Appena rientrato in casa, Draco aveva subito notato come Harry si mordesse continuamente l'interno della guancia per il nervosismo e serrasse la mascella ogni dieci minuti, come se non riuscisse a togliersi dalla testa quello che era successo solo pochi istanti prima fuori da quelle mura.
Ginny sembrava essere tranquilla, si destreggiava tra un Weasley e un altro senza degnare di uno sguardo nessun altro, era come se non si fosse minimamente accorta di Harry che aveva lasciato quel salotto ed era stato via una mezz'ora buona. I loro figli erano ancora occupati a giocare insieme, ora James e Scorpius si stavano sfidando agli scacchi dei maghi e in vantaggio c'era decisamente James. Scorpius non era mai stato allenato abbastanza, sapeva come si giocava ma non era bravo tanto quanto i figli di Harry e di Ron e Hermione. Era facile per lui perdere le partite.
Quando si misero a tavola e la cena ebbe inizio, risate, sorrisi e discorsi seri e giocosi invasero la quiete di quella casa. La tavolata era enorme e Draco non era minimamente abituato a far parte di un gruppo così ampio.
Inoltre, il corvino si trovava seduto di fronte a lui e lontano ben cinque posti da Ginny che era seduta accanto al signor Weasley e di fronte a George e Angelina Johnson, la sua ormai moglie.Tutti avevano con chi parlare, ridere e scherzare tranne Harry che era come se si fosse chiuso a riccio. Non alzava lo sguardo dal piatto e a volte scriveva qualche messaggio a qualcuno prima di riposare il telefono in tasca. Possibile che quell'incontro lo avesse ridotto in quello stato? Quanto era importante per lui Alex?
Non poteva esserlo più di quanto lo fosse stato lui...Draco avrebbe voluto fargli decine e decine di domande perché c'erano tante cose che gli stavano ronzando in testa senza riuscire a trovare una risposta, eppure aveva paura che qualsiasi parola detta lo avrebbe spinto a farsi odiare da Harry più di quanto già in passato non aveva fatto. Inoltre, fargli domande sulla questione, significava ammettere che lo aveva seguito e aveva ascoltato ogni parola di quella conversazione e in quel momento il biondo non era nelle condizioni di farsi scoprire e poi non era nemmeno il momento giusto.
Avrebbe aspettato la fine delle vacanze, quando i loro figli sarebbero tornati a Hogwarts e Ginny avrebbe ripreso a lavorare. Doveva far sì che quella conversazione avvenisse in un momento in cui erano soli e non c'era nessuno che potesse ascoltarli.Improvvisamente però, Harry si alzò da tavola e uscì dalla porta principale. Ginny lo guardò e rilasciò un sospiro prima di ritornare a mangiare. Ma che diavolo...? Avrebbe dovuto seguirlo lei!
Senza farsi troppe domande, anche Draco si alzò da tavola e lo raggiunse fuori pronto a capire cosa diamine fosse successo. Se non importava a Ginny, importava decisamente a lui.Appena le suole delle sue scarpe furono vicine a Harry, quest'ultimo alzò lo sguardo e rilasciò una nube di fumo dalle labbra. Stava fumando, ciò voleva dire che era davvero nervoso e non poco.
«Non dovresti essere qui» gli disse facendogli però un po' di spazio sul dondolo accanto a sé.
«Lo so» si sedette. «Ma tu hai bisogno di me».
Harry fece un mezzo sorriso. «Non penso proprio».
«In realtà dovrebbe esserci tua moglie al mio posto ma se non è in grado di fare il suo dovere, lo farò io per lei».
«Oh, ma guarda che gentile» ironizzò facendo un tiro dalla sigaretta. «Che cosa vuoi, Draco?»
«Capire cosa sta succedendo» rispose. «Un minuto prima ridevi con la Granger e quello dopo stai imbronciato a tavola con lo sguardo chino sul telefono».
«Mi osservi, Malfoy?»
«Ti stupisci che io ti guardi, Potter?»
Il corvino scosse la testa divertito e nervoso allo stesso tempo. «No e sai perché?»
«Sentiamo».
«Perché lo faccio anche io» rispose prontamente. «E so che mi hai seguito. So che hai visto e sentito tutto. Smettila di mentirmi e non fare quella faccia da ebete».
Okay, decisamente quello non se lo sarebbe mai aspettato. Lo aveva visto sul serio? E come aveva fatto? Eppure era sicuro di esserci stato attento...
«Faciliti le cose così, Potter» disse anche lui nervosamente. «Ma non dirottare il discorso. Perché stai così giù?»
Harry sospirò e fece un'altro tiro dalla sigaretta; buttò fuori il fumo. «Niente di importante».
«Non ti credo» rispose. «Sei stai così, evidentemente è importante. Più di quello che credi».
«Non è niente di cui devi preoccuparti».
«Mi preoccupo invece».
«Draco, andiamo smettila!» sbottò improvvisamente. «Lo so che stai cercando di farti spiegare quello che hai visto perché stai morendo di gelosia, lo so che hai duecentomila domande da farmi al riguardo perché non ti sembra possibile ma non sono in vena di parlarne. Se vuoi stare qui fuori con me stai zitto e non intrometterti in cose che non ti riguardano. Ti è chiaro?»
Draco sgranò gli occhi per il tono di voce che utilizzò l'uomo davanti a sé ma capì la reazione. Si zittì improvvisamente e distolse lo sguardo dal suo viso rosso dalla rabbia. Se avesse voluto parlarne, lo avrebbe fatto lui senza che il biondo insistesse.
Si alzò dal dondolo e posò le iridi argentate in quelle smeraldine di Harry.
«Mi è chiaro. Appena ti sarai calmato, dentro ci sono le persone a cui vuoi più bene che ti aspettano. Tra poche ore sarà Natale, non dimenticartelo» gli disse prima di allontanarsi dal dondolo e rientrare in casa.
Si sedette di nuovo al suo posto e stavolta fu il suo turno di afferrare il telefono. Gli unici messaggi che vide furono quelli dei genitori dove gli chiedevano come stesse Scorpius, se ci fossero novità su Astoria e gli auguravano buona vigilia. Inaspettatamente tra i messaggi trovò anche quelli della madre di Astoria dove per l'ennesima volta lo supplicava di aggiornarla nel caso in cui ci fossero state delle novità. Gli chiedeva poi di salutargli il nipote e di augurargli buona vigilia da parte di entrambi.
Non voleva nemmeno immaginare cosa stessero passando i genitori della giovane defunta in quel momento. L'unica cosa che poteva fare per loro era cercare di risolvere quel caso e confessargli chi era stato effettivamente ad uccidere la loro unica figlia; glie lo doveva. Erano sempre stati figure molto presenti sia nella vita di Astoria che nella vita di Scorpius, mai avevano osato fargli mancare qualcosa e tra loro e i genitori di Draco facevano a gara a chi gli comprasse più regali. Per il compleanno e per le feste i regali erano sempre migliaia, sotto l'albero spesso non c'entravano ed erano costretti a nasconderli in altre parti della casa.
Ma quell'anno tutto era diverso ma nonostante questo, Scorpius era incredibilmente felice.
Anche se non aveva ricevuto la cima di regali da parte dei nonni, stare allo stesso tavolo di James, Albus, Lily, Rose e Hugo sembrava sortigli la stessa felicità se non anche di più.E a Draco andava bene così. Voleva solo che fosse felice.
IG: @acciodanjel 🦋
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In un'altra vita - Drarry
Hayran KurguSEQUEL "ECLISSI DI LUNA". Sono passati diciannove anni da quando Harry e Draco hanno messo fine alla loro travagliata storia d'amore. Harry è ormai un Auror e ha una famiglia composta da sua moglie e i suoi tre figli. Draco invece ha solo Scorpius...