"I've tried to go on like I never knew you,
I'm awake but my world is half asleep,
I pray for this heart to be unbroken,
But without you all I'm going to be is incomplete"Il giorno dopo, quando Luke si alza dal letto anche se per tutta la notte non è riuscito a chiudere occhio, la prima cosa che fa è spostare le tende, in modo da nascondere i raggi di sole che attraversano la finestra, perché ha l'inverno dentro e lo vuole anche fuori. Anche se in genere non è la stagione che preferisce.
Luke ama la primavera, perché Nora è nata a marzo e a marzo nascono i fiori.
Adora l'estate, perché Nora sa di estate, di crema abbronzante e di sabbia, e Luke scommetterebbe che, se mai riuscisse ad assaggiare quelle labbra, saprebbero di oceano.
L'inverno lo ama a tratti e lo odia anche, a volte. Lo ama perché i temporali gli ricordano le notti passate in casa Gibbs, con Nora tremante stretta contro al petto. Lo odia perché la grandine gli ricorda di tutte le volte che invece, non hanno potuto passare del tempo insieme.
E l'autunno, se potesse, lo cancellerebbe dalle stagioni. Lo cancellerebbe da tutti i calendari e rimuoverebbe tutti i ricordi che ha da anni, di ogni autunno.
L'autunno è insensato, in autunno i fiori muoiono e le foglie cadono, tutto si secca. Si secca come la gola di Luke, quando quel giorno nuvoloso di fine novembre Nora gli aveva confessato di aver accettato un appuntamento con Ashton. Luke non riusciva a capacitarsene. Due dei suoi migliori amici... La ragazza che amava... No, non voleva proprio. Aveva cercato in tutti i modi di dissuaderla, ma lei non aveva ceduto. E fino ad una settimana dopo -fino a quel sabato maledetto- si era ritrovato addirittura a pregare ogni sera, dopo anni che non lo faceva, che non sarebbe successo niente, a pregare per il suo cuore, a pregare che non si sarebbe rotto.
E quando pensava che non potesse esserci di peggio di Nora che usciva con Ashton, la notizia: Ashton che baciava Nora.
Ricorda ancora il sorriso felice di lei che gli aveva spezzato il respiro.
Ricorda ancora il sorriso finto di lui e quanta forza gli ci era voluta per farlo, per non scoppiare davanti a lei, come un bambino.
Ricorda ancora le sue parole, ricorda ancora tutto.
Nora stava correndo verso Luke nel corridoio affollato della loro scuola, e lui si era fermato per guardarla farsi sempre più vicina. Era incantato dai morbidi capelli che le ricadevano sulle spalle e dalle sue guancie più rosse del solito. E quando si era fermata davanti a Luke, lo aveva riempito del suo profumo dolce, facendo automaticamente accellerare i battiti del ragazzo.
"Devo dirti una cosa!" Aveva annunciato lei, e lui aveva già capito che doveva prepararsi a raccogliere i pezzi del suo cuore, che si sarebbero sparpagliati per tutto il corridoio di lì a poco. Aveva passato tutta la serata precedente a domandarsi cosa stessero facendo i due al loro appuntamento, di cosa stessero parlando, se lui la stesse lasciando chiacchierare o se fossero rimasti in sospeso tra silenzi imbarazzanti. Perché Nora amava parlare e odiava essere interrotta, ma se trovava una persona noiosa, si chiudeva in un silenzio tombale. E quando finalmente Luke era riuscito ad addormentarsi, li aveva addirittura sognati: le loro mani intrecciate e i visi troppo vicini, si scambiavano parole d'amore e lui, di fianco ai due ragazzi, poteva vedere il suo sogno sfumare tra le loro labbra unite.
"Cosa?" Aveva chiesto. Nora aveva allargato il suo sorriso, che agli occhi di Luke risultava così dolceamaro, e aveva sospirato, prima di parlare.
"Mi ha baciata!" I suoi occhi avevano brillato e Luke aveva stretto i denti così forte che aveva avuto il timore di potersi rompere la mascella da un momento all altro.
A quel punto avrebbe voluto dirle tutta la verità, magari prenderle il viso tra le mani e confessarle il suo amore, liberarsi, finalmente. Ma era troppo abituato e troppo scosso per fare qualsiasi cosa di diverso, qualcosa che non fosse fingere. Così si era piazzato un mezzo sorriso in faccia, tanto doloroso quanto finto, e aveva mugugnato un "sono felice per te". E lei nemmeno se ne era accorta di quella nota stonante alla fine della frase. Nemmeno se ne era accorta che in realtà, tutto ciò che lui voleva fare, era piangere.
"Lo so!" aveva detto lei, stringendolo in un abbraccio. "Grazie, grazie, grazie!" Si era staccata e lo aveva preso a braccetto, spronandolo a camminare.
"Per cosa?" Luke si era lasciato guidare da Nora nel corridoio ancora affollato, trascinandosi dietro il dolore, che gli pesava sulla schiena come sacchi di cemento, e ai piedi come catene.
"Per tutto." Aveva sollevato le spalle lei, felice. E lui aveva abbassato la testa, abbattuto.
Luke si siede sul letto e con lo sguardo perso nel vuoto, realizza che d'ora in poi dovrà fare finta che Nora non abbia mai fatto parte della sua vita, che non gli abbia mai fatto provare tutte le sfaccettature dell'amore e cancellare tutte le ferite che gli ha provocato, nascondere tutte le cicatrici. Si rende conto anche che il suo mondo, senza lei, è incompleto.
E che Incompleto , è tutto ciò che lui sarà d'ora in poi.
--
Traduzione: "Ho provato ad andare avanti come se non ti avessi mai conosciuta. Sono sveglio, ma il mio mondo è mezzo addormentato. Prego per questo cuore che non si spezzi, ma senza te tutto quello che sarò, è incompleto."
Spero vi sia piaciuto questo capitolo :) fatemi sapere cosa ne pensate <3
Ps: cercherò di aggiornare al più presto! Baci :*
STAI LEGGENDO
Woven ~ Luke Hemmings (in sospeso)
FanfictionLuke e Nora si conoscono da sempre, sono cresciuti insieme imparando a difendersi e a volersi bene. Per Nora, quella di Luke è l'amicizia più importante. Per Luke, quella di Nora non è una semplice amicizia: è innamorato di lei e deve convivere co...