Davanti a me avevo l'ultimo lunedì delle superiori. Dopo quella settimana, avrei studiato intensamente per un altro mese e poi avrei potuto dire addio al liceo.
Mi sentivo divisa in due. Una parte di me non vedeva l'ora che tutto finisse, mentre l'altra stava iniziando a provare tristezza a riguardo. L'anno successivo non avrei più potuto vedere Elena e Laura quasi ogni giorno. Non le avrei sentite anche nel weekend per parlare di stupidaggini o scuola. Non avrei potuto chiamarle quando c'era un problema di fisica che non riuscivo a risolvere.
Stranamente non erano le uniche persone che mi sarebbero mancate. Anche alcune delle mie altre compagne di classe erano riuscite a costruirsi un piccolo spazio nel mio cuore.
Mi sarebbero mancati i drammi giornalieri. I litigi tra i miei compagni di classe o quelli con i professori. Tutti e due alimentavano le mie giornate che altrimenti sarebbero state noiose.
E poi mi sarebbe mancato lui.
Dalla pizzata il nostro rapporto era solo peggiorato. Non lo credevo possibile, ma il silenzio tra di noi si era fatto più intenso e lui aveva iniziato a cambiare strada quando ci passavamo vicini nei corridoi.
Era un trattamento tanto gelido che non potevo nemmeno rispondere o contraccambiare.
Essere costretta a subire e basta era una situazione orribile, che non faceva che alimentare la mia rabbia e la delusione. Forse lo stava facendo proprio per questo, consapevole che sarebbe riuscito ad allontanarsi da me.
Il suo piano stava funzionando. Non c'era mai stata tanta distanza tra di noi come in quel momento.
Seduta con lo sguardo perso nel telefono, non stavo prestando molta attenzione a ciò che stava succedendo intorno a me. Elena e Laura, che, da quando si erano "messe insieme", avevano iniziato a stare sempre sedute vicine, stavano ripassando per un'interrogazione di matematica che Elena avrebbe fatto il giorno successivo.
Alzai lo sguardo solo quando mi resi conto che Martina si era seduta al posto di Linda, quindi davanti a Laura. Tutte e tre fermammo ciò che stavamo facendo per fissarla con confusione o fastidio. La domanda scritta sul volto di Laura era evidente: «Che cosa vuoi?»
Martina assottigliò gli occhi e sorrise in quel suo modo meschino che avvisava gli altri che stava per dire qualcosa di cattivo o offensivo. «State insieme?»
Mi paralizzai, incapace di pensare o dire niente. Il mio sguardo si fissò sulle mie amiche, che stavano guardando Martina con espressioni altrettanto sorprese.
«No» sbottò Laura con tono aggressivo. «Che cazzo stai dicendo? Adesso una non può nemmeno avere delle amiche?»
Martina lanciò un'occhiata a Elena. La risposta di Laura non sembrò averla colpita. «Di solito le amiche non si baciano tra di loro.»
Quando le aveva viste baciarsi? Persino io lo avevo visto in pochissime occasioni. Elena e Laura erano riservate e caute. Soprattutto Laura. Era terrorizzata che qualcuno potesse capire che tra di loro non ci fosse solo amicizia e non teneva nemmeno per mano Elena. Al massimo la prendeva a braccetto e metteva un braccio sulla sua spalla.
«Vai da un oculista» insistette Laura, diventando sempre più arrabbiata. «Perché è chiaro che tu abbia dei problemi di vista.»
Martina spalancò la bocca e sembrò pronta a rispondere con la stessa acidità. L'entrata nell'aula della professoressa dell'ora successiva la fermò. Linda tornò verso di noi per riprendersi il suo banco.
Quando Martina si alzò in piedi, lanciò un'occhiata a Laura ed Elena che era chiara. Non credeva a ciò che Laura aveva appena detto e questo le permetteva di avere un'informazione importante tra le mani. Un'informazione che Laura voleva tenere privata.
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No one will know | 18 +
Storie d'amoreAlessia Orlandi è una studentessa di diciannove anni. Davanti a sé ha un futuro promettente, sebbene le sembri lontano e annebbiato. Nei cinque anni di liceo è stata troppo concentrata sullo studio per comportarsi come una normale adolescente e alla...