolo sorriso dipinto sul volto.

Draco si girò su un fianco e con una mano gli accarezzò la guancia. «Mi piaci da impazzire» sussurrò.

Harry fece un mezzo sorriso e un luccichio gli riempì gli occhi smeraldo. «Sono passati vent'anni, Draco».

«Non importa» disse. «I miei occhi ti guarderanno sempre come se fosse la prima volta».

Il corvino non poté fare a meno di sorridere davanti a quella frase così sincera e aprì la bocca per rispondere ma lo squillo del telefono lo interruppe. Sospirò e alzò leggermente la testa per vedere chi fosse: Smith.

Si affrettò ad afferrare il cellulare e a rispondere. Se lo stava chiamando significava che aveva novità su Astoria. Doveva averle per forza.

«Smith?» si alzò mettendosi seduto con la schiena poggiata allo schienale del letto.

«Ciao, Harry» lo salutò. «Ho una cosa da dirti».

«Dimmi».

«C'è stato un errore, l'assassino non è una donna, ma un uomo».

Harry strabuzzò gli occhi. «Come è possibile ci sia stato un errore? Che cazzo avete combinato?»

«Analizzando il corpo e ciò che abbiamo trovato, abbiamo capito che l'unghia era la sua. Il DNA deposto sotto di essa era della vittima non di un'eventuale assassina» spiegò. «E ciò rende tutto più chiaro: i segni che aveva addosso e la violenza con cui è stata uccisa era troppa, solo un uomo poteva averla».

Il corvino si passò una mano fra i capelli scompigliati. «Questo non c'entra, Smith. Il fatto che l'unghia appartenga a lei non esclude il fatto che l'assassino possa comunque essere una donna».

«Non ho finito, Harry» continuò. «Sui suoi indumenti abbiamo trovato un capello biondo».

«Smith-...».

«Platino» disse interrompendolo. «Un capello biondo platino. Lungo».

Harry, a quel punto, scattò in piedi e si girò verso Draco con il respiro irregolare. Che diavolo stava blaterando? Non poteva crederci.

«Non è nel nostro lavoro incolpare una persona senza uno straccio di prova ma Harry, esiste solo una persona nel Mondo Magico che abbia i capelli biondo platino e sopratutto, lunghi».

«Non dirmelo, Smith» soffiò non avendo fiato necessario in corpo per parlare più forte.

«È ora che tu vada a farti una chiacchierata con Lucius Malfoy, Harry. Quel verme ha giocato abbastanza».

*

«Ma che cazzo stai dicendo?» urlò Draco alzandosi dal letto come una furia. «Lo state incolpando senza avere nemmeno una prova!»

In un'altra vita - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora