𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑𝟐

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⚠️‼️Questo capitolo sarà il più delicato che troverete in tutta la storia. Tratta di argomenti delicati e i TW saranno: autolesionismo, abuso psicologico (una piccolissima parte) specialmente fisico, stupro e abuso emotivo.

Diciamo che mi sono trattenuta ma nemmeno più di tanto. Aspetta a voi la scelta se andare avanti o meno. Fate attenzione🙏🏼‼️⚠️


Buona lettura!!🫶🏼

Avete presente quando in un film o anche in un sogno, pensate di morire?

Ecco, io mi trovo nella stessa situazione.

Molte volte sto ferma e rifletto. Che colore voglio la mia bara?

E ogni volta è sempre la stessa risposta: 'la voglio rossa, piena di brillantini viola'.

Principalmente lo penso perché sia un buon abbinamento e anche perché non ho mai visto una bara.

Tranne quella del mio pappagallo. La fece Aedus quando Ryan 'per sbaglio' tenne la finestra aperta e il pappagallo volò.

Non posso nemmeno considerarla bara. Era un cubo di carta con su scritto 'RIP pappagallo. Sei stato come un gallo, ma inutile come un callo.'

Vabbè...Non fate domande perché nemmeno io so rispondere.

Quindi tornando alle bare. L'unica bara vera che io abbia mai visto è stata in 'DarkShadow' e 'The Vampire Diares'.

Che poi sono film e serie tv molto belle, ma quella con Jhonny Depp era veramente una bella bara.

Se volete, potete mettermi anche dentro con lui.

«Ciao amore

Ho intorno al collo la cintura di sicurezza, mentre lui è nel sedile posteriore con una felpa nera col cappuccio e, dalla luce della macchina, vedo che è sporco di sangue.

«C-che ci fai qui?» chiedo. Provo a prendere la borsa, ma stringe maggiormente la cintura nel mio collo facendomi mancare l'aria.

«Non ci provare troia. Ora ti stai zitta e segui le mie indicazioni.» ringhia nel mio orecchio con voce dura che mi fa venire la pelle d'oca.

Terrorizzata, faccio ripetutamente 'si' con la testa.

«Vedo che ci capiamo. Ora parti.» esco dal parcheggio del locale e seguo le sue indicazioni.

Stiamo entrambi in silenzio, anche perché non voglio parlare, e le uniche parole che riecheggiano all'intento dell'abitacolo sono solo le sue indicazioni.

A metà strada vedo che la benzina sta finendo, così provo ad avvisarlo.
«Shawn?» sussurro con il cuore in gola per paura di far una mossa falsa.

«Che vuoi?» chiede scorbutico stringendo la presa attorno al mio collo.

«Dobbiamo fare benzina.» sussurro senza fiato.

«Cazzo.» stringe maggiormente la cintura nel mio collo.

«Shawn!» urlo impanicata levando una mano dal volante per metterla nel collo.

«Zitta, vai lì.» mi indica un benzinaio.

Appena ci fermiamo parla. «Prova anche solo a fare un passo falso e ti sparo uno di questa in fronte.» mi punta qualcosa di freddo nel fianco destro.

Lentamente abbasso lo sguardo e tremo.
Mi sta puntando una pistola.

«Mh mh.» chiudo gli occhi e muovo freneticamente la testa, sentendo delle lacrime calde bagnarmi il viso.

«Scendiamo e non ti muovere lontano da me.» dice ma lo blocco per perdere tempo.

𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐌𝐢𝐝𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora