𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑𝟔

447 13 5
                                    



Lo guardo fissandolo e vedo che sposta ripetutamente lo sguardo su tutti e quattro per poi fare un passo in avanti.

«Che bello, tutta la famiglia al completo.» allarga le braccia ed entra in stanza, facendola diventare peggio di un freezer.
Sento subito freddo.

«Cosa vuoi?» sputa Ryan restando in mobile. Sposto lo sguardo su di lui e vedo che è agitato.

«Ehi un po' di rispetto per tuo padre.» gli lancia un'occhiata ma i suoi occhi si spostano nuovamente su di me e restano fissi su Esme.

La stringo maggiormente, in senso di protezione, e spero che non si svegli proprio ora.

Deglutisco in difficoltà.
«Com'è andato il ballo?» domando cercando di cambiare discorso e spero che levi gli occhi da Esme al più presto.

«Oh è stato annullato tesoro. Non potevo farlo senza di te.» sposta lo sguardo e riesco a stare più tranquilla.

«Senza di me?» ribatto acida. «Non sarei venuta nemmeno se avresti fatto la qualsiasi cosa.» faccio una risata ironica.

«Si.» prende posto su una sedia davanti a me e mi guarda. «Anche se so che non saresti venuta, ti avrei convinta. Ho già dato un conto in banca.»

«Eh?» chiede Aedus.
«Non vogliamo i tuoi soldi.» sbraita Ryan.

«Vedetelo come un regalo per Esme.» accavalla le gambe e la cosa che mi fa uscire fuori di testa, è che continua pure.

«Lo rifiutiamo, grazie.» entro nella discussione, alzando una mano per fermarlo.

«Rimarranno lì, non vi preoccupate.» scuote la mano in aria. «Passando alle cose importanti, verrai a stare da me Light.» dice e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.

«Cosa?» urlano Ryan e Aedus contemporaneamente.

«E perché mai scusa? Non ci sei mai, ci hai abbandonato a soli 9 anni e non ti sei mai preso cura di noi. Come pretendi una cosa del genere?» chiedo e sto cercando di rimanere lucida.

Il fatto che la sua non sia nemmeno una domanda mi fa uscire fuori di testa.
«Ti ricordi cosa ti ho detto al compleanno della mia piccola bimba? Voglio ricominciare. Stai male e non posso lasciarti sola.» mormora serio.

«Aspetta.» lo blocca Aedus. «Sei venuto al compleanno di Esme?» sposta lo sguardo verso di me accigliato, ma abbasso subito la testa.

«Giusto una scappatella. Gli ho dato il regalo e gli ho chiesto del ballo. Tutto qui.» spiega nostro padre.

«Vattene Micheal.» sputo arrabbiata alzando la testa. «Non verrò a casa da te, non voglio ricominciare con te e non voglio i tuoi soldi. Non voglio niente. Niente.» scandisco.

«I soldi vi servono.» continua.

«Non useremo i tuoi. Stanne più che tranquillo.» ribatte Ryan sedendosi. Vedo che è arrabbiato e nervoso.
Come anche noi.

«Non si può più parlare con voi.» si alza triste. «Sappiate che sono sempre stato al vostro fianco e non-»

«Non ci sei mai stato. Non venirci a dire cazzate del genere. Ora vattene.» mormora Aedus serio come poche volte nella sua vita.

Lancia una lunga occhiata ad Esme e poi a tutti noi.
«Sappiate che io non vi darò più una mano.» dice puntandoci un dito contro.

«Ci siamo sempre riusciti da soli. Non devi preoccuparti.» lo tranquillizzo.

Mi guarda offeso e poi esce.

Non ha mai voluto stare con noi. Ci ha sempre lasciati soli, abbiamo sempre dovuto fare tutto noi con le nostre forze. Non ha senso che ora ci dica una cosa del genere.

𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐌𝐢𝐝𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora