•9 - Romeo e Giulietta.

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ASH

Appena Papi accosta la moto, per qualche istante penso di voler tornare indietro e ripetere tutto dall'inizio.
«Eccoci, biondino.»
Scendo dalla moto e mi tolgo il casco, per poi darglielo.
«Grazie, è stato fantastico» dico, con un sorriso. «Quando hai voglia di scappare, basta che mi chiami e io corro da te.»

Rivolge un'occhiata al suo cellulare. «Adesso vai a dormire, non voglio farti saltare la scuola.»
Ridacchio, facendo spallucce. «Sembri mio padre.»
Appoggia le braccia sulla moto, inchiodando i suoi occhi nei miei. «Tuo padre ti porta nei locali del Bronx?»

Mi mordo il labbro, «no.»

«Ehi, Ash, sono perdonato?»
Aggrotto le sopracciglia. «Per cosa?»
Si lecca le labbra, «per averti rubato un bacio.»
Sussulto, poi ingoio un groppo e inizio a giocare insistentemente con le mie dita, quasi incapace di sorreggere il suo sguardo.
«Ti ho perdonato oggi pomeriggio.»

Guardo verso il portone, vedendo il signor Miller affacciato.
«Devo andare....buonanotte, Papi.»
«Notte, biondino.»

Una volta nella mia stanza e nel mio letto, riesco a prendere sonno in fretta nonostante senta il mio stomaco totalmente in subbuglio.

[...]

Jo sbatte il suo armadietto e mi guarda, con le sopracciglia aggrottate.
«Sei andato in un locale senza di me?!»
Mi mordo le labbra, colpevole.
«Come diavolo fai a saperlo?»
Fa spallucce, camminando verso l'aula e io sussulto. «Aspetta. Te l'ha detto Boston?»

«E allora?» Domanda, fermandosi all'improvviso. «Cosa c'è tra voi due in modo esatto?»
Rotea gli occhi e porta le braccia al petto.
«Una profondissima e soddisfacente amicizia.»
Per qualche istante mi soffoco con la mia stessa saliva. «S-soddisfacente?»

Gli occhi verdi di Jo, mi stanno guardando come se fossi pazzo ma in realtà non sto capendo niente di quello che sta succedendo.
Mi sta dicendo che ha fatto sesso con Boston o me lo sto sognando?

«Jo, tesoro - lo prendo per le spalle -, sai bene che devi essere chiaro e coinciso quando mi parli, altrimenti non capisco un cazzo.»
«Perché non mi dici quello a cui stai pensando?» Mi chiede, divertito.
«Io non sto pensando a niente!»
Ridacchia, «andiamo, hai una faccia che sta esprimendo tutta la tua malizia.»

Sospira, «se non sapessi che hai fatto sesso, potrei pensare che sei un verginello puro e ingenuo.»
«E che male ci sarebbe?» Gli chiedo, mentre aggrotto le sopracciglia leggermente deluso dalla sua affermazione. «Nessuno.»

Mi guarda per qualche istante, poi afferra la mia mano. «Vieni con me.»
«Che cosa fai? Abbiamo lezione tra meno di cinque minuti.»
Mi porta in cortile e ci sediamo sui gradoni del campo da football, lontano dalla scuola.

«Parliamoci seriamente, dolcezza. Ci conosciamo da quando avevamo il pannolino. A parte Matt, sei stato con altri ragazzi?»
Mi gratto la testa, poi sospiro.
«No, è l'unico.»
«E con lui com'era?»

«Non so, lui era delicato, dolce...premuroso.»
Quando lo guardo, la sua espressione e di sufficienza. «Che c'è?»
«Vuoi dirmi che era come un principe azzurro che fa l'amore con la sua principessa?» Lo chiede, con un pizzico di disgusto che mi fa temere di rispondere alla sua domanda.
«B-beh sì.»

«Cazzo, ora mi spiego ogni cosa. Non hai mai scopato con nessuno, tesoro.»
Si fa più vicino, «intendo dire, ti ha mai fatto tremare, gridare e desiderare di morire così? È mai riuscito a farti provare quel brivido lungo la schiena, che ti fa desiderare di volere essere suo subito?»
Mi mordo l'interno della guancia, con un sospiro. «No.»

DANGEROUS PERFECTION (Vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora