Shy Blue Boy | MYG x Reader

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Erano le sei del mattino, quel giorno.
Poche macchine riempivano le strade, a malapena c'era qualcuno che camminava.
T/N era uscita di casa per prendere un po' d'aria e per riempire i suoi polmoni di natura, di purezza: ne aveva bisogno.
Sentiva di doverselo, come un gesto di bontà nei suoi confronti. Quello che stava passando era un periodo orrendo, non riusciva più a dormire e, se lo faceva, si svegliava per via degli incubi che la tormentavano.
Sembrava le andasse tutto male, e lei ne era fermamente convinta: pensò che non c'era nulla da fare, non per lei, ragione per cui voleva sparire, nient'altro.
Quella mattina stava camminando tranquillamente in mezzo al verde immenso, mentre posava il suo dolce sguardo su dei fiori blu che, posizionati in quella maniera così ordinata, sembravano voler portare ad un sentiero.
La ragazza li seguì e andò dritto, poi a destra, poi a sinistra, poi di nuovo dritto e poi di nuovo a destra.

Trovò un ragazzo vestito di blu seduto ai piedi di un alberello di betulla che scriveva e pareva perso, perso nei suoi più profondi pensieri.
T/N gli si avvicinò e lui, rapido, chiuse il quaderno e guardò la ragazza con notevoli linee di confusione sul volto.
«C-Chi sei? C-Che ci fai qui?»
«Ho seguito dei fiori blu. Li hai lasciati tu?»
Nessuna risposta.
Lui si alzò in piedi, guardò T/N con gli occhi colmi d'ira e poi rispose con un secco «Sì.»
La ragazza stava per andarsene, alquanto offesa dal comportamento di questi che, oltre ad essere stato scorbutico, balbettava anche. Ma non fece in fretta che venne bloccata.

«Co-Come ti chiami?»
«T/N. Tu?»
«Yoongi. Posso farti una domanda?»
T/N annuì, in attesa che Yoongi parlasse.
«C'è qualcosa che non va, T/N?»
In quel momento, la ragazza sentì una strana sensazione dentro di lei.
Per la prima volta, qualcuno come un tale estraneo, le aveva chiesto se ci fosse qualcosa che non andasse.
Glielo aveva chiesto un estraneo...
Un estraneo, mentre nessuno dei suoi familiari o amici mai si era accorto del periodo difficile che T/N stava affrontando. Si sentì confortata dalla domanda di Yoongi, e quindi gli disse la verità.
«Sì. Ma tu... Perché me lo chiedi?»
Yoongi si avvicinò a lei e la osservò a lungo.
«Sai, so riconoscere le persone con i miei stessi problemi. I tuoi occhi parlano per te.»
Incredibile ma vero, Yoongi aveva ragione e per un secondo sembrava essersi distaccato dalla timidezza che lo caratterizzava. Poi si allontanò per sedersi nuovamente sotto l'albero e fece segno a T/N di sedersi accanto a lui.
La ragazza lo guardò stranita, ma lui sembrava esattamente sapere quello che stava facendo.
«E-Ecco, tieni, scrivi pure ciò che ti turba. lo non lo leggerò, non ne ho diritto. Quando finirai, pensa bene ad una soluzione per tutti i problemi, strappa la pagina e buttala via.»
Yoongi si allontanò per qualche minuto, poi tornò nell'esatto momento in cui T/N stava per buttare via la pagina.
Mise la mano su quella della ragazza e le sorrise.
«Possiamo farlo insieme. Possiamo buttarlo via insieme.»
T/N gli sorrise a sua volta e insieme buttarono via la cartaccia.
«Da quant'è che non sorridi veramente, T/N?»
Le chiese improvvisamente Yoongi.
«Tanto... Tanto tempo.»
«Posso farti sorridere ogni giorno, T/N. Solo se mi permetti di farlo.»
Come a dargli il permesso di cui Yoongi parlava, T/N lo abbracciò e poi insieme, mano nella mano, tornarono a casa, percorrendo il sentiero formato da quei dolci fiori blu.

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