One shot 🔞

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Premessa e avvertenze:

Ho scritto questa one shot per lokifell e durante il kinkoctober su ao3. Mi sono stati dati dei tag e pur di inserirli i personaggi sono usciti un po' out-of-character. 

Preparatevi perché ci andiamo giù pesante. E perché è un po' cringe. 

Tags: cum eating; oral sex; choking; cum play; dom/sub undertones; blood kink; penis in vagina sex; breeding kink; praise kink; overstimulation; edging; dirty talk; pet names; plot what plot; power imbalance; multiple orgasms; pregnancy kink; daddy kink. 

Andiamo!


Era bellissimo come aveva previsto. Alessia corse per aprire la finestra della loro camera da letto, spalancando le tende. Ammirò lo splendore della città egiziana in cui avrebbero alloggiato per qualche giorno prima di spostarsi più a sud. Oh, non vedeva l'ora di vedere le piramidi! Quella vacanza si prospettava un viaggio perfetto, in cui loro due si sarebbero rilassati senza preoccupazioni per la testa. I tempi in cui dovevano preoccuparsi di stare insieme erano terminati e finalmente potevano concedersi di essere loro stessi.

Le possenti braccia di Pedro l'avvolse da dietro. L'attirò a sé facilmente, stringendola con calore e possessività. In pochi secondi, Alessia sentì le sue labbra sfiorarle il collo e la spalla.

«È bellissimo» disse, ciondolando sui piedi.

«Non quanto te» rispose lui.

Pedro le afferrò la mascella, costringendo la sua ragazza a guardarlo in volto. Le sue labbra trovarono quelle di lei con facilità, ormai abituate a percorrere quella strada. Alessia cercò di girarsi per fronteggiarlo, ma Pedro la tenne ferma, concedendole solo di affondare una mano nei suoi capelli scuri.

«Vieni a letto con me» la pregò con voce esigente.

Alessia alzò le sopracciglia, godendosi l'ardore con cui lui la desiderava. «Di già? Siamo appena arrivati. Non abbiamo nemmeno sistemato le nostre cose.»

Pedro le posò le mani sui fianchi e con agilità la girò su se stessa, potendola guardare più da vicino e direttamente negli occhi. «Lo so,» rispose. «Ma ho bisogno di te.»

Alessia gli avvolse le mani al collo, mettendosi sulle punte per cercare di raggiungere il suo volto. Lui si piegò verso di lei, incontrandola a metà strada. Nonostante fossero passati sette anni da quando si erano conosciuti e lei fosse diventata una vera e propria adulta, spesso si sentiva ancora piccola e giovane rispetto a lui. Si chiese se si sarebbe sentita in quel modo per sempre o se un giorno, finalmente, si sarebbe abituata. Forse, quando entrambi sarebbero apparsi vecchi, lei avrebbe smesso di fare certi pensieri.

Una delle mani di Pedro si spostò per afferrarle il collo. Lo strinse tra le dita, non abbastanza da farle male, ma sufficientemente per farle sentire la testa più leggera. Alessia liberò un vero di sorpresa che lui fu veloce ad assorbire nella sua bocca.

«Avanti» insistette, sempre più disperato. «Dimmi di sì.»

Alessia aveva pensato che ormai fosse ovvio che lo volesse. La risposta era sempre stata sì.

Si allontanò da lui per riprendere fiato e si godette la sua agitazione, estendendola per secondi inutili. «Va bene,» disse con un sorrisetto compiaciuto. Sapere che lui ardeva per lei tanto quanto lei ardeva per lui era travolgente, una sensazione che la consumava e la gratificava. «Portami a letto.»

Pedro agì subito.

La tirò su, tenendola per le cosce. Alessia fu costretta ad aggrapparsi a lui, sia con le braccia, che gli avvolse intorno alle spalle, che con le gambe, messe intorno alla sua vita. A volte le sembrava che i loro corpi aderissero perfettamente, come se fossero stati fatti su misura. L'uno ideato per combaciare l'altro.

No one will know | 18 +Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora