Il giovedì, era il giorno libero del professore Pascal, dunque non avrei rischiato di incontrarlo nei corridoio della scuola né ero costretta a stare nella sua stessa stanza per un'ora intera di lezione. Il passare delle settimane non stava rendendo le mie emozioni meno forti e contrastanti. Al contrario, mi sembrava che stessero diventando più incontrollate.
Giusto il giorno prima, avevo incontrato il professore in corridoio, mentre tornavo dal bagno. Elena era fianco a me, triste perché Laura era malata e non era venuta a scuola.
Avevo alzato lo sguardo sul professore, perdendomi nelle gemme scure che erano i suoi occhi. Lui ci aveva rivolto un cenno del capo come saluto e solo Elena aveva risposto.
Mi era passato accanto, mentre ci superava. Le nostre mani si erano appena sfiorate e il mio cuore era esploso.
Era sufficiente un suo sguardo o uno sfiorarsi di pelle e io perdevo il fiato. Se ci fossimo trovati in una situazione completamente diversa, sarei corsa da lui, gli avrei lanciato le braccia al collo e avrei rubato le sue labbra. Invece, ero costretta a perdermi nella mia immaginazione, consapevole che tutti quei sogni sarebbero rimasti nella mia mente.
Il giovedì, dunque, diventava un giorno di festa. Non dovevo preoccuparmi di quelle emozioni e potevo fingere che andasse tutto bene.
Il giovedì era anche il giorno in cui avevamo due ore di palestra. Coincidevano con le prime due ore della giornata e, nonostante fossero stancanti, erano uno dei momenti più tranquilli delle nostre settimane intense.
Prima di raggiungere gli spogliatoi, mi fermai nei bagni che si trovavano lì accanto. Aprii la porta, fermandomi appena notai che anche Linda era presente. Si paralizzò, fermandosi con le braccia in alto.
«Perché ti stai cambiando in bagno?» le chiesi, avanzando con passo incerto.
Linda indietreggiò e allo stesso tempo si voltò in modo che i nostri volti fossero l'uno puntato sull'altro. Si abbassò la maglietta nera che usava per fare palestra e mi sorrise. Un sorriso forzato e fatto di finta cordialità.
«Nessuna ragione» rispose.
Linda non era molto brava a improvvisare. Non insistetti, perché non avevo motivo di costringerla a rivelarmi i suoi segreti. Mi avvicinai però al lavandino. Linda continuò a tenermi d'occhio e io ricambiai studiando il suo volto. Sembrava stanco e sciupato, come se lei non mangiasse bene o abbastanza. Nei suoi occhi c'era una nuova tristezza che non era da lei.
Ingenuamente e non conoscendola abbastanza bene, attribuii la colpa allo stress scolastico.
Senza aggiungere altro, Linda uscì dal bagno.
Quell'incontro mi restò in mente per l'intera prima ora di lezione. Linda si era comportata in modo strano. Come se fosse agitata.
Durante i dieci minuti di corsa che facevamo sempre a inizio lezione, tenni la mia attenzione fissa su di lei. Con le sue amiche sembrava tornate normale, ma appena rimaneva da sola per qualche minuto il suo volto si incupiva e lei si trasformava nella versione inusuale e turbata che si era cambiata in bagno.
«Perché qualcuno dovrebbe cambiarsi nei bagni?» chiesi a Laura ed Elena, che stavano correndo vicino a me.
«Perché non vuole essere visto» rifletté Laura.
Linda non voleva essere vista. Nemmeno dalle sue amiche. Cosa stava nascondendo?
Durante l'ultimo minuto della corsa, Linda fu affiancata da Saverio. Il suo sguardo si illuminò della stessa luce che avevano Laura ed Elena l'una per l'altra. Storsi il naso, disgustata all'idea che una ragazza tanto bella e simpatica come Linda stesse con un obbrobrio come Saverio. Entrambi, però, erano fidanzati. Mi chiesi se tra di loro ci fosse mai stato qualcos'altro. Saverio sapeva dell'attrazione che Linda provava per lui?
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No one will know | 18 +
RomanceAlessia Orlandi è una studentessa di diciannove anni. Davanti a sé ha un futuro promettente, sebbene le sembri lontano e annebbiato. Nei cinque anni di liceo è stata troppo concentrata sullo studio per comportarsi come una normale adolescente e alla...