𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒𝟒

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Dopo 9 ore arrivo a casa, distrutta e stremata.

Aedus parcheggia la macchina in garage e scendiamo. Io come una scappata di casa, con tutto il trucco sbavato e senza scarpe, visto che i miei poveri piedi non ne potevano più.

«Ho bisogno di una doccia.» mormoro entrando a casa, lanciando da qualche parte i trampolini.

«Light!» urla una voce squillante che riconoscerei ovunque. Infatti, poco dopo vedo una piccoletta bimba bionda venire verso di me e la prendo al volo.

«Ciao piccolina.» la stringo tra le mie braccia e il suo odore di camomilla non lo batterà mai nessuno.

«Tu!» urla Ryan entrando a cucina, mentre Aedus chiude la porta alle mie spalle. «La prossima volta che te ne andrai da una tua amica a dormire non ti finirà bene.» mi punta un dito contro.

Ridacchio e mi avvicino verso di lui.
«Mi sei mancato pure tu.» dico continuando a ridere.

Si sposta e metto a terra Esme.
«Mi faccio una doccia e arrivo, te lo giuro.» le do un bacio e scompaio in camera.

Mi prendo dei vestiti pesanti e vado in bagno. Mi faccio una doccia al volo e mi lavo i capelli, levando quell'ammasso di gel che ho in testa da non so quante ore.

Mi metto il pigiama e mi asciugo i capelli.
Quando sono pulita e sistemata, torno in cucina.

«Stellina.» mi ritrovo nelle braccia di Quin e mi ci vuole qualche secondo, anche di troppo, per capire dove io sia in questo momento.

«Quin.» urlo facendo un saltello. Lo riempio di baci e lo stringo forte a me.
«Mi sei mancato.» sussurro.

Sembra che non lo veda da un sacco di tempo.
E forse è anche così.

«Pure tu stellina.» mormora per lasciarmi un bacio nel collo.

Ci sediamo nel divano e mi metto nelle sue gambe.
«Come stai?» chiedo guardandolo.

«Diciamo.» mi guarda serio e metto su una faccia pensierosa.
Che vuol dire "diciamo"?

«Ho scopato con delle ragazze l'altro giorno in discoteca e spero di non aver preso qualche malattia infettiva.» spiega ridacchiando. Lo guardo male e con entrambe le mani lo spingo, buttandolo ancora di più sul divano.

«Tu sei scemo.» dico con un broncio.
Continua a ridere e la sua presa sui miei fianchi rafforza. «Tu, come stai?» chiede quando si riprende e non so come debba rispondere.

Bene?
Male?
Non lo so?

«Non vedrò i ragazzi per un po', però bene.» alzo le spalle e sento un magone nel petto.

«Come mai?» mi mette una ciocca dietro l'orecchio.

«Sono a Seattle.» mormoro abbassando il capo.

«Torneranno, no?» domanda.

«Lo spero.» sussurro e sbadiglio.
«Scusami.» ridacchio.

«Vuoi dormire? Sei stanca?» chiede spostando una mano nella mia coscia.

«No no, non ti preoccupare.» se dormo immagino di essere nelle braccia di Blake.

«A tavola.» urla Ryan in quel momento.

«Ma che ore sono?» domando non avendo più la cognizione del tempo.

«L'una e venti.» mi prende in braccia e ci sediamo.

«Io vicino a Light e a Quin.» urla Esme mettendosi in mezzo.

Scendo dalle braccia di Quin e mi mette a terra.
«Vieni qui.» la prendo e la riempio di baci nel suo viso liscio.

𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐌𝐢𝐝𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora