sesta storia:Sons and daughters of RC,capitolo 1

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•Piccolo prologo•

Rebecca ha sempre detto che si sarebbe sposata con un nobile,invece no. Lei aveva sempre avuto un'attrazione verso Mike, primo genito di Marco Martines, ma non lo voleva ammettere né a se stessa né, soprattutto, agli altri. Ma un giorno Ricky, fratello di Rebecca, convisse quest'ultima a dichiarare il suo amore a Mike e che la cosa più importante non erano le aziende di famiglia e fare una buona figura nell'alta società, no, la cosa più importante è il cuore, all'amore non si può sfuggire...Cosí, una sera d'estate mentre Mike stava al suo locale ad accordare qualche chitarra ed ad esercitarsi per i concerti futuri, Rebecca entrò nel locale e senza dire nemmeno una parola, ma andando solo davanti a lui, Mike si chinò e la baciò. Da quel momento Mike e Rebecca si misero insieme e quando tutti e due si laurearono decisero di andare a vivere insieme in America dove lui dirigeva case discografiche molto importanti e talvolta faceva qualche concerto, lei inizialmente lavorava nell'ambito del marketing e dell'economia ma poi iniziò a lavorare nei grandi parlamenti come traduttrice. E dal loro amore, nacque la loro unica figlia (perché purtroppo Rebecca e Mike non riuscirono ad avere altri figli) Emily, una bambina fin da piccola appassionata alla musica che già a pochi anni suonava il pianoforte. Ogni estate da quando era nata Emily Mike, Rebecca e, appunto, Emily andavano a RC cosicché la piccola potesse conoscere i suoi nonni, zii e cugini. Col crescere degli anni Mike e Rebecca decisero di riandare a vivere a RC per far avere a Emily una stabilità e soprattutto un contatto con i parenti, così Mike e Rebecca presero una casetta a Suntown anche essendo lei una nobile e lui diciamo un ibrido, quindi metà di Suntown e metà di Moontown. Questa casetta era, si a Suntown, ma se andavi oltre al boschetto arrivavi a Moontown, diciamo che era al confine di queste due parti della città. Emily rimaneva stava spesso a casa della nonna Clara o nonno Marco siccome il padre doveva tornare spesso in America e la madre lavorava al Parlamento Europeo quindi a casa non c'era quasi mai. Emily, quindi, cresse a casa di Nonna Clara e Nonno Cesare, ma questa casa era già stracolma di gente, ci vivevano pure: zia Melanie e zio Claudio con i loro figli, ovvero i cugini di Emily, cioè Frida e Micheal, poi ci vivevano pure Zia Miriam e Zio Christian i miei due zii gemelli, loro non avevano figli né tantomeno
fidanzati/e. Dunque Emily passò la sua infanzia a casa di nonna Clara e lei sentiva tanto la solitudine e la mancanza di genitori ma non ci poteva fare proprio nulla... D'altro canto però Emily legò tanto con il figlio di Zio Willy e Zia Jenny: Lorenzo. Lorenzo viveva affianco casa di Nonna Clara e tutti e due avevano una passione in comune: la musica. Loro due amavano cantare e suonare insieme siccome Emily sapeva suonare tantissimi strumenti e aveva una voce angelica invece Lorenzo, sapeva cantare molto bene ma con gli strumenti se la cavava meno, però comunque era un bravissimo batterista e dj come il padre, ma mai come la cugina. Emily passò l'infanzia e l'adolescenza con suo cugino Lorenzo suonando e cantando insieme, loro due si vogliono e vorranno per sempre un bene dell'anima a vicenda. Ora Emily ha 17 anni e qui comincia la sua storia...

•fine piccolo prologo•

Emily
~13 gennaio 2022~
Giovedì

Si può amare la musica più di altra cosa al mondo? Credo di si e io ne sono la prova. La musica è libertà e non c'è cosa più bella. <<Emily, eii, terra chiama Emily, ci sei?>> Mi tolsi di fretta le cuffiette e lanciai uno sguardo truce alla mia amica dai capelli viola, Amethyst. <<Che vuoi Ame? Lo sai bene che non devi interrompermi mentre ascolto musica...>>. <<Si lo so, ma c'è il tuo insegnante di batteria che ti sta chiamando da quella finestra e ti sta dicendo di entrare, ti ricordo che hai lezione di batteria>>. Mentre parlava mi indicò la finestra dove si affacciava il mio professore di batteria leggermente infuriato e io a quel punto, senza neanche salutare Amethyst corsi a lezione e lei, invece, andò tranquillamente alla sua lezione di tromba. Entrai nell'aula, mi scusai con il professore di batteria e iniziai a suonarla. Suonavo la batteria da quando avevo 7 anni, come la maggior'parte degli strumenti che suono, e scatenarmi sopra la batteria con le bacchette mi faceva sentire libera, davvero libera. Anche se vivevo a Suntown , andavo a scuole di Moontown e infatti per arrivare qui al conservatorio ci metto circa mezz'ora di autobus. Però questi trenta minuti volano siccome c'è sempre la mia amica Amethyst che mi "intrattiene" sempre con la sua parlantina che faccio finta di ritenere fastidiosa ma sia io che lei sappiamo che in fondo, ma davvero in fondo, mi fa piacere. Finita la mia lezione di batteria mi incontrai fuori il conservatorio con Amethyst che subito mi venne incontro, come sempre, e mi disse <<Emi, mi accompagni a casa di mia cugina che devo chiederle un'informazione e prendere una cosa che ho lasciato da lei?>>. <<E perché dovrei?>> risposi acida, forse troppo acida. <<Perché sono sicura che adesso tu torni a casa di tua nonna e ti rinchiudi nella tua cameretta e non ti toglieresti quelle maledette cuffiette finché tua nonna non ti dice che è pronta la cena, sù andiamo>>. Eh bhe aveva ragione, avevo assolutamente intenzione di tornare a casa, mettere le cuffiette e sentire musica.Però, senza che potessi ribattere mi prese per mano e mi strattonò letteralmente fino alla fermata del bus. Così prendemmo il bus e arrivammo alla casa di questa sua cugina. Amethyst suonò alla porta e ci aprì una ragazza dai capelli color carota e due occhi azzurri un po' spenti a dire il vero, ma comunque bellissimi, doveva essere la cugina di Ame, subito quest'ultima salutò con un caloroso abbraccio la ragazza dai capelli arancioni. Amethyst mi presentò dicendo letteralmente questo a sua cugina <<Mhh Star, lei è Emily. Un'altra pazza di musica come me, un po' asociale talvolta con quelle sue maledette cuffiette ma è simpatica, la conosco da tipo una vita ma non so perché ancora non te ne abbia parlato maaa vabbe>>.Io le diedi una sgomitata e le dissi <<Ei, asociale pazza di musica a chi?>>. La tipa dai capelli color carola, che a quanto pare si chiamava Star, scoppiò a ridere e dopo aver finito le sue gran risate mi disse tendendo la sua mano verso di me <<Piacere Stella, ma tutti mi chiamano Star, comunque si, te sei la ragazza che circa 12 anni fa si è traferita qui. Ho sentito parlare di te che sei un'ottima musicista e una bravissima cantante, sai io conosco tuo cugino Lorenzo e lui ti venera, manco fosse il tuo fidanzato ahahah>>. Io feci un sorriso e poi iniziai a seguire Ame e Star su per le scale,penso per andare nella cameretta di Stella. Entrammo li e wow, era bellissima quella stanza. C'erano disegni di astri, lune e stelle ovunque, era un po' in fissa con l'universo a quanto pare. E mentre Ame e sua cugina parlavano entrò in camera un ragazzo,e bhe che ragazzo...
<<Leo quante volte ti ho detto di non girovagare per casa mezzo nudo!>> Apparve davanti alla porta della camera di Star, dietro al bel ragazzo, una donna con i capelli arancioni come quelli di Star, presumo era la madre. <<Ecco vedi Leo, poi abbiamo ospiti e che figure mi fai fare!>>. Questo "Leo" sbuffò e la signora mamma di Star entrò spostando sullo stipite della porta il figlio maschio e credo che dicendo quella frase si riferisse a me. Io, quando era entrato il ragazzo mezzo nudo( In effetti portava solo dei pantaloni lunghi sportivi) mi ero girata perché ehi, non potevo rimanere a guardare un'adone greco in mezzo a quella stanza. Cosí mi girai di nuovo verso il ragazzo e davanti a me trovai la signora mamma che si presentò a me dandomi la mano<<Piacere Glitter, la mamma di Stella e Leo, tu sei...sei percaso figlia di Mike Martines? C'è una somiglianza nel viso,in caso sia tu, si vede proprio che sei una Martines, si capisce dal taglio del viso...>> Ed ecco che rivenivano fuori gli scheletri nell'armadio di mio padre che si abbattevano su di me. Perché dovevo cosí assomigliare a mio padre? Sarebbe stato tutto più facile non assomigliarci e evitare questi momenti. E solo dopo aver scrutato con gli occhi, bene, la signora avevo capito chi era,era la ex storica di mio padre, il primo vero amore di mio padre, e che dopo la loro rottura, per circa 2 anni ha combattuto per il suo amore ma poi ha incontrato mia madre, sono fidanzati e poi, dopo un po' di anni, si sono sposati. E con gli occhi di tutti addosso, ed i miei che sentì inumidirsi, dovetti rispondere <<Si...>>. La signora Glitter abbassò lo sguardo e uscì dalla camera con la desolazione nel viso. Ame e Star continuarono, dopo quella scena, a fare le cose loro e invece il tipo mezzo nudo continuo a fissarmi. E solo in quel momento intrecciai gli occhi con lui. I suoi erano di un azzurro cosí limpido che mi ricordava il cielo di luglio. Invece i capelli erano scurissimi con dei riflessi blu altrettanto scuri. Ad un certo punto intervenne Star andando davanti al fratello e dicendogli mentre gli puntava un dito nel solco tra i pettorali e alzava la testa per guardarlo bene negli occhi. <<Fratello caro dimmi pure cosa vuoi, sennò giuro che ti lancio il lampadario a forma di saturno in testa perché uno,non puoi startene in casa mezzo nudo quando sai perfettamente che ci sono persone anche se una di queste e nostra cugina, due, è l'ottocentesima volta che ti dico di non irrompere in camera mia senza nemmeno bussare perché se tipo io e nostra cugina ci stavamo cambiando ed eravamo mezze nude, Te. Non. Puoi. Vedere. Capito?>> Ame stava trattenendo una risata, la sentivo, invece il tipo sorrise alla sorella e gli diede un bacio sulla testa per poi uscire ed andare non so dove. In quel momento che la porta si chiuse Amethyst scoppiò in una grassa risata e Star le diede una busta dicendo <<Io devo ancora capire da dove esce quell'essere umano che chiamo "fratello" bha, solo perché è bello e ha il fisico si crede Dio, però è anche dolce e carino, solo qualche volta però>>. <<Ha 17 anni adesso giusto?>>. Chiese Amethyst e Star annuì. Ame si girò verso me e mi disse <<andiamo, e facciamo veloce sennò perdiamo il bus>>. Io salutai Star e dopo mi resi conto c'è casa mia era vicinissima. Loro vivevano al confine di Moontown e quindi, oltre un boschetto, c'era casa mia. Cosí lo dissi a Ame e dopo averlo salutata ritornai a casa mia a piedi anche se i miei non c'erano. Avevo le chiavi e scrissi a nonna Clara che avrei mangiato e dormito a casa mia,avevo bisogno del mio spazio. Nonna mi disse che andava bene e di seguito, dopo essere entrata in casa ed aver tolto il giubbino oer attaccarlo all'attaccapanni, entrai in cucina e vidi cosa c'era in frigo. Un po' di verdure e un hamburger, cosí optai per Hamburger e verdure ovviamente. Non sono una maga in cucina, ma me la cavo. E così dopo aver cenato e aver visto qualche cosa in TV, decisi di uscire. Di solito andavo in una collinetta che stava dietro il boschetto affianco casa mia, mettevo le "maledette cuffiette", come diceva Ame, e mi portavo un Bloc notes dove disegnavo qualcosa. Essendo cresciuta con mia zia che è un'artista mi sono appassionata pure di disegno e spesso facevo a gara con Micheal, mio cugino, appassionato d'arte forse pure più della madre, che però vinceva sempre lui siccome sembra che per Micheal disegnare sia facile come respirare. Dunque arrivai alla collinetta e da lì si vedeva sia una parte di Suntown sia una parte di Moontown e trasmetteva una serenità assurda anche se con il freddo di gennaio mi stavo congelando. E mentre mi stavo snervando a disegnare un maledetto gatto che stava beatamente dormendo su una panchina, la matita mi scivolò dalle mani e andò all'indietro, dove c'era la discesa della collinetta che andava nel boschetto, e subito mi preparai psicologicamente al fatto che mi sarei dovuta alzare, scendere la collinetta, prendere la matita e poi risalire, ma tutto si infranse in un secondo quando, una mano mi apparve vicino agli occhi con la mia matita e quando alzai gli occhi notai chi era... Era l'adone greco, Leo. Tolsi una cuffietta e mentre prendevo la matita Leo si abbassò all'altezza del mio orecchio e mi disse<<Ohh, ma tu sei l'asociale pazza di musica>>. Non ci potevo credere, anche lui sapeva di quel nomignolo fastidioso che mi dava Amethyst!? Ottimo. <<Si, sono io e grazie della matita>>. Mi rimisi la cuffietta e continuai a disegnare quel gatto che però, ora aveva cambiato posizione e credo avesse tutte le intenzioni di andarsene via da lì. <<Al diavolo>> dissi tra me e me, e mentre mi alzavo e mi pulivo i pantaloni, notai che Leo non s'è n'era ancora andato via. <<Come mai da queste parti? Sto sempre qui ma non ti ho visto mai...>>. Gli dissi non guardandolo negli occhi perché oh, quell'azzurro era davvero stupendo e a casa sua mi stava praticamente risucchiando, probabilmente forse ci stavo pure per annegare per mezzo secondo che li avevo guardati. <<Io qui ci vengo sempre, però non ti avevo mai vista, credo che tu te ne stia dall'altra parte, sempre>>. Disse lui indicando l'altra parte della collinetta. Io feci un respiro profondo e nemmeno lo salutai, mentre me ne stavo tornando a casa con il Bloc notes e la matita nelle mani. Ma qualcosa mi fermò, uno nome che uscì dalle labbra di Leo <<Mike Martines è tuo padre eh?>>. Lo guardai infuriata, non volevo che tirasse fuori la situazione del passato di mio padre e sua madre cosí e di suo padre e mia madre, mi avvicinai a lui e gli dissi guardando la mia casa, quindi di lato, sempre per evitare i suoi occhi <<Senti, io non sono lui, quello che c'è stato tra i nostri genitori non mi interessa, è il passato e basta, resta passato>> e in quel momento lo fissai negli occhi per un secondo, probabilmente il secondo più lungo di tutta la mia vita, e invece lui se ne stava li immobile con lo sguardo gelido quasi. 'Ho già sofferto troppo per la situazione di mio padre, basta, perfavore' diceva la voce nella mia testa, eh si perché i bambini delle elementari, quando arrivai qui, sapevano cosa era successo a mio padre, cioè che assumeva stupefacenti, e cosí i bambini, istigati dalle mamme, non mi parlavano. Solo due bambine un po' strambe mi parlavano. Una era Vivienne e l'altra, la sua gemella, Amethyst. Cosí dopo quello scontro con Leo me ne tornai a casa a testa bassa e dovetti farmi una doccia per levarmi i pensieri di dosso. Dopo la doccia presi il libro che avevo comprato il giorno prima e che avevo già iniziato a leggere e quindi, mi misi a letto e lo lessi finché le palpebre non mi si chiusero da sole...

🌺Spazio autrice🌺

Ei ragazzi, sono tornata! Spero che questa storia vi piacci e vi devo dire delle cose importanti
1. La storia non è collegata a nessuna delle precendenti
2Come già detto la prossima non sarà su Emily ma ne avvierò un altra su un altro personaggio e questa casomai la riprenderò dopo la prossima o un po' più tardi
3Tutte le storie iniziano nello stesso momento e quindi vanno paripasso l'una con l'altra
4scusate per eventuali errori grammatici e/o ortografici.
5Non uscirà esattamente tra una settimana ma un giorno casuale della prossima
Detto questo vi saluto,e buon tutto!🌺

Scrittrice🌺

glitterecandy Piccole Storie&lt;3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora