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«So che cosa stai pensando, ma non va bene Jace, per niente ok?» «Invece si per gli affari» «Jace cazzo una serata basta e avanza non puoi chiedermi di farne due e tra l'altro in mezzo alla settimana, non vorrei dire ma io studio cazzo».

Mi faccio largo tra la folla con Jace al mio fianco con in mano delle scartoffie.

Raggiungiamo entrambi il tavolo, io incazzata e nervosa.

Mi siedo senza salutare nessuno, prendo gli occhiali nella borsa, li indosso e eamino le carte.

«Jace non posso fare un'altra serata, e lo sai» «Lo so ma non possiamo farla da soli, senza di te non c'è la facciamo» «Jace non riuscirai a convincermi, e poi quale sarebbe la tua intenzione aggiungere una serata e?» «Fare altri profitti, le serate che facciamo vanno bene» «Appunto può continuare così» «Dai gin gin...» «Niente dai... alzo la testa verso di lui e vedo che guarda dietro le mie spalle con aria stranita, lo guardo stranita, mi giro lentamente, e nel farlo vedo i volti di Cass e Tom che mi guardano preoccupati, e ora capisco il perchè...

È un miraggio, sto sognando, non sono veramente qui, non è possibile.

Dopo un anno, dopo tutto questo tempo ad aspettare... Jacob Hall è davanti ai miei occhi in bella forma che mi guarda.

Ho gli occhi appannati dalle lacrime, entrambi ci guardiamo i suoi occhi si appannano, sorride piano «Ciao ragazzina...»

1 Anno prima...

È da due settimane che non mi muovo dal letto, sono qui inchiodata sotto le coperte.

L'ultima doccia l'ho fatta una settimana fa, perchè Cass mi ha buttato di peso sotto l'acqua.

Sono inerme, le uniche cose che faccio è dormire, andare in bagno, mangiare e dormire, questa è la mia routine giornaliera da due settimane.

Quando vedevo nei film che la ragazza veniva lasciata e stava male, non ci credevo, ma ora che lo vivo sulla mia pelle ci credo.

Qualche volta Cass entra in camera cercando di tirarmi su di morale, ma ogni volta fallisce e esce dalla mia stanza con il broncio triste.

Guardo l'orologio sopra il comodino e vedo che sono le 9 della sera, ho dormito tutto il giorno.

Dormire per modo di dire, non faccio sogni tranquilli, ogni notte lo sogno, sogno lui che mi tende la mano e mi porta via... e ogni volta mi sveglio piangendo, mi manca, mi manca da morire...

Qualcuno bussa alla porta «Ginny c'è qualcuno per te» era la voce di Cass.

Mi giro dall'altro lato, dando le spalle alla porta e sento che si apre. «Ginevra...» mi alzo a sedere di scatto, davanti alla porta c'è il professor J che mi osserva con tristezza.

Inizio a piangere, subito si avvicina sedendosi sul letto e mi stringe tra le sue braccia.

Non ricordo l'ultima volta che ho abbracciato qualcuno.

«Ragazza mia mi dispiace tanto» mi fa staccare il viso da lui, e mi asciuga le lacrime «Stai soffrendo... ma questo dolore passerà, passerà e starai meglio, ma non è di certo come stai facendo ora che starai meglio» abbasso la testa, mi prende il mento con le dita per guardarmi negli occhi «Ginevra sei forte, se ne è andato non è morto, le vostre strade si sono divise, e non puoi farci niente puoi solo continuare a vivere al meglio la tua vita ragazza, e come stai facendo ora è sbagliato» «Mi manca... mi manca tanto» dico cercando di trattenere le lacrime «Lo so, so che ti manca, ma passerà, tutto passa, passerà anche questa, ma facendo così ti stai facendo del male e non solo a te ma a tutte le persone che ti amano».

Trust Me: ForeverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora