𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟔𝟔

342 7 8
                                    



«Dammi il tuo telefono.» mi chiede il telefono e allungo la mano verso di lui dandogli ciò che mi ha chiesto.

Lo sblocca in un secondo, mentre io lo guardo sbalordita visto che non credevo sapesse la mia password, e digita velocemente qualcosa.

«Potresti spiegare che cosa sta facendo?» chiedo a quel punto non capendo che sta facendo.

«È un mini dispositivo hacker che usa Logan quando dobbiamo entrare nel telefono dei vecchi alle feste per rubargli soldi e scoprire qualcosa sui loro conti.»

Ok, e quindi?

«E allora?» domando scuotendo la testa accigliandomi.

«Vuol dire che nessuna testa di cazzo di Nick ti ha scritto.» borbotta serio.

«Mike.» lo correggo.

«È uguale, è sempre una testa di cazzo.» continua alzando gli occhi al cielo.

«Potresti sederti un secondo e ascoltarmi?» domando a quel punto spostandomi un po'.

Mi guarda titubante ma poi accetta.
«Che vuoi?» chiede controllando qualcosa sul cellulare. «Perché non hai soldi in banca?» mi chiede mostrandomi il telefono.

«James.» sbuffo e lo guardo male. «Mi vuoi derubare?» ridacchio a quel punto e gli faccio spuntare addirittura un sorriso.

«Era per sapere che gli aveva presi questa.» apre il palmo della mano e mi mostra il pezzo rettangolare giallo fluo tutto rotto.

«Mi ha rubato tutti i soldi in cambio di Aedus.» mormoro seria. Il mio corpo si riempi di brividi al ricordo di quella sera, sopra la barca.

«E tu che hai fatto?» chiede a quel punto.

«Sono entrata nella barca e ho provato a prendere mio fratello senza scambio di soldi.» dico seria alzando le spalle come se nulla fosse.

«Ma tanto aveva già i soldi, quindi che ti costava rischiare la vita?» chiede preoccupato dosandomi intensamente.

«Ora ti preoccupi per me?» lo spintono ma subito mi blocca, cambiando subito espressione.

«Poi fatti due domande del perché non mi fido.» borbotta scorbutico così lo spingo facendolo distendere e salgo sopra a cavalcioni.

«Chiedimi la qualunque.» dico seria mettendo le mani sotto il seno.

«Così però non mi concentro.» sbuffa e si passa una mano nei capelli, mentre una mano si intrufola sotto la tovaglia bianca che ho ancora come accappatoio.

«E invece lo farai.» gli prendo la mano e la esco dal telo.

«Sei nuda sopra il mio cazzo, che cosa dovrei fare?» chiede sul punto di esplodere.

«Uno; non sono nuda, due; abbiamo scopato nemmeno un'ora fa e tre; voglio che ti fidi di me.» elenco tutte le cose alzando le dita rispettivamente per ogni cosa detta.

«Stai provocando la persona sbagliata tesoro.» mi avvisa ma io me ne frego.

«Mi piace bruciarmi, dovresti saperlo.» mi abbasso leggermente e gli lascio un bacio sul collo mentre le sue mani prendono posto sul mio fondoschiena.

«Forza, muoviti.» gli levo le mani e metto nel suo grembo.

«Come faro a sapere che tutte le cose che dirai sono vere?» domanda e il mio cuore vibra nella cassa toracica.

«Te lo sei ricordato.» bisbiglio al ricordo di quando sono scappata dal compleanno di Esme e lui era con me.

Abbiamo giocato ad un gioco stupido inventato sul momento, dove io facevo le domande e lui rispondeva e toccava capire a me se stava dicendo la verità o meno.

𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐌𝐢𝐝𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora