𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟓𝟎

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Per tutto il viaggio sono stata in silenzio e pensavo a quel ragazzo.

Era lui? Era davvero lui?
Beh, potrebbe anche non esserlo, ma solo che...

«Che hai?» Mike mi risveglia e mi mette una mano nella coscia per stringerla leggermente.

«Sono solo stanca.» sussurro e apro gli occhi. Vedo che siamo quasi arrivati.

Metto la mano nella sua e unisco le dita.
Mi piace davvero stare con lui, ma manca qualcosa.

Vorrebbe farmi conoscere la sua famiglia ma, cagasotto che sono, mi tiro sempre indietro. Vive a Vancouver, e dista solo un'ora da Seattle, ma ho paura.

Non so di che cosa, ma ho paura.

Ha due gemelle più piccole che hanno 7 anni e sono meravigliose. Non hanno preso nulla di Mike. Loro sono bionde con gli occhi verdi.

Sua madre gli manda sempre foto e me le mostra ogni volta, ma non mi sento ancora pronta.
Suo padre ha una ditta di macchine, mentre sua madre è un avvocato.

Arriviamo a casa mia e parcheggia. Spegne la macchina e si gira verso di me.
«So che hai qualcosa, dimmi.» ha una pazienza assurda, al contrario mio.

Stiamo insieme da inizio febbraio. Cioè non abbiamo mai detto siamo fidanzati, ma lo sembriamo e non mi fa mancare nulla.

«Sto bene sul serio.» Cerco solo di non pensare a lui. gli do un bacio, ma la situazione prende una piega diversa. Da un bacio mi ritrovo a cavalcioni su di lui, mentre le sue mani sono nel mio fondoschiena. La sua lingua vogliosa cerca la mia e non gliela privo di certo.

🤭🌶️

«Ti scopo ora se non scendi.» si stacca dalla mia bocca e mi lascia dei baci umidi nel collo.

«Cosa aspetti allora?» sogghigno e chiudo gli occhi.

Un ringhio esce dalla sua gola e mi accendo.
Ha i finestrini oscurati, così con una mano scendo nel suo addome e poi nel nostro punto d'unione.

«Light...» ansima e ritorna nella mia bocca.
«Voglio scoparti a letto.» sussurra nell'orecchio mio orecchio.

«Riesci a scendere così?» apro gli occhi e gli metto la mano nell'asta dura e la muovo leggermente.

«Ok.» mi stacca dalle mie labbra e mi leva la sua felpa e rimango solo col top sportivo.
Anzi, direi strappare.

Con una mano abbassa il top, mentre con l'altra mi palpa il culo. Gli levo la maglietta e appena vedo i suoi addominali mi sciolgo.

La sua bocca famelica cerca il mio seno e gli metto le mani nelle ciocche more, per spingerlo verso di me.

Smaniosa gli abbasso i pantaloni e i boxer. Dalla portiera prende il profilattico e se lo mette in bocca, per poi romperlo.

Mi abbasso i pantaloncini sportivi e sposta le mie mutandine, per poi entrare in un colpo solo.

Un gemito esce dalla mia bocca e chiudo gli occhi quando mi sento piena e bene.
«O dio.» ansimo quando si muove dentro di me.

Sono talmente eccitata che mi sento già vicina al culmine.

Spinge la mia bocca contro la sua e sposta le mani nei miei fianchi, prendendo il controllo.

«M-mike.» ansimo e con una mano scende verso il clitoride.

«Cosa volevi fare il bagno?» mi prende per il culo.

«Scoparti.» faccio il suo stesso gioco, ma non con quale forza io abbia detto una cosa del genere visto che non mi sento aria nei polmoni.

«Guarda come scopi il mio cazzo.» ringhia e mi tuffo nelle sue labbra, in cerca della sua lingua che non mi priva.

𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐌𝐢𝐝𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora