•12 - Come incasinare la tua vita.

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«Finalmente» dice, Boston, dandomi una pacca sulla spalla. «Ho portato Ash a casa.»
«Wow, questo vuol dire che era con te fino ad adesso?»
Faccio spallucce, annuendo. «Cos'è quel sorrisetto da idiota?» Gli chiedo, portando le braccia al petto. «Niente, niente...pensavo.»
«Sai pensare, Boston? Non farmi ridere.»

Ci avviciniamo alle moto e io sospiro. Mi sono ripromesso di non gareggiare questa sera, solo perché voglio bene ai miei genitori ma se sarò obbligato lo farò.

«Boston! Papi!» Esclama, Sephora, mentre viene verso di noi. «Ciao, RiRi. Finalmente sei tornata!»
Do una gomitata a Boston, così lui mi guarda.
Sephora non veniva più al City Race per paura di incontrare Red ma adesso, sta ricominciando e sicuramente non ha più paura.
«Sì, emh...Papi, devo parlarti...riguardo quella cosa che mi hai chiesto.»

Annuisco, così ci allontaniamo da Boston. Probabilmente mi farà delle domande, ma non voglio coinvolgerlo in questa cosa.

«Non ti piacerà per niente» preannuncia, portando le braccia al petto. «Non importa.»
«Non ho trovato nessuno. E per nessuno, intendo che sembra che Double J abbia lasciato questo posto.»
«È impossibile» dico, subito. «La seconda parte di quello che sto per dirti, ti piacerà ancora meno.»

Sospiro, massaggiando i miei occhi e le faccio cenno di continuare. Penso che peggio di così non possa andare.
«Sembra che abbia dato il posto in mano a-»
«Red.»
Stringe le labbra e scuote la testa. «Peggio, Papi - afferra la manica della mia giacca e indica un punto con la testa -, l'ha dato a Dallas.»

«Che figlio di puttana» sbotto. Dallas se ne sta appoggiato alla sua moto, fumando e ridendo insieme al suo amico testa di cazzo, facendo finta che non sia successo niente.
«Se il posto è di Dallas, allora non siamo più sicuri di niente.»
Appoggia una mano sulla mia spalla. «Lo so, quindi ti prego di stare attento. Sai bene di cosa è capace quello stronzo.»

Torniamo da Boston, che si è messo a discutere con Rocky e Stefie.
«Eccovi.»
«RiRi! Che bello rivederti qui!» Estefania l'abbraccia senza pensarci troppo e Sephora ricambia subito. «Mi sei mancata, Stefie.»

«Gareggi?» Guardo Boston e lui annuisce. «Sì.»
Rivolgo un'occhiata a Dallas, che sta guardando nella nostra direzione. «Non penso che dovresti farlo» gli dico, scuotendo la testa. «Perché?»
«Voglio prima controllare la tua moto» dico, mettendo una mano sulla sella.
«Amico, l'hai controllata ieri. Perché vuoi rifarlo?»

Oh no penso, non appena Dallas e Red sembrano venire dalla nostra parte.
«Guarda un po', stasera ci siete tutti.»
Stringo un pugno.
«Ciao bambolina, non ci vediamo da un po'.»

Sephora fa un passo avanti. «Chiamami ancora "bambolina" e ti uccido.»
«Sembra che tu sia cresciuta.»
«Non ne hai idea, Julio - sibila - sono cambiata moltissimo dall'ultima volta che mi hai vista e ti farò rimpiangere fino alla morte quello che mi hai fatto.»
Red si lecca le labbra, probabilmente senza sapere cosa dire dopo le parole di Sephora.

«Boston, gareggi?» Gli chiede, Dallas, con un sorriso estremamente finto.
«Vuoi sfidarmi, stronzo?»
«Sarebbe interessante, ma stasera voglio correre con Papi.»
Scuoto la testa, «stasera non corro.»

«Che peccato, posso chiederti il perché?»
Schiocco la lingua, «no.»

«Non sarà per qualche trauma passato, non è vero?» Mi chiede. I suoi occhi sono scuri e senza un briciolo di luce, mentre mi guardano come se volessero togliermi le budella dal corpo. «È una storia passata.»
«Non mi sembra tanto passata» ribatte.
Boston non perde tempo a stringere la mia spalla, capendo quanto io stia provando a non saltargli alla gola. «Oppure il ragazzino biondo sa tutto?»
«Lascia Ash fuori da questa storia. Non lo conosci, Dallas.»

DANGEROUS PERFECTION (Vol. 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora