𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟔𝟐

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Sorpresa‼️

No non sono pazza, ma oggi pomeriggio ho un appuntamento che non posso spostare, quindi ecco il capitolo.



Baciii🫶🏼🫶🏼













Blake

Cerco di restare calmo e di non spaccare ogni cosa che si trova in questa fottutissima stanza.

Resto in silenzio e fisso il cursore puntato su James.

Ci ha traditi.

Questa cazzo di frase mi sta torturando il cervello da almeno 20 minuti.

«E ora?» chiede Rog fin troppo calmo, ma la sua posizione lo tradisce.
Ha i pugni chiusi e il respiro così pesante che sta calpestando i miei pensieri.

«Siamo riusciti a rintracciare il suo telefono e abbiamo scoperto, grazie alle telecamere all'esterno, che fuori dalla Casa Bianca non si trovava la nostra Light, ma qualcuno che Blake
conosce fin troppo bene.» mormora Hall spostando lo sguardo su di me.

«Chi?» domando, con una voce irriconoscibile pure a me stesso, alzando le spalle incrociando le braccia e appoggiando le spalle allo schiantare.

«Loren.» bisbglia Logan in un sussurro e io scoppio a ridere.

«Blake.» mi richiama Hall ma in mi piego letteralmente in due dalle risate.

«Aspetta.» biascico tra le risate.
Troppo divertente questa battuta.

Finisco di ridere e mi asciugo le lacrime.
«Aspetta voi...» mi rimetto su e mi ritrovo senza fiato. «Voi pensate che quella troia di Loren ci abbia mandato qui?» domando perplesso.

«Non pensiamo, è sicuro.» rilancia Hall.

«Si certo e io sono Justin Biber.» sospiro e batto le mani nelle cosce per poi alzarmi. «Quando avrete qualcosa più importante da dirmi chiamatemi. Sapete dove trovarmi.» mi avvio verso la porta ma la sua voce mi blocca.

«Quindi non vuoi sapere come ci sei finito qui dentro?» domanda con voce fiera. «Non vuoi sapere che Light si trova a 100 metri di distanza dell'isola delle Maldive con James e Loren sulla barca con l'intenzione di ucciderla?» continua e il sangue mi ribolle nelle vene, ma devo fare l'indifferente.

È stata lei a mandarmi qui.
L'ho vista.
Era lì.

«Fai quello che cazzo ti pare.» alzo le spalle e apro la porta, ma la sua voce mi blocca di nuovo.

«So cosa stai pensando.» dice e sento la sedia stridere sul pavimento. «Hai la mia parola che nel giro di due ore siete fuori, ma devi sentirmi Blake.» tuona con voce ferma.

Mi giro lentamente e lo guardo.
«Siediti.» mi richiama Rog seduto.

Chiudo la porta alle mie spalle e sbuffo.
«Parla.» ringhio stringendo la mascella con forza fino a spaccarmi quasi i denti.

«Vorrei essere breve, ma non mi è possibile. Ci sono molte informazioni e servono per capire meglio la dinamica, quindi ascoltatemi bene.» inizia Hall sedendosi e unendo le mani a mo di preghiera.

«Dunque.» si schiarisce la gola e inizia. «Prima di iniziare la missione, dalle telecamere abbiamo visto che James si comportava in modo strano. Aveva sempre il telefono in mano e lo controllava costantemente.» sospira e si porta una mano in viso, strofinandosi le sopracciglia con il pollice.

Solo ora vedo che ha gli occhi stanchi e delle occhiaie più calcate, ma il suo modo di vestire è come al solito impeccabile.

Giacca, camicia, cravatta e pantalone in gesso.
Sempre impeccabile.

𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐌𝐢𝐝𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora