Mi giro e rigiro nel letto accanto a Jacob che dorme tranquillo, come fa a dormire tranquillo.
Domani c'è il proicesso e io sono in ansia per Roy, ha sedici anni e non merita di finire in prigione per l'omicidio della madre, è assurdo.
Dopo 30 minuti ci rinuncio a tentare di dormire, mi alzo dal letto facendo piano, cercando di non svegliare Jacob che dorme pacifico.
Mi metto dei pantaloncini e scendo le scale, con il principio di bere una camomilla, con la speranza che possa calmarmi.
All'ultimo scalino vedo Roy seduto sul divano che guarda il vuoto davanti a sé.
Appena mi nota diventa paonazzo e si alza in piedi «Non riesci a dormire?» chiedo io, lui scuote la testa con gli occhi umidi, mi si stringe il cuore vederlo così, in questa settimana mi sono affezionata molto a lui, è un ragazzino semplice, che come immagine a scuola era lo stronzo quando in realtà è un ragazzo tranquillo al quale piace leggere, ascoltare la musica e guaradre film in bianco e nero.
Mi avvicino a lui e gli accarezzo la guancia, subito inizia a piangere tuffandosi tra le mie braccia, lo stringo a me anche se molto più alto rispetto alla mia altezza da nano.
Gli accarezzo i capelli, cercando di tranquillizzarlo, quando noto che non singhiozza più gli prendo il viso tra le mani e gli tolgo i residui delle lacrime dalle guance «Dai vieni che beviamo una camomilla» annuisce lentamente.
Andiamo in cucina, si siede sullo sgabello tenendosi il viso appoggiato alla mano.
Preparo le due camomille in tranquillità e silenzio, mi giro verso di lui e gli passo la tazza «Grazie» «Di niente» sorrido «Perché sei così gentile con me?» «Perchè non dovrei?» «Non lo so, insomma sono piombato qui dal nulla, mentre tu dovevi passare due settimane con Jacob in tranquillità invece sei qui con me a bere una camomilla» «E qual'è il problema Roy?» chiedo tranquillamente.
L'unico modo di liberarsi è parlare «Non lo so... mi ricordi molto mia madre, il tuo modo di fare è molto simile al suo, sembra sempre che tu voglia proteggere le persone che hai accanto, e sei gentile, molto gentile, mi hai accolto qui senza conoscermi e mi hai dato una mano, non tutti lo farebbero, ma tu lo hai fatto perché?» sospiro con un mezzo sorriso «Sai quando avevo 13 anni, ho iniziato a prendermi cura di mio fratello appena nato, gli ho fatto da mamma fino all'età di 4 anni poi è subentrata mia madre, ma prima ero io a fargli da mamma, a causa di complicanze in famiglia. Quindi l'istinto materno c'è lo ho da sempre con tutti, persino con Jacob» dico sorridendo «Neanche la mia è una bella storia, la mia famiglia è molto incasinata, la tua storia mi stringe il cuore e non pensare che io sia qui a parlarti per pena o altro, sono qui perchè sei un ragazzo in gamba che ha sofferto per motivi ingiusti e stai soffrendo tuttora... a mia esperienza posso solo dirti che passa, so che ora crederai che non c'è via di fuga, ma fidati di me se ti dico che c'è» «Pensi che io potrò stare bene un giorno?» lo guardo con gli occhi appannati e annuisco «Sì Roy e tua madre ti guarderà da lassù fiera di te, lo è tuttora» «Perché?» «Perché stai lottando per la giustizia, chiunque sia stato avrà quello che si merita, e tu potrai vivere la tua vita, non sarà facile a causa del trauma che hai subito ma sono sicura che ce la farai» mi sorride e tira su con il naso «Grazie Ginny sei veramente brava ad ascoltare» dice ridendo «Si dai qualche volta capita... ma dimmi cosa vuoi fare una volta libero?» ci pensa un pò «Voglio vendere la casa di mia madre e andare via da New York, lei odiava New York» «E come farai da solo? Devi avere diciotto anni» «Ancora non so bene...» «Dove vorresti andare?» alza le spalle «Mamma era innamorata della California» «Anch'io lo sono, infatti ci vivo» dico sorridendo «Non lo so ci penserò, Frank ha una casa lì e la usa in estate, potrei chiedergli di prestarmela» «Rimane comunque il fatto che non hai 18 anni» «Ce la possibilità che io finisca con mio padre?» cazzo era vero «No» «No?» «E lui che ti ha incolpato, vedrai che Jacob farà qualcosa» resta in silenzio cercando le parole... «Penso che sia stato lui» dice di scatto «Cosa?» «Credo sia stato lui ad uccidere mia madre, lei aveva smesso di dargli i soldi così lui la uccide e incrimina me unico erede» questo ragazzo è intelligente per avere sedici anni.
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Trust Me: Forever
RomanceJacob se ne è andato, e Ginevra ne è rimasta distrutta, ma è andata avanti con la sua vita. Dopo un anno tante cose sono cambiate, ma l'amore che provano non cambia, si è rafforzato. Jacob torna da lei, come si era promesso di fare. Ma lei lo perdon...