•30 - Sephora.

38 6 0
                                    

ASH

Dieci minuti.

Dieci minuti è il tempo passato da quando sono fermo davanti alla porta della stanza di Archie, cercando di organizzare nella mia testa un discorso.

Alla fine decido di prendere coraggio e bussare, perché in qualche modo glielo devo dire.

«Avanti» risponde, tranquillamente.
Grazie Archie per essere un vero angelo.

«Ash» dice, sorpreso, sollevando lo sguardo dal PC.
È seduto alla scrivania, probabilmente a controllare qualcosa per il lavoro.
«Ehi, tutto bene?» Gli chiedo, sedendomi sul bordo del suo letto.

«Sono andato dal fisioterapista e mi ha detto che sono migliorato molto dall'ultima volta.»
Il suo sorriso e la sua voce piena di felicità, mi fanno sentire un calore al cuore.
«Dice che posso iniziare a camminare senza le stampelle, se mi sento sicuro.»

Cerco di trovare un modo delicato per dirgli che il suo incidente è stato solo un imprevisto, ma non ci riesco. Ha sofferto così tanto e per cosa? Per un effetto collaterale di un tentato omicidio di cui non era nemmeno l'obiettivo?

«Devo dirti una cosa, Archie» gli dico, leggermente agitato.
Prendo un respiro profondo, poi lo guardo nei suoi occhi azzurri identici ai miei.
«Sto insieme a Papi.»

Per due secondi, sgrana gli occhi e trema visibilmente ma poi annuisce. «Okay.»
«Archie, lui vorrebbe parlare con te di quella sera...e di tutto il resto.»
E per tutto il resto intendo Sephora e Dallas.

«Il tuo ragazzo vuole parlare con me dell'incidente che ha provocato? Ash, ti ho detto che l'ho superato e mi sta bene che siete felici e vi amate...dico sul serio, ma non ho intenzione di parlare con lui mai più nella mia vita.»

Lo capisco, è ovvio e quindi decido di aggiungere una goccia di verità al cocktail.

«Non è stato Papi a provocare il tuo incidente.»

Archie stringe i pugni, iniziando a perdere la sua - credevo illimitata - pazienza.
«Che cosa stai dicendo, Ash? Sono quasi morto. So bene come è successo.»
Scuoto la testa, «no, invece.»

Mi alzo dal letto e cammino verso di lui, poi sospiro. «Archie, te lo giuro. Parla con Papi e potrai scoprire tutta la verità che c'è dietro a quella sera.»
Sono dannatamente sincero, così tanto che i miei occhi iniziano a pizzicare. Una parte di me vorrebbe farla pagare a Dallas, per aver quasi ucciso mio fratello. L'altra, sa che Papi ha ragione riguardo a lui.

«No» dice, «voglio solo dimenticare.»
Ritorna a prestare attenzione al suo PC, così gli dico l'unico nome che penso possa fargli cambiare idea.

«Sephora.»

Lo vedo fermarsi dal scrivere. Capisco di aver colpito al segno e così incalzo la dose.
«Sephora Brooks, la ragazza che hai aiutato quella sera. Te la ricordi?»
Stringe le labbra e questo è il momento per versare tutte le gocce che ho disposizione per convincerlo.

«Lei è venuta a trovarti in ospedale tutti i giorni, ma non ha mai voluto che tu lo sapessi. Io l'ho conosciuta e so quanto ti sia grata per quello che hai fatto per lei...so anche che cosa prova per te. È stata Sephora a dirmi la verità riguardo quella notte.»

DANGEROUS PERFECTION (Vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora