6 ~ Two days

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"But if you close your eyes, does it almost feel like nothing changed at all?

And if you close your eyes, does it almost feel like you've been here before?"

Allie si scosta i capelli rossi da davanti al viso, prima di circondare con le sue braccia esili la vita di Nora.

"Sei la sorella maggiore migliore del mondo!" Esclama con quella sua vocina squillante. Nora ricambia la stretta di Allie e sorride. Le ha appena promesso che la porterà al Puddletown Pirates, un parco giochi per bambini a Botany Bay. È parecchio distante da casa loro, e normalmente non avrebbe mai acconsentito ad accompagnarla, ma è il suo sesto compleanno e i loro genitori gliel'avevano promesso, però come al solito il lavoro è stato messo al primo posto, e Nora -almeno lei- non vuole deludere Allie.

"Adesso vai a prepararti!" Nora la scosta delicatamente da sè.

"Sono già pronta. Andiamo, dai!" Allie tira giù l'orlo della maglietta della sorella, che scoppia a ridere incrociando le braccia al petto e indicando con un cenno del capo i suoi piedini nudi.

"Non ti servono le scarpe?" La piccola si zittisce e corre al piano superiore, ad indossarne un paio.

Il telefono di Nora le squilla in tasca, lo tora fuori, convinta che siano i suoi genitori.

Ma è Ashton.

Le mani cominciano a tremarle e fa quasi cadere il telefono per terra, mentra lo porta all'orecchio.

"Quindi ogni tanto ricordi di avere una ragazza!" E' la prima cosa che Nora dice, appena risponde alla chiamata. Si sente una stupida, ma le fa bene rinfacciargli il suo silenzio.

"Dai piccola, lo sai che sono sempre impegnato." Dice Ashton, e lei ingoia le sue bugie come se fossero antibiotico: fa schifo, ma ne ha bisogno. "Ho chiamato per fare gli auguri ad Allie!"

"Hai chiamato solo per questo?" Dice Nora, con un filo di voce.

"Sì. Cioè no... È oggi il suo compleanno, giusto?" Chiede distratto, poi scoppia a ridere, accompagnato da un'altra risata, più squillante, femminile. "Scusa un attimo" le dice tra le risate, poi Nora sente un rumore di passi e il cigolio di una porta che si chiude. "Dicevamo?"

"Con chi sei?"

"Amici. Allora, me la passi Allie, si o no? Ho poco tempo." Nora prende un respiro profondo e poi chiama sua sorella a voce alta, cacciando indietro le paure che le bussano in testa, decidendo di credergli.

Amici.

Era con amici.

Solo amici.

Quando Nora scende dalla macchina, l'odore pungente dell'oceano pacifico le investe i sensi. Chiude gli occhi, lasciando che il vento fresco le accarezzi i capelli scuri, facendoli danzare nell'aria che sa di salsedine.

Ripensa all'ultima volta che è stata in questo posto, quando lei ed Ashton stavano insieme da poco e Luke cercava ancora il modo per imbucarsi ai loro appuntamenti.

Era un freddo pomeriggio di novembre, e tutti e tre camminavano sulla sabbia ancora bagnata per la pioggia caduta quella mattina. Ashton e Nora si tenevano la mano, e Luke camminava silenzioso accanto a lei, con le mani in tasca e il cappuccio sulla testa, nero come il suo umore. Guardava dritto davanti a sè, e raramente si voltava a guardarli, stando attento a non farlo in quei momenti in cui si rubavano teneri baci.

"Che stai facendo?" Aveva chiesto Nora a Luke, quando si era accorta che si stava spogliando.

"Vado in acqua." Lo aveva detto con naturalezza, come se fossero ad agosto e non in pieno autunno. Aveva gettato il giubbotto sulla sabbia e le aveva regalato un sorriso. Uno di quelli che da un po' di tempo non faceva quasi più. "Venite?"

"Cosa? Sei impazzito, per caso? Ti verrà qualcosa!" Aveva detto Ashton, senza rendersi conto che Nora aveva già iniziato a togliere le scarpe.

Luke si, lui se ne era accorto.

Era rimasta in cannottiera e slip, lui indossava solo i boxer. E si vergognò un pò di come l'aveva guardata Ash, infondo era la prima volta che la vedeva così scoperta. Si vergognò soprattutto del fatto che lui non capì perché lei lo voleva fare, ma ancora di più perché neanche lei stessa sapeva spiegarglielo.

Quindi l'unica cosa che riuscì a fare, fu afferrare la mano che Luke le stava porgendo.

Appena aveva toccato con i piedi l'acqua gelata del pacifico, fare il bagno non le era sembrata più una buona idea. Si era fermata e aveva guardato Luke, che sapeva già a cosa stava pensando.

Lo sapeva sempre.

"Ehi, non ci pensare nemmeno!" Le aveva detto con aria seria, anche se voleva ridere di lei, ma sapeva benissimo che se l'avesse fatto, lei sarebbe corsa subito da lui.

"Non ce la posso fare, Luke!" Aveva piagnucolato, facendo ammorbidire l'espressione del ragazzo.

"Certo che puoi, Nora." Aveva risposto lui. Lei scosse la testa più volte.

"Ho paura." Aveva ammesso Nora.

"Di cosa?" Luke si era avvicinato a lei.

"Del freddo e delle onde. Sono alte e se poi ci venisse davvero qualcosa?"

"Non devi avere paura, Nora. Non succederà mai niente di brutto quando sarai insieme a me, te lo giuro. Vieni qui." Quando Nora si era fatta più vicina, lui si era abbassato a cingerle le gambe e l'aveva sollevata sulle sue braccia, come fa lo sposo con la sua sposa quando varcano la porta di casa, il primo giorno di matrimonio. Lei teneva le braccia dietro al collo di lui, mentre piano avanzavano nell'acqua.

Luke aveva cominciato a contare.

"Tre."

Un altro passo.

"Due."

Un respiro profondo.

"Uno."

Il freddo e poi l'azzurro splendente dell'acqua.

Nora sente la manina di Allie aggrapparsi alle sue dita. Si volta a guardarla.

Sorride. Sorride come solo i bambini possono fare: con quella felicità che non conosce traccia di buio.

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Traduzione: "Ma se chiudi gli occhi, non sembra quasi che nulla sia cambiato? E se chiudi gli occhi, non sembra quasi che tu sia stato gia qui?"

Pompeii - Bastille

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Woven ~ Luke Hemmings (in sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora