Woven ~ Luke Hemmings (in sospeso)

10 ~ My world in your hands

"When I needed you the most, you looked the other way.
I know you want me to believe that I'm still the one."

Nora è appoggiata con la schiena contro lo stipite della porta, e osserva Ashton tornare su i suoi passi.

Lo guarda ripercorrere il vialetto col passo sicuro di chi sente di avere il mondo in mano.

E ce l'ha: ha il mondo intero e fragile di Nora tra le sue dita ruvide.

Se lo ritrova davanti, e quella sua aria soddisfatta e la sua faccia sorridente danno a Nora uno strano senso di fastidio, che sparisce appena lui allarga le braccia, e lei non può fare a meno di scivolare abbandonata nel suo abbraccio forte.

Ma forte non significa sicuro, no.

Forza e sicurezza non hanno nulla in comune.

-Mi sei mancata.- Mormora Ashton, allontanandosi da Nora. Lei non risponde.

Non risponde perché non lo capisce. Non capisce perché tutto quello che ha ricevuto da lui è stato solo silenzio, allora.

Solo uno stupido, assordante silenzio.

Ricaccia indietro le sue insicurezze e le nasconde in un angolino della sua mente. Osserva gli occhi verdi di lui, che la scrutano silenziosi, mentre cerca di indovinare la sua prossima mossa.

La prende per mano.

"Andiamo dentro." Dice. Nora annuisce e lo segue fino al divano rosso, dove la trascina giu con lui e si siedono uno affianco all'altra.

Gamba contro gamba, braccio contro braccio, eppure sembrano ancora così lontani.

Lui passa un braccio dietro alle spalle di lei, che però si accorge -spaventata e sorpresa- di sentirsi a disagio. Non sa perchè, ma la fa sentire male questa sensazione, si sente in colpa.

Ashton comincia a parlarle della nuova canzone che ha scritto, ma Nora di punto in bianco rivede gli occhi spenti di Luke, poco prima, e si chiede cosa abbia potuto turbare a quel modo il suo migliore amico.

"Di cosa parlavate tu e Luke, poco fa?" Ashton si irrigidisce, e Nora non sa se è perché lo ha interrotto o perché ha nominato Luke. Stringe i denti e risponde subito, quasi non le fa finire la frase.

"Perché ti importa tanto?"

Ed è quel suo porsi sempre sulla difensiva, che rende Nora sospettosa.

È quel suo tono quasi aggressivo, che fa in modo che tutte le domande che lei ha cercato con tutte le forze di far affondare, rimangano a galla.

Proprio lì, in superficie.

"Perché te la prendi? Sono solo curiosa!" Ribatte Nora. Lui sposta il braccio da sopra le spalle di lei e si appoggia con i gomiti sulle ginocchia, sospirando.

"Non si tratta di curiosità, Nora. Tu ti preoccupi troppo per quel ragazzo!" Esordisce lui.

E Nora sta per negare, per dirgli che le sue sono solo paranoie. Ma non lo fa. Non lo fa perché è vero: si preoccupa troppo per Luke, per Ashton, per sua sorella, per i suoi genitori, per i suoi amici, per tutti.

Si preoccupa troppo e basta.

"E' questo che mi frega, Ashton. A me importa. M'importa delle persone a cui voglio bene." Nora cerca gli occhi di lui, senza trovarli. Per qualche motivo evita il suo sguardo, forse incapace di sostenerlo. Sbuffa, prima di parlare.

"Sai, penso che tu e Luke passiate troppo tempo insieme." Il gelo si fa strada nelle vene di Nora e quando parla, la sua voce è talmente fredda che lei stessa non la riconosce.

"Che vorresti dire, Ashton?" Lui alza un sopracciglio e piega un angolo della sua bocca in un mezzo sorriso sarcastico.  

"Non mi è piaciuto trovarlo qui, questa mattina. Non mi è piaciuto il fatto che abbiate dormito insieme e non mi piace il fatto che lo frequenti. Non voglio." Nora apre la bocca per ribattere, per negoziare, magari. Per dire qualunque cosa, pur di tenersi ancora il suo migliore amico. Ma Ashton la blocca prima che possa dire niente. "Sono serio, Nora. Non devi vederlo più. Perlomeno non quando sei sola."

Stringe le dita, sbriciolando sui suoi palmi il mondo fragile di Nora.

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Traduzione: "Quando avevo più bisogno di te, hai guardato da un'altra parte. So che vuoi farmi credere che sono ancora l'unico."

Am I still the one - Daniel Powter.

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