𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟓

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«Non mangi?» mi risveglia Ryan.

«Si, certo.» abbasso la testa verso il mio piatto e inizio a mangiare. Con la forchetta giro gli spaghetti e appena le mie papille gustative entrano a contatto con il condimento per poco non svengo.

«Non avete bruciato la cucina e la pasta è veramente buona. State bene?» ridacchio mandando giù il boccone veramente buono.

«Ehi un po' di rispetto.» mi 'sgrida' Quin finto arrabbiato.
Drama queen.

Iniziamo tutti a parlare, a ridere e tra un boccone e un altro, finisco tutta la pasta che ho nel mio piatto.

«Basta, sono piena.» Esme allunga le mani e sposta il suo piatto in avanti, mettendosele poi in pancia.

«Stai bene?» ridacchia Ryan vedendola accasciata sulla sedia con gli occhi chiusi.

«Alla grande.» si pulisce la bocca con la lingua e poi beve l'acqua.

«Esme dai.» prendo un tovagliolo e gli pulisco la bocca. «Esistono i tovaglioli, questi -lo alzo- pulire bocca.» borbotto arrabbiata.

Le ho insegnato l'educazione fin da piccola e vorrei che almeno quando ci sono persone a casa nostra so comporti educatamente.
Non che quando non ci siano non lo debba essere, ma almeno un po' di contegno.

«Questo. -indica il tovagliolo- Rottura. Perché dovrei usarlo quando ho la lingua?» si acciglia prendendo il tovagliolo e buttandolo sul tavolo.

«Così magari non vediamo la tua bocca piena di cibo?» chiede Ryan mentre la guarda, buttato sulla sedia.

«Non mi guardare allora.» alza le spalle e mi devo trattenere dal prenderla a schiaffi. «Quando dobbiamo andare?» si gira verso di me.

Mi giro a guardare l'orario. «Tra 50 minuti.» dico e manco il tempo che si alza.

«Sono in cameretta.» urla per poi scomparire.

«Mamma mia come devo fare.» scuoto la testa e chiudo gli occhi, appoggiando le braccia sul tavolo e prendendomi la testa tra le mani.

«Guarda il lato positivo, tra 13 anni sarà maggiorenne.» ridacchia Aedus giocando con il bordo del bicchiere con il dito.

«Appunto. Da un lato non voglio che diventi grande, ma dall'altro...» mormoro abbassando la testa, non completando la frase.

«Ma dall'altro le vuoi bene e non vuoi che cresca. È normale.» dice Quin spostandosi, prendendo il posto di Esme vicino a me.

«Già.» sussurro.

«Meglio che cresca non voglio sentire a casa mia quella culona finta.» ribatte Ryan alzandosi per prendere il tabacco.

«Non ti fai un po' schifo?» dico guardandolo con una faccia schifata.

«Mi hai visto?» si indica tutto il suo corpo. «Sono bellissimo.» si complimenta da solo e si siede, lanciando sul tavolo cartine, filtrini e tabacco.

«Si...così bello da rompere gli specchi.» ridacchia Aedus. «Light hai mai pensato di mettere gli specchi quelli di plastica tutti sgorbi che ci sono nei trucchi di Esme?» ride più forte girandosi verso di me.

Tutti scoppiamo a ridere tranne Ryan, che non ha capito la battuta. «Perché scusa?» chiede leccando la cartina.

«Così magari non si rompono.» spiego io continuando a ridere.

«Fanculo, vi odio.» si alza per andare ad accendere la sigaretta nel cucinino e poi si risiede.

«Certo.» lo rimbecca Quin.

𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐌𝐢𝐝𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora